venerdì 31 luglio 2015

“Dal Borgo alla Città”, si apre con convegno su cerealicoltura a Matera

Domani pomeriggio con inizio alle ore 18,30 nella sala conferenze della Banca popolare dell’Emilia Romagna (Piazza della Concordia 1) a Borgo la Martella si svolgerà il convegno dal titolo “ Seminiamo futuro - Qualità e sostenibilità nella filiera cerealicola lucana”.
Il convegno si terrà nell’ambito della festa rurale “Dal Borgo alla Città - I cereali, i legumi, il pane e la pasta”, organizzata dalla Regione Basilicata in collaborazione con l’Unione cuochi lucani e materani, l’Associazione culturale La Martella e il Consorzio Pane di Matera.
Nel corso del convegno saranno discussi i tre Progetti integrati di filiera (Pif) “Cerealicoltura Lucana”, “Mangiare Matera” e “Graducom”, realizzati nel comparto cereali, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 del Dipartimento regionale politiche agricole e forestali.  Obiettivo primario dei Progetti integrati di filiera è sviluppare meccanismi sostenibili di aggregazione e di cooperazione fra i diversi attori della filiera, dalla produzione alla commercializzazione innovare le diverse fasi del processo, migliorare la qualità della produzione, rafforzare la capacità di presenza sul mercato con un incremento del valore, favorire una maggiore concentrazione dell'offerta, aumentare la competitività delle imprese e valorizzare le aree rurali e creare nuove forme di reddito alle aziende agricole.

Coordinati dal giornalista Filippo Radogna, dopo i saluti del sindaco e del presidente della Provincia di Matera, Raffaello De Ruggieri, Francesco De Giacomo e del consigliere regionale Roberto Cifarelli, e l’introduzione del dirigente generale del Dipartimento Politiche agricole Giovanni Oliva, prenderanno la parola i dirigenti regionali Vittorio Restaino ed Ermanno Pennacchio, i referenti dei Pif, Nunzio Di Mauro, Giovanni Capalbi e Massimo Cifarelli e i responsabili delle Organizzazioni professionali agricole. Chiuderà il convegno l’assessore regionale Luca Braia.  Per le ore 20,30, in piazza Montegrappa è prevista la Sagra della “Fedda Rossa”, con laboratori di lavorazione del pane. Saranno anche inaugurate la mostra fotografica e video documentale dal titolo “Da Matera a La Martella, schegge di Storia e di vita” a cura di Nino Vinciguerra e l’esposizione delle attrezzature della tradizione contadina.  La manifestazione continuerà sabato 1° agosto a Borgo La Martella con la “Sagra della Crapiata” e domenica 2 con i laboratori e la degustazione della pasta locale e legumi in Piazza Vittorio Veneto a Matera.

NEDA, Nutrizione ed Educazione Alimentare "Lo spuntino: una buona abitudine ad ogni età!"

I benefici associati al consumo dello spuntino sono identici ad ogni età; il principale è quello di essere un vero e proprio “spezzafame”, in modo tale da non arrivare a pranzo o a cena così affamati da eccedere nei pasti.
Inoltre,  per coloro che non iniziano la giornata con una vera prima colazione (abitudine scorretta e purtroppo molto frequente tra adulti e bambini), la merenda diventa ancor più importante configurandosi come un vero e proprio pasto, rimedio al fisiologico calo di energie e concentrazione a metà mattina.
Ciò che davvero conta, non è il momento della giornata in cui viene consumato questo spuntino (se a metà mattina, nel pomeriggio o addirittura nel dopocena) ma, consumandolo, il rispetto del fabbisogno calorico individuale: l’energia ingerita deve essere pari a quella spesa. Questo significa che è vero, che la merenda permette di arrivare al pasto principale, di mezzogiorno o serale, senza sentirsi letteralmente famelici ma è altrettanto noto che il cibo, consumato ad esempio dopo le 10 di sera, è spesso vissuto e considerato solo come soddisfazione della gola o antidoto di uno stato d’animo (ansia, stress...). Perciò, per non sbagliare, occorre ricondurre lo spuntino, a qualunque ora venga consumato, all’interno del consumo calorico quotidiano raccomandato per ogni singolo individuo.
Ognuno di noi consuma, come spuntino, diversi prodotti (frutta, yogurt, latte, crackers, merendine...) a seconda di gusti e necessità; per cui non è opportuno affermare l’esistenza di uno spuntino che possa andare bene per tutti (bambini, adolescenti, adulti sportivi o sedentari, uomini o donne, anziani). Ciò che è indiscusso, invece, è la necessità di tutti di fare merenda e tale regola generale deve essere adattata agli effettivi bisogni di ciascuno, tenendo presente che la merenda ideale deve fornire il 5-7 % delle calorie totali quotidiane.
Nella merenda ideale si dovrebbero poter rispettare le proporzioni raccomandate tra i gruppi alimentari, cioè:
• il 55 % di carboidrati che soddisfano la palatabilità e la richiesta di energia;
• il 30 % di proteine che sono sazianti ed indispensabili per l’integrità dell’organismo;
• il 15 % di grassi (non idrogenati), anch’essi palatabili ed energetici.
In questa proporzione, proteine e grassi rallentano l’assorbimento dei carboidrati, a tutto vantaggio sia del metabolismo glucidico sia del senso di sazietà.
Per quanto riguarda la scelta tra “merenda tradizionale” (ad esempio pane e prosciutto, pane e marmellata, frutta, biscotti...) e merenda confezionata, essa va fatta sulla base della comodità, dell’opportunità e del buon senso.
Le merende industriali (yogurt, gelati, barrette di frutta e cereali...) hanno, dalla loro, una precisa indicazione di ingredienti e apporto calorico mentre quelle tradizionali possono essere più variabili ed appetibili.

Insomma, sta ai consumatori scegliere, con il giusto spirito critico, la merenda più adatta per se stessi o per i propri figli.

giovedì 30 luglio 2015

FOGLIE TV - Orticoltura & Valore: tutte le novita' Syngenta



Si è tenuta a Foggia presso il Centro per la Sperimentazione e la Valorizzazione delle Colture Mediterranee la tappa pugliese  del Roadshow 2015 di Syngenta. Dato l'areale particolarmente vocato alle coltivazioni di pomodoro da industria, zucchino e melone, il roadshow si è concentrato su queste tre coltivazioni, presentando novità e servizi dedicati, su tutti i fronti: non solo quindi nuove sementi o agrofarmaci, core business della Syngenta ma  una visione a 360° sull'orticoltura che ben si inquadra nel più generale piano della compagnia - il Good Growth Plan - che prevede da qui al 2020 un aumento del 15% della quantità di prodotto trasformabile/commercializzabile, insieme a una riduzione del 15 e del 20% rispettivamente per l'uso di agrofarmaci e di acqua.

Regione Basilicata: DDL Olivicoltura, assessore Braia: adeguato a esigenze settore


L’olivicoltura lucana sarà valorizzata e tutelata attraverso una nuova normativache sostituisce quella sino ad oggi vigente e che risaliva al 2002. E’ quanto stabilito dal Disegno di legge approvato in serata dal Consiglio regionale di Basilicata. La nuova norma, che interessa particolarmente oltre 32.000 aziende che operano su circa 27.000 ettari di territorio (6% della SAU), il cui titolo è “Disciplina concernente la tutela e la promozione dell’olivicoltura regionale e norme per l’abbattimento e il taglio degli alberi di olivo” si compone di dodici articoli. “L’importanza di favorire le produzioni di alta qualità- ha fatto presente l’assessore regionale alle Politiche agricole e forestali, Luca Braia - assieme all’esigenza di semplificare le procedure per l’estirpazione degli olivi non secolari che ricadono in zone non vincolate (saranno varate apposite linee guida) e che si dimostrano essere improduttivi o gravemente danneggiati da organismi nocivi,trovano un compendio in questo provvedimento che ha visto impegnati gli Uffici dipartimentali e le competenti Commissioni consiliari. Il testo che oggi è stato approvato a larghissima maggioranza, sul quale c’è stata un’ampia convergenza di tutti gli operatori del settore e delle associazioni di categoria) può essere considerato adeguato alle esigenze e alle aspettative del territorio rurale regionale e degli operatori del settore”. La legge prevede tra l’altro, la composizione di una commissione tecnica permanente che vedrà coinvolti oltre al Dipartimento Politiche Agricole e Forestali, anche Il Dipartimento Ambiente, l’Alsia, l’Università di Basilicata ed i rappresentanti delle organizzazioni dei Produttori Olivicoli lucani e dei titolari dei frantoi che in Basilicata sono oltre 140, con il principale compito di redigere il programma triennale delle attività che dovrà necessariamente essere in linea con il Piano Olivicolo Nazionale di recente approvazione e contenere le azioni di tutela, valorizzazione e promozione del settore olivicolo lucano che oggi produce circa 31.500 tonnellate di olive e circa 6.000 tonnellate di Olio. Il testo di legge, inoltre, prevede una idonea difesa fitosanitaria che deve essere sostenibile, la conservazione degli ulivi secolari, l’ottenimento di marchi di qualità e di origine; la valorizzazione del germoplasma olivicolo regionale; la realizzazione di nuovi impianti di oliveti. “ Dobbiamo puntare a sostenere la ricerca, la sperimentazione e la divulgazione - ha aggiunto Braia- oltre a una significativa aggregazione di produttori per dare luogo a utili filiere e formare nuovi addetti al comparto. A tal proposito l’auspicio è che l’approvazione di questa importante Legge stimoli ulteriormente la realizzazione di quel consorzio unico regionale dei produttori ed il percorso teso all’ottenimento di un marchio unico collettivo di olio extravergine di oliva denominato “Lucano” per poi arrivare al riconoscimento del Marchio Igt ,condizioni che se realizzate porteranno significativi successi all’oro giallo di Basilicata.

Protone VBC, ottenuta l’autorizzazione d’uso per 120 gg

PROTONE VBC, il prodotto a base di acido abscissico di Sumitomo Chemical Italia,  ha ottenuto autorizzazione d’ uso per 120 giorni, dal 01.07 al 28.10.2015. PROTONE VBC ha azione fitoregolatrice e favorisce la sincronizzazione della maturazione degli acini dell’uva rossa, con semi (tipo Red Globe) o apirenica (tipo Crimson).
La maturazione dell’uva, espressa anche attraverso la uniforme colorazione del grappolo, è favorita dalla variazione delle temperature tra il giorno e la notte. Ove questo non accade i grappoli spesso stentano a maturare e presentano toni pallidi e poco graditi dal mercato.  L’acido Abscissico, contenuto in PROTONE VBC fa superare queste difficoltà alla pianta e l’uva matura regolarmente in maniera naturale e si presenta al consumatore nella sua forma più gradita.

PROTONE VBC non è classificato, e quindi non richiede l’uso di patentino, si presenta in formulazione liquida ( Concentrato Solubile (104 g/lt)) , è venduto in bottiglie di 2 litri ed è distribuito da Sumitomo Chemical Italia.

mercoledì 29 luglio 2015

Nel 2020 saranno al femminile 40% aziende agricole

L'agricoltura italiana è sempre più rosa: oggi oltre un terzo delle imprese agricole è condotto da imprenditrici e da qui al 2020 le donne saranno alla guida del 40 per cento delle aziende. E' la stima di 'Donne in Campo - Cia' la principale associazione italiana di imprenditrici e donne che lavorano nell'agricoltura, che ha tenuto a Expo la sua assemblea annuale.

Le donne sono le maggiori protagoniste del "ritorno alla terra", come ha sottolineato la presidente nazionale, Mara Longhin, "sono un caso di resilienza e di resistenza nei territori rurali, ma soprattutto sono quelle che hanno raccolto per prime e meglio la sfida di dare un futuro all'agricoltura". In Italia più del 50 per cento degli agriturismi è condotto da donne, a cui si affiancano gli agri-nido e gli agri-asilo, le fattorie didattiche e quelle sociali. L'altro elemento distintivo dell'agricoltura in rosa, sottolinea Donne in Campo, è che le nuove imprenditrici agricole hanno un titolo di studio mediamente più alto dei maschi, quindi le aziende in rosa sono dotate di maggior know-how. Sono venti le storie imprenditoriali di successo al femminile che 'Donne in campo-Cia' ha premiato nel corso dell'assemblea, giovani imprenditrici provenienti da diverse regioni italiane. A Expo 'Donne in campo' ha illustrato anche il progetto vincitore del Concorso sull'imprenditoria femminile lanciato da 'Women for Expo'. Si tratta di 'AgriCatering' l'offerta di servizio catering a filiera corta, dove tutto viene dal campo e si valorizzano le piccole produzioni di eccellenza che rischiano di scomparire. Il progetto è già partito in Toscana e Basilicata ma lo scopo di 'Donne in campo' è quello di creare una rete nazionale. L'associazione ha stimato che proiettato su scala nazionale l'operazione ha un potenziale di 150 milioni di euro l'anno.