venerdì 30 marzo 2018

La "mazzolatura" degli alberi da frutto nel Venerdì Santo


 Qui ce una tradizione antica , tramandata dal padre al figlio da generazioni :
Venerdì Santo si " battano" alberi da frutta che hanno fruttificato poco nel anno precedente.
Si tratta di dare piccoli colpi leggeri ma costanti sulla corteccia , proteggendola con un asse di legno.
Appena sveglia , uscendo fuori si sentono colpi nelle campagne circostanti , un rumore cupo , costante , che a volte si trasforma quasi in musica.
E poi si sentono i richiami tra un campo e altro :
"Gennariiiiiiii hai vattut i tuoi ?"
"Si si ! E i tuoi a che stann ?"

La "mazzolatura" degli agrumi ha  un fondamento scientifico, ma di natura diversa. In realtà non sono piccoli colpettini bensì colpi forti e bene assestati. Servono a mandare la pianta in stress, per ingannarla. Difatti quando una pianta da frutto va in stress, per sua natura, metterà in atto ogni accorgimento atto a propagare la specie prima che essa muoia. Quindi avverrà una differenziazione delle gemme e creerà molte più gemme a fiore che non gemme a legno

Sui GAL l’’assessore Leonardo Di Gioia replica a Coldiretti e al consigliere Marmo. Convocato un “Tavolo Verde” per giovedì 5 aprile


"ll finanziamento di oltre 155 milioni di euro ai GAL fu deciso dal partenariato economico e sociale, e anche da Coldiretti prima del mio insediamento. E di ciò si conserva traccia in uno specifico verbale. Sul fatto che la Misura dei GAL fosse una priorità si desume da ulteriori documenti partenariali sottoscritti anche dal presidente Cantele. Che Coldiretti credesse ai progetti dei GAL lo testimonia il fatto che è socia di molte delle 23 strutture regionali e che in una parte considerevole di essi circa 12 abbiano designato propri consiglieri di amministrazione e presidenti".
"Cambiare idea oggi è legittimo – prosegue - ma è strano all'improvviso perdere la memoria e voler ripetutamente spostare il problema di scelte fatte assieme, ormai da qualche anno, solo su questo Assessorato che diligentemente ha solo dato seguito agli accordi assunti".
"Esiste sicuramente il tema dell'insufficienza delle risorse necessarie per la misura 4.1, dedicata agli investimenti strutturali delle imprese agricole, e per il Pacchetto giovani, la 6.1, ma correttezza vorrebbe – chiarisce di Gioia - che le proposte avanzate fossero, alla data di oggi, praticabili e frutto di un dialogo propositivo e leale. Non certo l'argomento di una sequenza ripetitiva di comunicati incalzanti e minacciosi. Ho dato piena disponibilità a una rimodulazione perché trovo legittimo mettere il massimo delle risorse sui punti di eccellenza del nostro PSR".
"Trovo anomalo, però, che ciò debba essere fatto sotto la pressione mediatica e il tutto debba essere celebrato alla presenza dei potenziali beneficiari che vengono invitati e accompagnati in pullman sotto la Regione Questa modalità è più o meno simile a una situazione nella quale un ipotetico imprenditore, non risultando vincitore di una gara d'appalto, effettuasse un sit-in proprio sotto la sede della stazione aggiudicante al fine di risultare poi finanziabile grazie allo scivolamento delle graduatorie".
Quanto al consigliere Marmo che, a nome di Forza Italia ha ripreso per usi politici la questione dimissioni dei rappresentanti designati da Coldiretti dai GAL, rivolgo l'appello a una sorta di solidarietà tra assessori all'Agricoltura, anche se di periodi diversi. Egli sa bene quanto è difficile amministrare una delega così delicata. E quanto anche le migliori capacità e intenzioni spesso possono non portare al miglior risultato. Penso, solo quale esempio, alle conseguenze delle decisioni che furono assunte da lui sui consorzi bonifica. A Marmo dico che il PSR non è fermo, che le istruttorie sono in corso e che i nostri dipendenti e dirigenti stanno lavorando con grande impegno, pur in presenza di una oggettiva difficoltà amministrativa, facendo un' attività difficile con onore e dignità per risolvere un problema complicato. Ricordo che a fronte di decine di migliaia di domande la dotazione finanziaria assegnata alla Puglia può soddisfare solo poche migliaia di beneficiari".
"Detto questo, voglio comunque cogliere il buono che viene da queste sollecitazioni: il desiderio di un'agricoltura forte e competitiva. Un desiderio mio ma comune a chi condivide lo stesso spirito e la stessa volontà di una grande Puglia agricola. Per questo convocherò il ‘tavolo verde' per il giorno 5 aprile prossimo, a cui saranno chiamate, come sempre, tutte le rappresentanze agricole datoriali regionali per verificare in ogni modo come riprogrammare il piano finanziario del PSR. Nel contempo trasmetterò alla struttura tecnica dell'Assessorato, che per il 5 aprile relazionerà, la richiesta di Coldiretti. Non vorrei che alla fine si stesse litigando con tanta enfasi e partecipazione mediatica su una questione giuridicamente irrealizzabile".


Pubblicata dalla Regione Puglia la nuova zona cuscinetto: ecco il dettaglio delle mappe


Dopo le anticipazioni del Servizio Fitosanitario è stato pubblicato l'aggiornamento delle aree delimitate ridisegnate con la Determinazione del Dirigente dell'Osservatorio Fitosanitario n.109 del 19 marzo 2018 pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n.44 del 29-3-2018. L'estensione (evidenziata in blu) dell'area cuscinetto nei Comuni di Locorotondo (BA), Martina Franca (TA) e Fasano (BR), estende anche gli obblighi di controllo del vettore e le limitazioni alle attività vivaistiche.
FONTE: http://www.emergenzaxylella.it/portal/portale_gestione_agricoltura/Documenti/normRegionale/Port alXylellaNormativaRegionaleIstanceWindow?IDNEWS=158&action=e&windowstate=normal&m ode=view&ACTION_NEWS=DETAIL

giovedì 29 marzo 2018

Autorizzazioni nuovi vigneti, scattata la norma antielusiva


Un passo avanti sul fronte delle autorizzazioni di nuovi vigneti. Dal 21 marzo diventa applicabile la norma antielusiva di non trasferibilità delle autorizzazioni al reimpianto originate da affitto o comodato del vigneto della durata inferiore a 6 anni. Il 21 marzo, infatti, con il numero 1-168 è stato registrato dalla Corte dei Conti il decreto ministeriale n. 935 del 13 febbraio 2018: “modifica del DM 15/12/2015, n. 12272, recante disposizioni nazionali di attuazione del regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente l'organizzazione comune dei mercato dei prodotti agricoli – sistema di autorizzazioni per gli impianti viticoli”.

Il dispositivo del Mipaaf sarà inviato alla Gazzetta Ufficiale per la pubblicazione. Secondo quanto indicato dagli uffici legislativi del ministero, la data di registrazione fissa l’effettiva entrata in vigore del decreto.

Intanto l’Agea ha pubblicato una precisazione relativa al sistema di autorizzazioni per gli impianti vitivinicoli per il 2018 in particolare per quanto concerne i criteri di priorità.  Solo per il 2018 i 163 ettari di nuovi impianti non assegnati nella scorsa campagna potranno essere assegnati prioritariamente nella misura massima di 20 ettari nelle zone colpite dal sisma del 2016-2017.

Il resto potrà essere concesso a chi richiede nuove autorizzazioni nella zona colpita dalla Xylella fastidiosa, con l’eccezione dei 20 chilometri contigui alla zona cuscinetto.

Agea spiega che le domande presentate dagli agricoltori che intendono avvalersi di tali priorità dovranno specificare le particelle sulle quali impiantare nuovi vigneti poiché il requisito tassativo da rispettare è che su tali superfici siano impiantati oliveti o siano state investite da oliveti espiantati a causa della Xylella.

Fonte: Il Punto Coldiretti

La rabbia degli agricoltori contro la legge sul caporalato: "Pene troppo elevate. Sbagliato sequestrare le proprietà"


I proprietari delle aziende agricole protestano a Bari: "Pene troppo aspre, torniamo alle multe" 3 aprile 2017
"Basta una minima distrazione e rischiamo di perdere tutto". Ai proprietari delle aziende agricole pugliesi proprio non va giù il nuovo assetto della legge sul caporalato, la 199 approvata ad ottobre dello scorso anno, che modifica l'articolo 603 bis del Codice penale, inserendo pene più aspre anche per chi possiede i terreni dove viene segnalato il fenomeno del caporalato. Il prossimo 3 aprile scenderanno in piazza a protestare a Bari, davanti a piazza Libertà. Abbiamo intervistato il presidente del Movimento nazionale dell'agricoltura, il pugliese Filippo Dipinto, per comprendere meglio i motivi della manifestazione.

Presidente Dipinto perché è stata organizzata la protesta a Bari ad aprile?

"Volevamo far ascoltare la nostra voce e manifestare contro una legge che riteniamo ingiusta. Il 3 aprile a Bari ci saranno i responsabili di oltre 3mila aziende agricole pugliesi, ma abbiamo avuto il supporto anche di realtà siciliane e calabresi, che ci raggiungeranno in piazza Libertà. Volevamo organizzare prima un incontro con il Prefetto, ma si è recentemente insediato e con l'ormai imminente G7 non era possibile essere ascoltati prima del 15 aprile. Abbiamo perciò deciso di organizzare prima la protesta".

La legge sul caporalato è stata invocata da molti. Perché a voi proprietari di aziende agricole non piace?

"Noi riteniamo che sia giustissimo attaccare il fenomeno del caporalato, vera piaga del nostro settore. Va però precisato che spesso a pagare non è solo il caporale, ma anche il proprietario dell'azienda agricola che magari è anche all'oscuro di tutto. Noi vogliamo che venga eliminato l'ambito penale e il sequestro della proprietà, perché così veniamo mandati noi in rovina. Se mi togliete l'azienda, togliete il pane ai miei figli. Mi togliete tutto.

I proprietari delle aziende possono davvero essere all'oscuro dei fenomeni di caporalato nei loro terreni?

"Certo, in Puglia ci sono diversi casi, di cui io stesso sono a conoscenza. Sembra ci sia stata di recente una segnalazione di una lavoratrice costretta a dare parte dello stipendio ad un caporale. Di mezzo ci è finita anche la proprietaria dell'azienda, che io so essere all'oscuro della cosa, e ora rischia il processo e il sequestro dei beni. E ci sono almeno altrei 3-4 esempi come questo: tutte realtà pugliesi destinate a fallire e vite rovinate per colpe di altri. È assurdo. Bisognerebbe tornare alle sole sanzioni monetarie, anche pesanti, per i proprietari".

Che effetti avranno sulla produzione economica gli scioperi?

"Grosse ricadute, perché noi siamo tutti lavoratori, fondamentali nello sviluppo di un settore, come quello agricolo, simbolo della Puglia. In concomitanza della protesta, dal primo al tre aprile, bloccheremo la produzione temporaneamente. Quando a maggio arriverà la stagione di raccolta però, se le cose non dovessero cambiare, lo faremo nuovamente. E con noi si bloccheranno anche gli autotrasporti, quindi non arriverà ortofrutta nei supermercati e non lavoreranno i dipendenti. Gli effetti a livello nazionale saranno su tutta la catena di produzione. È giusto punire, ma bisogna punire in maniera aspra chi davvero sfrutta i lavoratori. Invece la legge ci equipara - a livello di pene - ai mafiosi, anche se spesso il reato non dipende neanche da noi".

Cosa intende?

"Mettiamo il caso che assumo un dipendente con una mansione specifica, tipo zappare la terra. Se piove o succede un qualsiasi altro evento climatico che non permette loro di svolgere quel compito e quindi vengono utilizzati per un altro lavoro io sono costretto a cambiare completamente contratto, perché i contributi sono diversi. E se in quel momento arriva il controllo dell'ispettore e scopre quindi che non è stato regolato il contratto, mi sequestrano l'azienda e rischio di andare a processo. Oramai viviamo con la paura dei controlli, non è una situazione accettabile".

Autore: Natale Cassano
Fonte: BariToday
Link: http://www.baritoday.it/cronaca/protesta-proprietari-aziende-agricole-piazza-liberta-pene-minori-legge-caporalato-3-aprile-2016.html