venerdì 28 giugno 2019

La Camera dice no alle aste a doppio ribasso


Divieto delle aste a doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari e norme più severe per la vendita sottocosto dei prodotti alimentari. La Camera ha approvato la proposta di legge “Tutela vendita prodotti agricoli” il cui testo approdato oggi in aula è frutto di un lavoro congiunto tra il Pd e il M5S (prima firmataria Susanna Cenni, Pd, relatrice della proposta di legge Chiara Gagnarli, M5S) svolto nei mesi passati in Commissione Agricoltura a Montecitorio.

Le norme approvate, che per diventare legge attendono ora il vaglio del Senato, mirano a proteggere gli anelli più deboli della catena agroalimentare, piccoli produttori agricoltori e agricoltori, dove sempre più spesso si annida il caporalato e il lavoro in nero, specie nella filiera del pomodoro. La legge approvata, come ricorda Il Salvagente, stabilisce il divieto dell’utilizzo delle aste elettroniche a doppio ribasso per l’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari e prevede sanzioni (fra i 2 e i 50 mila euro) per chi non lo rispetta. Inoltre viene posto limite all’uso indiscriminato del sottocosto, per garantire il giusto prezzo al produttore e tutelare i lavoratori del settore. Pratica che sarà consentita solo per i prodotti freschi e deperibili in caso di invenduto o di operazioni programmate e concordate con il fornitore.

Sodddisfatto Fabio Ciconte, direttore di Terra! Onlus, associazione che da anni si batte contro la “filiera sporca” e che con le proprie denuncie ha suscitato importanti risposte normative come quella contro il caporalato e oggi contro le aste al doppio ribasso: “Accogliamo con favore questa legge contro le aste al ribasso. Dopo le nostre pressioni finalmente è arrivata la risposta delle istituzoni. Il provvedimento approvato oggi è importante perché giunge alle porte di una nuova stagione di raccolta dei pomodori e manda un chiaro messaggio ai gruppi della Gdo che utilizzano queste pratiche sleali per rifornirsi di tanti prodotti di largo consumo: d’ora in poi non saranno più tollerate, perché fanno male a tutta la filiera, a cominciare dagli agricoltori e dai braccianti che ancora troppo spesso vengono sfruttati per raccogliere il cibo che mangiamo ogni giorno”.

Come funziona l’asta al doppio ribasso? La procedura consiste nell’assegnare il contratto di fornitura all’azienda che offre il prezzo inferiore dopo due gare, in cui la base d’asta della seconda è il prezzo minore raggiunto durante la prima. Terra! lo definisce “un meccanismo che costringe le industrie di trasformazione del pomodoro a una forte competizione, al punto da spingerle a vendere sottocosto un prodotto che sovente non è ancora stato acquistato dalla parte agricola. In questo modo, prima della stagione di raccolta, i supermercati decidono il prezzo del pomodoro e di altri prodotti agroalimentari: tutta la contrattazione che segue tra industriali e agricoltori è destinata a muoversi entro questi parametri, spesso con possibilità di margine estremamente ridotte”.

(fonte: Il Salvagente)

Problemi fitosanitari e cambiamenti climatici: Italia, Francia, Spagna e Portogallo scrivono all’UE


L’Alleanza Cooperative Agroalimentari ha partecipato oggi a Parigi alla riunione del Gruppo Misto Ortofrutta che come ogni anno vede impegnati associazioni ed organizzazioni della filiera ortofrutticola e rappresentanti istituzionali in una due giorni di confronto e dibattito sulle principali questioni di attualità del comparto ortofrutticolo. Quest’anno sono quattro i paesi partecipanti, poiché a Francia, Italia e Spagna si è unito anche il Portogallo.

Una delle tematiche che è stata maggiormente dibattuta è stata quella fitosanitaria, che rappresenta una problematica molto avvertita dai sistemi produttivi dei principali Paesi mediterranei.

Secondo Davide Vernocchi, coordinatore Ortofrutta di Alleanza Cooperative Agroalimentari, “è quanto mai urgente dare risposte concrete ai produttori, per salvaguardare la qualità delle produzioni. È ormai sotto gli occhi di tutti che i cambiamenti climatici stanno avendo conseguenze non solo sulle coltivazioni, ma anche in termini di patologie. La globalizzazione è infatti la genesi dell’ingresso in Europa di patogeni prima a noi sconosciuti come il blackspot per gli agrumi e la cimice asiatica che sta causando non pochi danni ai nostri produttori di frutta”.

Al termine di un dibattito, che è stato a tratti anche molto teso, si è deciso di scrivere una lettera alla Commissione UE, firmata dalle quattro amministrazioni nazionali, per rimarcare la necessità di richiedere una reciprocità sui requisiti di natura fitosanitaria nell’ambito delle negoziazioni commerciali Ue con i paesi Terzi.

Alleanza Cooperative Agroalimentari ha richiesto che il concetto di reciprocità venga esteso anche a tutti gli aspetti legati al lavoro e alla produzione agricola, considerate le notevoli differenze esistenti nei paesi extra Ue in tema di condizioni etiche e sociali.

In conclusione dei lavori, è stata ribadita la necessità di una migliore armonizzazione e un mutuo riconoscimento tra gli stessi paesi della Ue in tema di questioni fitosanitarie, dal momento che oggi le autorizzazioni fitosanitarie vengono gestite a livello nazionali. È stata inoltre ribadita la posizione favorevole dei 4 Paesi alla proposta Pac di sostegno al settore basata sui Programmi Operativi delle Op, tenendo conto di una adeguata transizione verso nuovi e più ambiziosi requisiti ambientali, in linea con la maggiore attenzione che la Pac post 2020 pone verso le sfide ambientali e le conseguenze dei cambiamenti climatici e verso un miglioramento delle misure di prevenzione e gestione delle crisi.

Lavoratori agricoli a tempo indeterminato. Riconosciuta la disoccupazione agricola


Una recente sentenza della Corte Costituzionale stabilisce il diritto a percepire la disoccupazione agricola a sostegno degli operai agricoli assunti a tempo indeterminato e licenziati a fine anno, avendo lavorato anche per più di 270 giornate. Prima di questa importantissima sentenza l’Inps non riconosceva alcun tipo di disoccupazione agli OTI: per l’indennità di disoccupazione ordinaria non rispettavano il requisito previsto, in quanto il biennio antecedente il licenziamento era coperto da contribuzione agricola; per l’indennità di disoccupazione agricola non c’era il requisito non potendo avere giornate da indennizzare.

Alla luce di tutto ciò, da adesso anche gli OTI licenziati a fine anno con
270 o più giornate accreditate, hanno diritto all’indennità di disoccupazione, che verrà erogata l’anno successivo a quello in cui è stata prestata l’attività lavorativa.

Auspichiamo che a breve l’Inps recepisca i principi espressi dalla Corte Costituzionale. Da quel momento gli interessati potranno presentare tramite il Patronato INAC le domande al fine di ottenere l’indennità.

giovedì 27 giugno 2019

Stop a maxi frode di succhi bio per 6,6 mln, è l'operazione Bad juicesucc


E' scattata l'operazione Bad juice che ha portato a sventare una maxi frode nella produzione e commercializzazione di prodotti biologici per un valore di oltre 6,5 milioni di euro. Si tratta di 1,4 milione di kg di succo concentrato di mela sofisticato con acqua e sostanze zuccherine e falsamente dichiarato come biologico di origine europea.

Ad averla condotta è l'Ispettorato Centrale Repressione Frodi (Icqrf) e i militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Pisa, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Pisa, con la collaborazione di Eurojust.

"Il nostro sistema di controlli è riconosciuto tra i migliori al mondo e ancora una volta lo abbiamo dimostrato", dichiara il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, "l'operazione dell'Icqrf, con la collaborazione della Guardia di Finanza, conferma la robustezza del nostro sistema e l'impegno del ministero per la tutela dei consumatori e dei produttori italiani".

Il ministero ricorda che nei primi 4 mesi del 2019 l'Icqrf ha incrementato del 15% i controlli sul bio rispetto allo stesso periodo del 2018 e del 23% gli operatori controllati. A testimonianza di un sistema ministeriale sempre più efficienti, gli irregolari sono passati dal 7,2% al 18,1%, le contestazioni amministrative sono più che quintuplicate, mentre le diffide sono aumentate del 68%, a tutto vantaggio dei produttori che commettono meri errori formali.



Piccole produzioni locali, Comagri approva ddl


La normativa introduce semplificazioni che consentono il commercio diretto in ambito locale e in quantità limitata
La Commissione agricoltura del Senato ha approvato all'unanimità il disegno di legge sulle Piccole Produzioni Locali (PPL) che vede come primo firmatario il presidente della Comagri Gianpaolo Vallardi.
Il ddl è mirato a introdurre procedure semplificate, al fine di consentire ai piccoli produttori agricoli e ittici di commercializzare direttamente, in ambito locale, piccoli quantitativi dei loro prodotti -riporta Agricolae-. La proposta di normativa introduce procedure per identificare gli imprenditori agricoli che possono operare la vendita diretta, i quantitativi e le tipologie di produzione consentite, nonché i requisiti strutturali, il marchio di identificazione ed il percorso formativo codificato.
"Sono certo -spiega Vallardi- che l'Aula del Senato saprà valutare e condividere il contenuto con lo stesso dialogo costruttivo praticato nella Commissione e approvare, così, la legge in tempi congrui".