venerdì 28 febbraio 2020

A Macfrut 2020 Innovation Square

Un’area dedicata all’innovazione nella filiera ortofrutticola. Si chiama “Innovation Square” lo spazio dedicato alle startup nel settore ortofrutticolo ospitato all’interno della prossima edizione di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta in programma alla Fiera di Rimini da martedì 5 a giovedì 7 maggio 2020.
A coordinare l’area per il secondo anno consecutivo sarà CesenaLab, l’incubatore di progetti innovativi promosso dal Comune di Cesena e dall’Università di Bologna, in collaborazione con numerose associazioni del territorio.

L’area a Macfrut si presenta come un vero e proprio villaggio dell’innovazione pronto ad ospitare le proposte di una decina di imprese da tutta Italia unite dal comune denominatore della novità smart in ambito agrotec. L’opportunità è di quelle allettanti in quanto consente di disporre di uno spazio all’interno della fiera internazionale dell’ortofrutta a un prezzo agevolato con la possibilità di presentare la propria startup agli operatori del settore da tutto il mondo. Le domande per prendere parte allo spazio devono essere presentate entro la metà del mese di marzo direttamente a CesenaLab che farà una valutazione con relativa scrematura dei progetti. Ad oggi sono circa una cinquantina le stratup che ne hanno già fatto richiesta sui vari ambiti dell’innovazione di settore, dalla produzione ai sistemi di vendita, sino alla logistica.

“Innovazione e internazionalizzazione da sempre sono i due cardini di Macfrut – aggiunge il presidente Renzo Piraccini – e quindi abbiamo trovato naturale offrire questa opportunità per favorire partecipazione e visibilità a tante realtà che presentano idee innovative. A differenza di quanto si immagini il sistema ortofrutticolo è tra i più dinamici del panorama agroindustriale. Ben venga questo spazio che insieme al Green house Technology Village, Acqua Campus ed altre aree dinamiche rappresenta un plus per questo appuntamento fieristico”.

Soddisfazione anche da parte di Dario Maio, Presidente di CesenaLab: “ci fa molto piacere che Cesena Fiera abbia scelto anche quest’anno di affidare alle competenze e all’esperienza di CesenaLab il ruolo di selezionare i giovani progetti innovativi a cui assegnare gli spazi dell’Innovation Square. È una collaborazione alla quale teniamo e che ha dimostrato di portare valore a tutto il territorio”.

Per informazioni sullo spazio: info@cesenalab.it

Ufficio Stampa Macfrut

La Campagna non si ferma

La campagna non si ferma. L’allarme sanitario che ha gettato nel panico il nostro Paese, e il resto del Mondo, ha fatto scoprire ancora una volta la forza degli agricoltori. Nei comuni posti sotto controllo sono moltissime le aziende agricole che lavorano per portare sulle nostre tavole tantissimi prodotti di stagione e lavorati. Sta soffrendo in particolare il comparto dell’allevamento, in quell’area tra Lombardia, Emilia e Veneto, le regioni più colpite, dove gioca un ruolo fondamentale. Allo stesso tempo non possiamo dimenticare l’aspetto dei servizi spesso legati al turismo rurale, e constatare che purtroppo molti agriturismi sono in difficoltà in questo periodo in cui fioccano disdette figlie della paura. Ma non si molla e ci si prepara al ritorno alla normalità. La campagna non si ferma.

Quando viviamo delle crisi, di qualunque natura esse siano, la prima reazione, scontata e comprensibile, è il timore di un futuro incerto. La paura di perdere quanto costruito con fatica. Ma dalle crisi si esce e si impara molto se si hanno gli occhi e le orecchie per guardare e ascoltare. E allora proviamo a riflettere.

Il valore del cibo, della socialità che si esprime nella convivialità, è decisamente parte del nostro DNA. Oggi che tutto questo sembra a rischio, abbiamo gli agricoltori a salvaguardarlo e mantenerlo con il loro duro e incessante lavoro. Come la brace che cova sotto la cenere spenta del timore, c’è qualcuno che silenziosamente conserva le produzioni tradizionali, forse non vendendole nell’immediato, ma tenacemente conservando la speranza per il futuro. La campagna non si ferma.

E questa speranza diviene concreta se alla nascita di un vitello lo chiamiamo simbolicamente Vita, Coraggio o Futuro. La schiena dei contadini si è curvata spesso davanti a situazioni difficili e anche oggi, insieme a tante realtà del Paese, si piega ancora una volta per sopportare il peso della vita, ma non si spezza. La campagna non si ferma.

Sappiamo che dopo ogni temporale arriva il sereno. Questa è la fiducia, per qualcuno Fede, che anima gli abitanti delle nostre campagne. Questa crisi ci insegna molto. Insegna che al di là del fatto economico, il cibo assume un valore simbolico che deve essere salvaguardato con i denti. La nostra esistenza di italiani si gioca in gran parte su questo: sulla capacità di esprimere sempre di più ciò che siamo chiamati a fare. L’Italia che fa l’Italia. L’Italia che si offre al mondo e “contagia” il pianeta con la qualità unica dei suoi prodotti, la bellezza estasiante dei territori e una cultura millenaria unica sulla terra.

E allora oggi più che mai #stocoicontadini!!! Perché #lacampagnanonsiferma!!!

Fonte: Coldiretti Campagna Amica

Nasce l’Unione dei grossisti di Confimprese Italia

Uno strumento in più per la tutela dei prodotti made in Italy, le indicazioni geografiche, i consumatori. E soprattutto per il riconoscimento del valore prioritario della identità dei cibi, uno degli elementi fondativi alla base della Dieta Mediterranea patrimonio dell'umanità.Con la riforma, proponente il Ministro Bonafede e co-proponente la Ministra Teresa Bellanova, approvata stasera dal CDM, si rafforzano gli strumenti normativi contro illeciti agroalimentari: frodi, contraffazioni e agropiraterie. "Il falso made in Italy", ricorda la Ministra Bellanova, "costa al nostro Paese 100 miliardi di euro l'anno, contro i circa 42 di export dei prodotti autentici.

Un vero e proprio furto di identità che danneggia i nostri produttori, mina la salute dei consumatori, ingannandoli, rischia di incrinare la reputazione del Paese. Oggi, con questo testo che prende le mosse da una proposta della Commissione Caselli, si garantisce l'effettiva tutela dei prodotti alimentari, si rielabora il il sistema delle sanzioni, si amplia la sfera delle tutele. Non a caso fin dal mio insediamento al Ministero ho sostenuto la necessita di rafforzare ulteriormente il sistema di controlli che già oggi ci pone fra i migliori al mondo per poter tutelare di più e meglio le nostre indicazioni geografiche e i nostri marchi e sconfiggere la concorrenza sleale che avvelena le filiere e produce distorsioni inaccettabili di mercato. Per questo un grazie a Giancarlo Caselli e a tutti i componenti dell'Osservatorio Agromafie che con il loro lavoro hanno contribuito in modo determinante alla definizione delle nuove norme".

Tra le novità principali l’introduzione del reato di agropirateria, che presuppone un concetto di organizzazione e tratteggia una sorta di associazione a delinquere di stampo “agrimafioso”. In particolare saranno sanzionati i casi di falso prodotto biologico e di falsa indicazione d’origine. Sotto quest’ultimo aspetto il caso di scuola è quello dell’olio d’oliva per il quale accade spesso che all’interno di bottiglie etichettate con nomi e claim che rimandano all’italianità del prodotto poi in realtà ci sia olio di importazione.

Un cortocircuito che non è stato possibile risolvere neanche con l’obbligo di indicazione dell’origine (spesso solo sulle retroetichette) previsto da Bruxelles. Sempre riguardo all’agropirateria, con il testo vengono inoltre estese tutele che oggi sono limitate ai prodotti Dop e Igp anche ai prodotti alimentari convenzionali.

Ma importante è anche la prevista revisione del reato di frode, che in passato era legato alla consegna materiale del prodotto, mentre in futuro sarà allargato anche ad attività realizzate in fasi precedenti come il ricorso a segni distintivi con indicazioni false e ingannevoli.

giovedì 27 febbraio 2020

Approvato dal CdM il disegno di legge sugli illeciti agroalimentari


Uno strumento in più per la tutela dei prodotti made in Italy, le indicazioni geografiche, i consumatori. E soprattutto per il riconoscimento del valore prioritario della identità dei cibi, uno degli elementi fondativi alla base della Dieta Mediterranea patrimonio dell'umanità.Con la riforma, proponente il Ministro Bonafede e co-proponente la Ministra Teresa Bellanova, approvata stasera dal CDM, si rafforzano gli strumenti normativi contro illeciti agroalimentari: frodi, contraffazioni e agropiraterie. "Il falso made in Italy", ricorda la Ministra Bellanova, "costa al nostro Paese 100 miliardi di euro l'anno, contro i circa 42 di export dei prodotti autentici.

Un vero e proprio furto di identità che danneggia i nostri produttori, mina la salute dei consumatori, ingannandoli, rischia di incrinare la reputazione del Paese. Oggi, con questo testo che prende le mosse da una proposta della Commissione Caselli, si garantisce l'effettiva tutela dei prodotti alimentari, si rielabora il il sistema delle sanzioni, si amplia la sfera delle tutele. Non a caso fin dal mio insediamento al Ministero ho sostenuto la necessita di rafforzare ulteriormente il sistema di controlli che già oggi ci pone fra i migliori al mondo per poter tutelare di più e meglio le nostre indicazioni geografiche e i nostri marchi e sconfiggere la concorrenza sleale che avvelena le filiere e produce distorsioni inaccettabili di mercato. Per questo un grazie a Giancarlo Caselli e a tutti i componenti dell'Osservatorio Agromafie che con il loro lavoro hanno contribuito in modo determinante alla definizione delle nuove norme".

Tra le novità principali l’introduzione del reato di agropirateria, che presuppone un concetto di organizzazione e tratteggia una sorta di associazione a delinquere di stampo “agrimafioso”. In particolare saranno sanzionati i casi di falso prodotto biologico e di falsa indicazione d’origine. Sotto quest’ultimo aspetto il caso di scuola è quello dell’olio d’oliva per il quale accade spesso che all’interno di bottiglie etichettate con nomi e claim che rimandano all’italianità del prodotto poi in realtà ci sia olio di importazione.

Un cortocircuito che non è stato possibile risolvere neanche con l’obbligo di indicazione dell’origine (spesso solo sulle retroetichette) previsto da Bruxelles. Sempre riguardo all’agropirateria, con il testo vengono inoltre estese tutele che oggi sono limitate ai prodotti Dop e Igp anche ai prodotti alimentari convenzionali.

Ma importante è anche la prevista revisione del reato di frode, che in passato era legato alla consegna materiale del prodotto, mentre in futuro sarà allargato anche ad attività realizzate in fasi precedenti come il ricorso a segni distintivi con indicazioni false e ingannevoli.

Bando Mise per macchinari innovativi


Cos’è
Il nuovo bando Macchinari innovativi sostiene la realizzazione, nei territori delle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, di programmi di investimento diretti a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa ovvero a favorire la transizione del settore manifatturiero verso il paradigma dell’economia circolare.
La misura sostiene gli investimenti innovativi che, attraverso la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa mediante l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti il piano Impresa 4.0 e/o la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare, siano in grado di aumentare il livello di efficienza e di flessibilità dell’impresa nello svolgimento dell’attività economica, mediante l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.
L’intervento agevolativo è stato definito nell’ambito del Programma operativo nazionale “Imprese e competitività” 2014-2020 FESR per cui permette di attivare risorse comunitarie già stanziate.
La dotazione finanziaria complessiva dello strumento, pari complessivamente a euro 265.000.000, sarà messa a disposizione delle imprese attraverso l’apertura di due distinti sportelli agevolativi, che verranno aperti a distanza di non meno di 6 mesi l’uno dall’altro.

A chi si rivolge
Possono beneficiare dell’agevolazione le micro, piccole e medie imprese (PMI) che alla data di presentazione della domanda:
          sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti e non sono in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
          sono in regime di contabilità ordinaria e dispongono di almeno due bilanci approvati e depositati presso il Registro delle imprese, ovvero hanno presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi;
          sono in regola con la normativa vigente in materia di edilizia ed urbanistica, del lavoro e della salvaguardia dell’ambiente, nonché con gli obblighi contributivi;
          non hanno effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
          non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
          non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà.
In attuazione delle normative vigenti in materia di accesso ai fondi strutturali e in particolare delle disposizioni introdotte dall’articolo 1, comma 821 della Legge di Stabilità 2016, possono accedere alle agevolazioni anche i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge 14 gennaio 2013, n. 4 e in possesso dell’attestazione rilasciata in ottemperanza alla medesima legge.
Al fine di facilitare l’accesso alle agevolazioni di soggetti che realizzano programmi di investimento caratterizzati da comuni obiettivi di sviluppo, possono beneficiare dell’intervento le imprese, fino a un massimo di sei soggetti co-proponenti, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa che aderiscono ad un contratto di rete a condizione che tale contratto configuri una collaborazione effettiva, stabile e coerente con gli obiettivi di rafforzamento della competitività e di sviluppo tecnologico connessi alla realizzazione dei programmi proposti.

Attività economiche ammesse
Sono ammesse le attività manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ai seguenti settori:
          siderurgia;
          estrazione del carbone;
          costruzione navale;
          fabbricazione delle fibre sintetiche;
          trasporti e relative infrastrutture;
          produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.
Sono inoltre ammesse le attività di servizi alle imprese elencate nell’allegato 3 del decreto ministeriale 30 ottobre 2019.

Cosa finanzia
I programmi di investimento ammissibili devono:
          prevedere spese non inferiori a euro 400.000,00 e non superiori a euro 3.000.000,00. Nel caso di programmi presentati da reti d’impresa, la soglia minima può essere raggiunta mediante la sommatoria delle spese connesse ai singoli programmi di investimento proposti dai soggetti aderenti alla rete, a condizione che ciascun programma preveda comunque spese ammissibili non inferiori a euro 200.000,00;
          essere realizzati esclusivamente presso unità produttive localizzate nei territori delle Regioni meno sviluppate;
          prevedere l’acquisizione di tecnologie abilitanti atte a consentire la trasformazione tecnologica e digitale dell’impresa e/o di soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.
I beni oggetto del programma di investimento devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile, che riguardano macchinari, impianti e attrezzature strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento, nonché programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali.
Le spese correlate ai programmi di investimento devono essere:
          relative a immobilizzazioni materiali e immateriali, nuove di fabbrica acquistate da terzi;
          riferite a beni ammortizzabili e capitalizzati che figurano nell’attivo patrimoniale dell’impresa e mantengono la loro funzionalità rispetto al programma di investimento per almeno 3 anni dalla data di erogazione a saldo delle agevolazioni;
          riferite a beni utilizzati esclusivamente nell’unità produttiva oggetto del programma di investimento;
          pagate esclusivamente in modo da consentire la piena tracciabilità delle operazioni;
          conformi alla normativa comunitaria in merito all’ammissibilità delle spese nell’ambito dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali programmazione 2014-2020;
          ultimate non oltre il termine di 12 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni, fermo restando la possibilità da parte del Ministero di concedere, su richiesta motivata dell’impresa beneficiaria, una proroga del termine di ultimazione non superiore a 6 mesi.

Le agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse, nei limiti delle intensità massime di aiuto stabilite dalla Carta degli aiuti di Stato a finalità regionale valida per il periodo 2014-2020, nella forma del contributo in conto impianti e del finanziamento agevolato, per una percentuale nominale calcolata rispetto alle spese ammissibili pari al 75 %. Il mix di agevolazioni è articolato in relazione alla dimensione dell’impresa come segue:
          per le imprese di micro e piccola dimensione, un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%;
          per le imprese di media dimensione, un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.
Il finanziamento agevolato, che non è assistito da particolari forme di garanzia, deve essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi in un periodo della durata massima di 7 anni a decorrere dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni.
Le agevolazioni sono erogate dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.a. – Invitalia, a cui sono demandate le relative attività istruttorie.
Con successivi provvedimenti del Ministero verranno rese note le modalità operative per la presentazione delle domande



Coronavirus - Anticipazione dei contributi PAC alle aziende agricole, decreto inviato alla Conferenza Stato-Regioni


"Vogliamo garantire liquidità alle imprese, rispondendo così all'emergenza e alle difficoltà manifestate, soprattutto in queste ultimissime ore, da aziende del settore e regioni".
Così la Ministra alle Politiche Agricole, alimentari e forestali Teresa Bellanova, che oggi ha inviato alla Conferenza Stato-Regioni, per la relativa intesa, il Decreto ministeriale con cui si autorizzano le imprese agricole a ricevere un'anticipazione sulle somme dovute nell'ambito dei regimi di sostegno previsti dalla Politica Agricola Comunitaria (PAC) per l'anno 2020.
Obiettivo: fronteggiare la generalizzata situazione di crisi che sta colpendo le imprese agricole, aggravata dell'evolversi dell'epidemia da COVID-19 con le conseguenti sospensioni delle attività e dei servizi, che stanno ulteriormente inasprendo le difficoltà economiche degli agricoltori.
"Con l'avvio della procedura per l'anticipazione dei contributi PAC alle aziende agricole", afferma la Ministra Teresa Bellanova, "diamo una prima risposta immediata alle numerose richieste pervenute nel corso degli incontri di questi giorni alla Task Force istituita nell'ambito del Ministero. In questo modo, gli agricoltori potranno disporre di una liquidità immediata per assicurare la continuità aziendale".

Ufficio Stampa MIPAAF

Enoliexpo rinviata, la fiera dedicata al settore viticolo-enologico si terrà l’11, 12 E 13 GIUGNO 2020


Di seguito riportiamo il comunicato stampa di Enoliexpo in merito alle nuove date della fiera dedicata al settore viticolo-enologico.

Recependo l’emergenza Coronavirus, riteniamo nostro dovere - in qualità di organizzatori della Fiera ENOLIEXPO e d’intesa con FederUnacoma, nostro partner dell’iniziativa - riposizionare lo svolgimento della medesima dall’11 al 13 Giugno 2020, presso la Fiera del Levante di Bari.
Pur non essendo presente in Puglia alcuna emergenza Covid-19, crediamo corretto evitare qualsiasi tipo di aggregazione che comporti preoccupazione per espositori e visitatori, anche tenendo conto la valenza nazionale della manifestazione.
Da parte nostra è doveroso garantire uno svolgimento regolare e sicuro a livello di salute, dato ed il significativo movimento di persone che ENOLIEXPO genera, anche in linea con le decisioni prese da tutti gli altri organizzatori fieristici.
Guardando fiduciosi al futuro ed auspicando che entro breve tempo possa rientrare questo stato di generale allarmismo e che trovino piena applicazione tutte le misure opportune per assicurare all’Italia intera una maggiore serenità e fiducia, d’accordo con Fiera del Levante, l’appuntamento è dunque confermato per Giugno 2020.
La scelta della nuova data, non dilatata nel tempo, risulta compatibile con i due settori agroalimentari di riferimento quali l’olivicoltura e la vitivinicoltura, senza interferire con altre manifestazioni nazionali che possano avere una qualche analogia.
La Segreteria Organizzativa rimane a disposizione per chiarimenti e informazioni al numero 0532-909396.
Ferrara, 24 febbraio 2020