mercoledì 31 gennaio 2018

Disoccupazione agricola, aperte le domande

I lavoratori agricoli possono richiedere l'indennizzo all'Inps da soli o tramite un patronato entro il 31 marzo, pena l'esclusione. All'interno i requisiti necessari per poter accedere al contributo.

Sono aperte le domane per richiedere l'indennità di disoccupazione agricola. Una indennità che spetta agli operai agricoli iscritti negli elenchi nominativi dei lavoratori agricoli.

La disoccupazione può essere richiesta da operai agricoli a tempo determinato, compartecipanti familiari, piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 giornate lavorative negli elenchi nominativi con versamenti volontari.

Per beneficiare dell'indennizzo però è necessario aver pagato per almeno due anni l'assicurazione contro la disoccupazione involontaria e aver versato i contributi per almeno 102 giornate lavorative nell'anno in cui chiede la disoccupazione e in quello prima. Nelle 102 giornate di contributi possono rientrare anche i periodi di maternità e paternità obbligatoria e i congedi parentali.

La disoccupazione agricola invece non spetta ai lavoratori che sono iscritti in una gestione previdenziale autonoma o in un regime previdenziale a gestione separata per l'intero anno o per una parte dell'anno superiore al periodo in cui lavorano in agricoltura come dipendenti.

Non possono beneficiare della disoccupazione nemmeno i pensionati, i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale e i lavoratori che si dimettono volontariamente, a meno che non siano madri o padri subito per la nascita di un figlio o per dimissioni per giusta causa.

Ai dipendenti a tempo determinato saranno pagate tutte le giornate non lavorate o non indennizzate in altro modo (malattia, infortunio, maternità o paternità, altre previdenze ecc.) con un compenso pari al 40% della retribuzione. E dall'importo complessivo sarà ritenuto un 9% per il contributo di solidarietà.

Ai dipendenti a tempo indeterminato, il contributo per ogni giornata non lavorata è del 30% della retribuzione, ma senza la trattenuta per il fondo di solidarietà.

Per richiedere l'indennizzo il lavoratore può procedere da solo, facendo domande tramite il portale dell'Inps, dopo aver avuto un Pin di accesso o può rivolgersi a un patronato.

La domanda deve essere fatta entro il 31 marzo, pena l'esclusione dai pagamenti.

Fonte: Coldiretti Toscana

Legge di stabilità: Bonus verde

Grazie al forte “pressing” confederale e della Federazione nazionale florovivaistica, è stata introdotta un’apposita detrazione ai fini IRPEF, a valere per il 2018, nella misura del 36% delle spese sostenute per la “sistemazione a verde” di aree scoperte private di edifici esistenti, di unità immobiliari, pertinenze o recinzioni (terrazze, giardini, ecc.), di impianti di irrigazione e realizzazione di pozzi, e per la  realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.

La detrazione, per un ammontare massimo di spese documentate fino a 5 mila euro per unità immobiliare ad uso abitativo, posseduta o detenuta dal contribuente, sulla base di un titolo idoneo (diritti reali sull’immobile ovvero affitto, comodato, ecc.) deve essere ripartita in dieci quote annuali di pari importo nell’anno di sostenimento delle spese ed in quelli successivi.

La detrazione spetta, altresì, per le spese sostenute per gli interventi effettuati sulle parti comuni esterne degli edifici condominiali, fino all’importo complessivo di 5.000 euro per unità immobiliare ad uso abitativo, suddivisa tra i vari condomini.

Come per le altre spese che danno diritto a detrazione fiscale ai fini IRPEF, ex art. 16 bis del TUIR, la detrazione  spetta a condizione che i pagamenti siano effettuati con strumenti idonei a consentire la tracciabilità delle operazioni  (bonifici “parlanti”, ecc.).


Per ulteriori approfondimenti: 06.6852.452; fiscale@confagricoltura.it.

L'inventario dei terreni confiscati alla mafia diventa smart

Un inventario digitale e grafico condiviso da diverse realtà della pubblica amministrazione per misurare congruamente il valore dei terreni confiscati alla criminalità organizzata e dare una fotografia realistica per i bandi di assegnazione di questi beni immobiliari dove può nascere buona economia. E' l'obiettivo del protocollo d'intesa, firmato al Mipaaf, tra il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, l'Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura (Agea) e l'Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc). Il protocollo intende facilitare una più efficiente gestione dei terreni e delle aziende agricole confiscate, incentivando la condivisione del patrimonio informativo.

''L'intesa ha una portata strategica poiché consente di conoscere, e di conseguenza valorizzare, il patrimonio fondiario - ha detto il prefetto Ennio Mario Sodano - che in questi anni è stato soggetto a sequestro e confisca proprio grazie allo scambio dei dati. Si tratta, su base catastale, di 13.141 beni immobili confiscati e restituiti alla collettività; di questi il 29% sono terreni (3.800 beni). Il 90% dei terreni si trovano nelle quattro regioni con storico insediamento della criminalità organizzata: Campania, Calabria, Puglia, Sicilia. Ma ci sono aziende di rilievo in Toscana e aree ad alto valore fondiario al Nord''.


Per il vice ministro alle Politiche agricole Andrea Olivero "l'intesa raggiunta oggi fa parte di un percorso di consapevole riappropriazione di beni della collettività, da riportare a valore della collettività. Ricollocare un bene confiscato - ha osservato - ha un notevole livello di complessità, basta solo pensare alla pluralità di soggetti necessari per una corretta gestione. Allo stesso tempo, dobbiamo sostenere e accrescere il riconoscimento del valore sociale ed economico del bene stesso dal momento della sua "rinascita". Per questo ritengo che la rete attivata oggi possa contribuire al rafforzamento dei principi etici e legali della buona economia. E l'agricoltura sociale sarà un buon alleato''.

martedì 30 gennaio 2018

News Confagricoltura : lavoratori extracomunitari, divieto di retribuzione in contanti ed esonero contributivo

Lavoratori extracomunitari: NULLA OSTA PER L'ANNO 2018

E’ stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il DPCM 15 dicembre 2017 con il quale viene programmato l'ingresso in Italia, per l'anno 2018, di 30.850 lavoratori non comunitari (18.000 per motivi di lavoro subordinato stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero; 12.850 per motivi di lavoro subordinato non stagionale e di lavoro autonomo). Le istanze di nulla osta per lavoro stagionale nel settore agricolo possono essere precompilate a partire dalle ore 9:00 del 24 gennaio 2018 per poi essere inviate a partire dalle ore 9:00 del 31 gennaio 2018 e fino al 31 dicembre 2018.

Legge di stabilità: DIVIETO DI PAGAMENTO DELLA RETRIBUZIONE IN CONTANTI

A decorrere dal 1° luglio 2018, i datori di lavoro privati (compresi dunque i datori di lavoro agricolo) dovranno obbligatoriamente corrispondere le retribuzioni ai propri dipendenti in modo tracciabile, attraverso bonifico, assegno o altro strumento di pagamento elettronico. Non potrà dunque più essere utilizzato il denaro contante per pagare i lavoratori. Il nuovo obbligo - che rientra tra le misure per il contrasto al lavoro sommerso - riguarda tutti i rapporti di lavoro del settore privato, compresi quelli instaurati nel settore agricolo. 

Legge di stabilità: ESONERO CONTRIBUTIVO PER NUOVI COLTIVATORI DIRETTI E IMPRENDITORI AGRICOLI PROFESSIONALI

Grazie anche all'azione di Confagricoltura è stata riconfermata per l'anno 2018 la speciale misura di esonero per nuovi coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali che era stata introdotta dalla legge di Bilancio per il 2017.
In sostanza ai CD e agli IAP di età inferiore ai 40 anni che si iscrivono all'apposita gestione INPS nel 2018, viene riconosciuto lo sgravio dei contributi pensionistici al 100% per i primi 3 anni, al 66% per il quarto anno e al 50% per il quinto.
Il beneficio non avrà riflessi negativi sul calcolo della pensione che sarà commisurata all'ordinaria aliquota di computo.
Lo sgravio non si ha automaticamente con l'iscrizione all'INPS ma deve essere appositamente richiesto dal giovane imprenditore.

Per ulteriori informazioni:
sindacal@confagricoltura.it; 06.6852.361;

legale@confagricoltura.it; 06.6852.229.

10.000 euro per digitalizzazione Pmi, al via domande voucher

Arrivano i voucher fino a 10 mila euro per la digitalizzazione di micro, piccole e medie imprese. Le domande per ottenere l'agevolazione (per un importo complessivo di 100 milioni) potranno essere presentate da domani fino al 9 febbraio 2018.

Il voucher è utilizzabile per l'acquisto di software, hardware o servizi specialistici che consentano di migliorare l'efficienza aziendale; modernizzare l'organizzazione del lavoro, mediante l'utilizzo di strumenti tecnologici e forme di flessibilità del lavoro, tra cui il telelavoro; sviluppare l'e-commerce; fruire della connettività a banda larga e ultralarga o del collegamento alla rete internet mediante la tecnologia satellitare; realizzare interventi di formazione qualificata del personale nel campo delle tecnologie informatiche.

Gli acquisti, si legge sul sito del Mise, devono essere effettuati successivamente alla pubblicazione sul portale web del Ministero del provvedimento cumulativo di prenotazione del voucher adottato su base regionale. Le domande possono essere presentate dalle imprese a partire dalle ore 10.00 di domani, 30 gennaio 2018, e fino alle ore 17.00 del 9 febbraio prossimo.