mercoledì 28 febbraio 2018

FOGLIE TV - Melchiorre garante delle istanze del Movimento per l' Agrico...



Un patto per l'agricoltura: è quella siglato fra Filippo Melchiorre, candidato al Senato per Fratelli d'Italia, ed il Movimento per l'Agricoltura. Melchiorre ha fatto sue le istanze del movimento, prime fra tutte le norme per la sicurezza sul lavoro e sui contratti agricoli, facendosene garante se riuscirà ad entrare in Parlamento.

L'Ortofrutta è donna! Storie di braccia, teste occhi e cuori che hanno fatto impresa


Ortofrutta, lavoro e competenze delle donne. Questi i temi al centro del primo evento organizzato dall’Associazione nazionale le donne dell'ortofrutta ed è l'8 marzo 2018 a Bologna in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. intitolato "L’Ortofrutta è Donna! Storie di braccia, teste occhi e cuori che hanno fatto impresa".

Si partirà dai numeri che caratterizzano la presenza femminile in ortofrutta con un’indagine realizzata ad hoc da Cso Italy. Ci sarà poi un approfondimento con la professoressa Giuseppina Muzzarelli, che illustrerà in chiave storica il profondo legame tra donne, agricoltura e alimentazione e infine quattro case history dedicate ad imprenditrici di spicco dell’Emilia Romagna, come Valentina Borghi, Annamaria Minguzzi, Francesca Nadalini e Silvia Salvi, che hanno saputo far crescere le proprie aziende, puntando su scelte vincenti in chiave di comunicazione, di innovazione, di valorizzazione della qualità e di presidio dell’intera filiera produttiva.

Tante donne protagoniste di un evento che sarà chiuso dall’intervento di Simona Caselli, assessore all'Agricoltura, caccia e pesca della Regione Emilia Romagna.

Un appuntamento inedito con l’ortofrutta al femminile, dedicato a tutti gli addetti ai lavori interessati alla valorizzazione del settore con una nuova visione. È questo uno degli obiettivi principali che si propone l’Associazione nazionale le Donne dell’ortofrutta, nata a Bologna il 6 dicembre scorso, unitamente a quello di mettere in evidenza il ruolo femminile nell’ortofrutta, promuovendone le voci e le competenze in un’ottica di pari opportunità.

Per aderire all’Associazione inviare una mail di richiesta a ledonnedellortofrutta@gmail.com

Fonte: Le Donne dell'ortofrutta



Agricoltura: Cia nell’accordo Agricord-Fao


C’era anche il presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani Dino Scanavino tra i relatori della tavola rotonda "Lavorare in partnership per rafforzare le organizzazioni di produttori agricoli e forestali - riflettere sulle esperienze condivise tra AgriCord e la Fao" organizzata nella sede romana dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura. Durante l’incontro è stato firmato l’accordo di partnership quinquennale Agricord-Fao che prevede il rafforzamento delle organizzazioni degli agricoltori e degli Istituti rurali facilitando l’empowerment delle aree rurali, in particolare delle donne, per svolgere un ruolo centrale nella realizzazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dell'agenda di Parigi. Forest and Farm Facility (FFF) è un tema importante della partnership firmata. La Fase II del progetto (2018-2022) incrementerà il suo approccio per fornire un sostegno diretto alle organizzazioni di produttori per migliorare la governance, la rappresentanza, l'adesione allargata ed inclusiva, la sostenibilità ambientale e l'efficienza gestionale. Dal 2012, il supporto di FFF ha consentito alle organizzazioni di produttori di ottenere risultati significativi nell'accesso ai mercati ed a prezzi migliori. I donatori del FFF sono Finlandia, Paesi Bassi, Germania, Svezia e Stati Uniti. Nell'ambito delle tematiche affrontate, Scanavino ha enfatizzato anche l'associazione Aiel ed il modello virtuoso di utilizzo di energie da biomasse per la produzione di energia elettrica con impianti diffusi a basso impatto ambientale, guardando al futuro del processo di elettrificazione del continente africano. Commenta Scanavino: “La Cia-Agricoltori Italiani ha deciso con convinzione di creare in ambito Agricord una propria Agriagenzia. Stiamo lavorando per diventare protagonisti di questo progetto attraverso Agricoltura è Vita, il nostro centro di ricerca e formazione di cui metteremo a disposizione esperienza e professionalità attraverso servizi altamente qualificati nel campo della formazione, consulenza ed assistenza tecnica, il supporto alle strutture organizzate a livello locale. Crediamo fermamente nella centralità della collaborazione “Farmer to Farmer”, metteremo a disposizione dei nostri colleghi della rete Agricord l’esperienza e le best practices dei nostri agricoltori, per combattere insieme la povertà e costruire il nuovo modello produttivo e sociale del futuro”.

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che introduce l'obbligo di indicazione in etichetta dell'origine dei derivati del pomodoro


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto interministeriale, firmato dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda, per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine dei derivati del pomodoro.

Il provvedimento introduce la sperimentazione per due anni del sistema di etichettatura, nel solco della norma già in vigore per i prodotti lattiero caseari, per la pasta e per il riso. Il decreto si applica ai derivati come conserve e concentrato di pomodoro, oltre che a sughi e salse che siano composti almeno per il 50% da derivati del pomodoro.

"Andiamo avanti sulla strada della trasparenza in etichetta e della qualità - afferma il Ministro Maurizio Martina - soprattutto in una filiera strategica come quella del pomodoro. Le nuove etichette aiuteranno a rafforzare i rapporti tra chi produce e chi trasforma. In questo modo tuteliamo non solo i nostri prodotti, ma anche il lavoro delle nostre aziende e i consumatori. Siamo convinti - conclude Martina - che questa scelta debba essere estesa a livello europeo, garantendo così la piena attuazione del regolamento Ue 1169 del 2011. I cittadini hanno il diritto di conoscere con chiarezza l'origine delle materie prime degli alimenti che finiscono sulle loro tavole."

LE NOVITÀ DEL DECRETO

Il provvedimento prevede che le confezioni di derivati del pomodoro, sughi e salse prodotte in Italia dovranno avere obbligatoriamente indicate in etichetta le seguenti diciture:

a) Paese di coltivazione del pomodoro: nome del Paese nel quale il pomodoro viene coltivato;

b) Paese di trasformazione del pomodoro: nome del paese in cui il pomodoro è stato trasformato.

Se queste fasi avvengono nel territorio di più Paesi possono essere utilizzate, a seconda della provenienza, le seguenti diciture: Paesi UE, Paesi NON UE, Paesi UE E NON UE.

Se tutte le operazioni avvengono nel nostro Paese si può utilizzare la dicitura "Origine del pomodoro: Italia".

ORIGINE VISIBILE IN ETICHETTA

Le indicazioni sull'origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

I provvedimenti prevedono una fase per l'adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento completo delle etichette e confezioni già prodotte.

IN VIGORE FINO A PIENA ATTUAZIONE REGOLAMENTO UE 1169

Il decreto decadrà in caso di piena attuazione dell'articolo 26, paragrafo 3, del regolamento (UE) n.1169/2011 che prevede i casi in cui debba essere indicato il Paese d'origine o il luogo di provenienza dell'ingrediente primario utilizzato nella preparazione degli alimenti, subordinandone l'applicazione all'adozione di atti di esecuzione da parte della Commissione, che ad oggi non sono stati ancora emanati.

OLTRE L'82% DEGLI ITALIANI CHIEDE TRASPARENZA NELL'INDICAZIONE D'ORIGINE DEL POMODORO NEI DERIVATI

Oltre l'82% degli italiani considera importante conoscere l'origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per i derivati del pomodoro. Sono questi i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini.



martedì 27 febbraio 2018

FOGLIE TV - Fruit Logistica di Berlino: successo per l’OP Arca Fruit in ...



Un successo la partecipazione dell’OP ARCA FRUIT a Berlino durante Fruit Logistica. Centinaia di contatti e migliaia di persone hanno attraversato la fiera più grande d’Europa con i suoi oltre 230 metri quadrati allestiti nel cuore di Berlino.  La Puglia è tra le principali regioni produttrici di ortofrutta a livello nazionale, produce infatti quasi un quinto dell’ortofrutticoltura italiana, tra cui il 75% dell’uva da tavola, il 40% delle ciliegie e circa 30% dei principali ortaggi e insalate. Per questo diversi anni fa è nata l’OP ARCA FRUIT in grado di organizzare le proprie produzioni dei suoi 250 soci all’interno di un’unica struttura. Oggi O.P. Arca Fruit è la più grande organizzazione di produttori ortofrutticoli della provincia di Bari.
Quindi la delegazione dei produttori associati all’OP ARCA FRUIT andando a Berlino, ha potuto rafforzare i propri contatti commerciali con la Germania, che rimane il principale referente dell’agricoltura insieme ad Austria e Svizzera ; consolidare intese con i Paesi dell’Est europeo, in particolare Polonia, Ungheria, Ucraina e Slovenia e irrobustire le relazioni con il nord del continente: a partire da Olanda e Gran Bretagna.

Salvare l'orto dal gelo, sette regole dalla Coldiretti


I piccoli orti in terrazzo o in giardino coltivati da quasi quattro italiani su dieci con il pollice verde sono in crisi per il forte abbassamento delle temperature che hanno messo a rischio non solo le coltivazioni nei campi ma anche quelle sui balconi. È la Coldiretti a stilare i consigli per cercare di salvare le proprie piante dal gelo. Per difendere dal freddo, soprattutto notturno, il proprio orto in terrazzo, come gli stessi fiori, basta seguire - spiega la Coldiretti - sette regole estremamente semplici ma che fanno la differenza, per di più con poca spesa e il minimo del tempo impiegato.
Innanzitutto i vasi vanno disposti contro il muro, poiché in questo modo hanno maggiore calore, mentre va evitata la collocazione accanto alla ringhiera. Meglio, laddove possibile, metterli inoltre sul lato sud del balcone. Collocare le piante direttamente a terra piuttosto che in alto assicurerà poi maggior calore. Una protezione efficace dal gelo è rappresentata dal tessuto non tessuto, una sorta di telo traspirante si può trovare a poca spesa nei negozi di prodotti agricoli. Deve coprire l’intera pianta e va fermato infilandone i lembi sotto al vaso. L’altra soluzione - continua la Coldiretti - è rappresentata da un telo di plastica, il quale impone però una gestione più attenta, rendendo necessario chiuderlo e aprirlo più volte per evitare il formarsi dell’umidità, oltre a rischiare di essere portato via dal vento. Ancora, bisogna tenere il terreno il più possibile asciutto e innaffiare il minimo indispensabile. Quando lo si fa, evitare accuratamente che l’acqua possa ristagnare nel sottovaso, favorendo la gelata della pianta. Eventuali potature vanno, infine, effettuare a fine inverno, poiché la maggior presenza di rami e foglie assicura comunque una maggiore protezione dal freddo. Coltivare l’orto è una attività scelta da molti come misura antistress, per passione, per gratificazione personale, per garantirsi o la sicurezza del cibo che si porta in tavola o anche solo per risparmiare. Peraltro - conclude la Coldiretti - oltre a far riscoprire il gusto per il cibo locale, fresco, genuino e a recuperare il senso della stagionalità, prendersi cura di fiori e piante nei terrazzi o in giardino allunga la vita soprattutto nelle persone mezza età che possono cosi svolgere l'attività fisica necessaria per mantenersi in forma. Sette regole 'd'oro' per difendere l'orto in terrazzo

1. Disporre le piante contro il muro, invece, che vicino alla ringhiera
2. Metterle, laddove possibile, sul lato sud
3. Collocarle a terra, dove hanno maggior calore, e non in alto
4. Coprire le piante con tessuto non tessuto o, in alternativa, con un telo di plastica che impone però una gestione più attenta
5. Tenere il terreno asciutto e innaffiare il meno possibile
6. Non far ristagnare l’acqua nel sottovaso
7. Potare solo a fine inverno

Fonte: Coldiretti

Al via marchio "Prodotto di Montagna"


Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che è stato presentato oggi a Sondrio dal Ministro Maurizio Martina il marchio identificativo del regime di qualità 'prodotto di montagna'. Il logo, realizzato dal Mipaaf, è verde con una montagna stilizzata e potrà essere utilizzato sui prodotti previsti dal regime di qualità. L'indicazione facoltativa di qualità «prodotto di montagna», infatti, è utilizzata per le materie prime che provengono essenzialmente da zone montane e nel caso degli alimenti trasformati,  quando  trasformazione, stagionatura e maturazione hanno luogo in montagna.

"Il nostro obiettivo - ha dichiarato il Ministro Martina - è valorizzare meglio il lavoro dei produttori delle zone montane. Parliamo del 17% del totale delle imprese agricole italiane e di un terzo degli allevamenti. L'economia agricola della montagna è un pilastro fondamentale per la tenuta dei nostri territori, anche contro il dissesto idrogeologico. Con il regime di qualità e questo nuovo marchio i consumatori potranno riconoscere più facilmente dalle etichette le produzioni e supportare queste attività e il loro valore non solo economico, ma sociale e ambientale. In questi anni abbiamo messo in campo una serie di interventi utili per supportare le aziende agricole di montagna. Penso alla scelta di aumento dei fondi degli aiuti diretti europei passati da 2 a quasi 3 miliardi di euro complessivi fino al 2020. Penso all'aiuto accoppiato che ha destinato circa 30 milioni di euro all'anno agli allevatori delle aree montane e all'aiuto straordinario di 14 milioni di euro erogato come misura di contrasto alla crisi del prezzo del latte. Penso anche al Testo unico delle foreste che dopo anni imposta una strategia di gestione e valorizzazione dei nostri boschi. Ora è cruciale dare continuità a questo lavoro, perché il futuro delle nostre montagne è il futuro di una parte importante della nostra identità".

DATI RAPPORTO MONTAGNA 2017

Valore agricoltura montana in Italia: 9,1 miliardi di euro di cui 6,7 miliardi Appennini e 2,4 miliardi Alpi
Occupati 2011-2016 nelle province alpine: +10%
(dati della Fondazione Montagne Italia)

Fonte: Mipaaf