lunedì 30 aprile 2018

FOGLIE TV - La Puglia riconferma un ruolo da protagonista al Vinitaly 2018



La Puglia ha grandi aspettative nel vitivinicolo, settore trainante per la nostra agricoltura sia per produzione lorda vendibile realizzata sia per il valore simbolico che il vino ha. Perché capace di attrarre sapientemente una tipologia di turismo legato all’agroalimentare, ai luoghi ove il vino stesso viene prodotto come pretesti per visitare in lungo e in largo i territori diversificati della nostra regione. Un modello vincente da seguire, anche per altri comparti come quello dell’olio. Un bilancio, dunque, positivo, al netto di una verifica puntuale di ciò che sarà la quantità di uva prodotta del 2017, ove il fattore climatico ha inciso pesantemente non solo in Puglia. Si prevede un leggero calo produttivo ma che non ha affatto leso la qualità delle produzioni”.
“Abbiamo un grande appeal all’estero con vini oramai di fama mondiale, come il Primitivo, il Nero di Troia o il Negramaro, da cui si originano anche rosati che oramai sono diventati un brand e che piacciono tanto anche fuori confine nazionale e con grandi potenzialità di sviluppo futuro”.
“La nostra regione  - prosegue di Gioia - vive grandi movimenti turistici, ambita per mare e paesaggi mozzafiato, ma anche per una enogastronomia che soddisfa i palati di tutto il mondo. I nostri produttori con lungimiranza e impegno hanno saputo investire in questa direzione, facendo diventare, anche con il supporto di politiche regionali mirate e misure legate alla diversificazione agricola, i luoghi di produzioni mete turistiche privilegiate. Come le stesse cantine che hanno aperto le porte a una tipologia di turismo sul quale come Regione stiamo investendo, legato alla terra e al buon vivere”.
“Una quattro giorni intensa qui a Verona – sottolinea l’assessore – come occasione non solo espositiva, ma di approfondimento di tematiche legate alla valorizzazione del settore vitivinicolo. Tanti i momenti di confronto, come quello sui Consorzi di tutela delle produzioni certificate da marchi di provenienza e tracciabilità. C’è necessità di aggregare l’offerta per essere competitivi, presentando un prodotto di assoluta qualità. Abbiamo, altresì, presentato, in collaborazione con associazioni di settore e non solo, eventi legati al vino che intersecano una serie di peculiarità della nostra terra: l’arte, la storia, le tradizioni, artigianato”.
“Abbiamo avuto occasione di incontrare i nostri produttori per capire le esigenze e i bisogni per migliorare la strategia di sviluppo regionale, calibrando al meglio le risorse a disposizione e semplificando la burocrazia. Abbiamo il dovere come Regione, e con la collaborazione di Unioncamere, di supportare di più e meglio le nostre imprese in attività di promozione e valorizzazione, dando loro quanta più visibilità e consentendo di presentare al meglio la propria offerta, al fine intercettare fette di mercato sempre più importanti”.

Intesa Coldiretti-Italmercati contro i crimini agroalimentari


Nell’ambito del Villaggio Coldiretti, in Lungomare Imperatore, a Bari, Italmercati e Coldiretti hanno siglato un protocollo d’intesa per favorire la collaborazione per la valorizzazione del mercato della produzione agricola.
A firmare, erano presenti Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati, la Rete di Imprese che unisce i dieci maggiori Centri Agroalimentari ed Agromercati all’ingrosso in Italia, e Roberto Moncalvo, presidente della Confederazione Nazionale Coldiretti.

Questo protocollo nasce dall’obiettivo comune delle due realtà, cioè far sì che i Mercati divengano il veicolo per valorizzare e tutelare al meglio la specificità della produzione agricola nazionale, promuovendo la trasparenza delle relazioni di filiera al fine di creare valore attorno ai caratteri distintivi del made in Italy agroalimentare a beneficio di tutti gli attori del Sistema Agroalimentare.

Inoltre, Coldiretti e Italmercati sono impegnate, attraverso la valorizzazione degli attributi materiali e immateriali dei prodotti agro-alimentari di origine italiana, compresa la freschezza e la stagionalità, nel contrasto al drammatico fenomeno dei crimini agroalimentari e delle agro-piraterie, che rappresentano una serie minaccia per i consumatori e un pregiudizio alla crescita della nostra agricoltura.

Proprio per questo, quindi, insieme all’ “Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul sistema agroalimentare”, Fondazione promossa da Coldiretti, che si prefigge di diffondere nei cittadini consumatori la cultura e la pratica della legalità a difesa del patrimonio agroalimentare italiano, intendono promuovere un Codice Etico di Filiera che sia adottato da tutti i Mercati della Rete e che Coldiretti si impegna a diffondere tra i suoi Associati. L’obiettivo dell’iniziativa è la piena applicazione delle norme sulla sicurezza e sulla salute sul lavoro; degli obblighi contrattuali e delle obbligazioni contributive e previdenziali del personale.

“Si tratta – dichiara Fabio Massimo Pallottini, presidente di Italmercati – di un accordo molto importante, perché lega due realtà che hanno un peso rilevante nel settore agroalimentare. Sono convinto che con questo protocollo riusciremo, grazie alla nostra rete di mercati e grazie all’esperienza di una realtà come Coldiretti, a dare un ulteriore slancio al mercato agricolo italiano, che se valorizzato in maniera corretta e se privato di quelle azioni criminali che possono lederlo, può crescere ancora tanto e, quindi, dare tanto a tutta l’economia del Paese”.

“Combattere la concorrenza sleale con la trasparenza lungo il percorso che porta il cibo dal campo alla tavola, per garantire la piena valorizzazione del Made in Italy ed i suoi primati qualitativi e di sicurezza alimentare, è un obiettivo che va perseguito con il rafforzamento delle relazioni di filiera” ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare la svolta positiva che può venire dalla rete di Centri Agroalimentari ed Agromercati all’ingrosso di Italmercati attraverso la quale passano ogni anno 3,5 milioni di tonnellate di ortofrutta oltre all’ittico, alle carni e ai fiori.
Fonte: Il Punto Coldiretti

Api: Ue, stop a pesticidi nocivi


I Paesi membri dell'Ue hanno approvato la proposta della Commissione europea che introduce il divieto di utilizzo all'aperto di tre pesticidi perché nocivi per le api. L'impiego dei principi attivi (imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam, noti come neonicotinoidi), che è molto diffuso in agricoltura, sarà consentito solo in serra. La decisione segue restrizioni già imposte dall'Ue nel 2013.

L'Italia ha votato in favore della proposta di divieto insieme ad altri 15 paesi. Lo stop ai tre pesticidi, che sarà applicabile dalla fine del 2018, arriva dopo due tentativi falliti da parte della Commissione di mettere ai voti la sua proposta e due pareri dell'Efsa circa i rischi che questi principi attivi comportano per le api. I neonicotinoidi sono sostanze insetticide molto usate in agricoltura e risultano più tossici per gli invertebrati, come gli insetti, che non per mammiferi, o uccelli.

I paesi membri dell’Unone Europea si sono espressi in merito all’uso dei principi attivi neonicotinoidi, ed hanno accolto la richiesta della Commissione UE di restringerne l’impiego. Verificato scientificamente che queste sostanze costituiscono una seria minaccia per le api, è stato deciso che d’ora in avanti l’imidacloprid, il clothianidin ed il thiamethoxam potranno venir utilizzati solo all’interno di serre specifiche, dove il contatto con questi insetti impollinatori è ridotto a zero. Mentre ne è stato vietato l’uso all’esterno e da qualsiasi altra parte.

Vytenis Andriukaitis, uno dei membri della Commissione per la Health and Food Safety, ha salutato con un sorriso il voto di questa mattina ed ha commentato: “La Commissione Europea aveva proposto di prendere queste misure già mesi fa, sulla base di un parere scientifico della Health and Food Safety. Il benessere e la sopravvivenza delle api rimangono questione di primaria importanza poiché coinvolgono tematiche quali la biodiversità, la produzione alimentare e naturalmente la cura dell’ambiente.

Solo qualche giorno fa, il 25 aprile, era inziata una raccolta firme sul sito di Avaaz, che aveva raggiunto in breve tempo quasi cinque milioni di firme. Nella petizione si leggeva “Vi chiediamo di vietare immediatamente l’uso dei pesticidi neonicotinoidi. La drastica diminuzione delle colonie di api rischia di mettere in pericolo la nostra intera catena alimentare. Se prenderete provvedimenti urgenti con precauzione ora, potremmo salvare le api dall’estinzione”. Degna di nota ed interessante a leggersi è anche la lettera di fine marzo che un gruppo di autorevoli scienziati aveva indirizzato per le medesime ragioni agli stati ed alle istituzioni europee, riportata integralmente in un articolo de’ La Stampa.

Queste sostanze attive vengono utilizzate per proteggere i prodotti di piante dall’azione di alcune tipologie di insetti. A differenza di quelli classici da contatto, i quali vengono applicati e rimangono solo sulla superficie della foglia, i neonicotinoidi sono insetticidi sistemici. Vengono assorbiti dalla pianta e trasportati ovunque. Alle foglie, alle radici, al gambo, al fiore, fin’anche al polline ed al nettare. Sono tossici soprattutto per gli invertebrati, di cui fanno parte gli insetti, mentre generalmente i mammiferi, gli uccelli e gli altri animali superiori ne risentono in misura minore. Nello specifico attaccano il sistema nervoso dell’invertebrato, conducendolo all’eventuale paralisi o alla morte. Il loro nome viene abbreviato come “neonics” o “NNIs” e significa letteralmente “nuovi insetticidi nicotina-simili”, in quanto chimicamente sono analoghi alla sostanza.

In un comunicato ufficiale dello scorso 28 Febbraio, l’EFSA, la European Foood Safety Authority, aveva mostrato la necessità di rivedere ed ampliare le restrizioni già avallate dalla Commissione Europea nel 2013. Per le nuove valutazioni, che questa volta riguardavano le api selvatiche (bombi e api solitarie) e le api mellifere, l’Unità “Pesticidi” dell’EFSA ha effettuato un’estesa attività di raccolta dati, che ha compreso la revisione sistematica della letteratura scientifica al fine di raccogliere tutte le evidenze pubblicate dopo le precedenti valutazioni. Jose Tarazona, responsabile dell’unità Pesticidi, aveva dichiarato: “La disponibilità di una quantità così estesa di dati e le nostre linee guida ci hanno permesso di giungere a conclusioni molto dettagliate. In queste vi è un po’ variabilità dovuta a fattori come la specie delle api, l’uso previsto del pesticida ed il grado di esposizione. In alcuni casi i rischi sono più bassi, ma nel complesso è stato confermato il rischio per i tre tipi di api oggetto delle nostre valutazioni.”

L’EFSA ha portato a termine le proprie conclusioni dopo aver condotto distinte consultazioni con esperti di pesticidi degli Stati membri dell’UE, i quali hanno convalidato tali conclusioni. Come per le precedenti valutazioni, l’esposizione delle api alle sostanze è stata valutata attraverso tre vie: residui nel polline e nettare di api; deriva della polvere durante la semina/applicazione dei semi trattati; e consumo di acqua.

venerdì 27 aprile 2018

FOGLIE TV - Benvenuti in Puglia, l’appuntamento che promuove le risorse ...



Quattro giorni per raccontare la Puglia vitivinicola di qualità alla 52^ edizione di Vinitaly, il Salone Internazionale del Vino e dei distillati, a Verona dal 15 al 18 aprile. Un appuntamento irrinunciabile per i 126 produttori presenti nel padiglione 11 di Veronafiere con le migliori etichette di bianchi, rossi e rosati. Tante le attività in programma organizzati da attori del territorio con il contributo della Regione Puglia - Assessorato Agricoltura – Risorse Agroalimentari – Alimentazione, Caccia e Pesca, Foreste, come "Benvenuti in Puglia", l’appuntamento itinerante che, da anni, promuove lo stretto legame identitario tra il territorio, le risorse enoiche e agroalimentari e la comunità. 

Un viaggio esperienziale attraverso ideali percorsi del gusto che, nell'anno dedicato al cibo italiano, ha permesso di raccontare al Vinitaly la promozione enoica, enoturistica ed enogastronomica del territorio.

PSR Puglia 2014~2020: Emiliano e Di Gioia su misure investimento


Il grande numero di domande pervenute per le misure 4.1 e 6.1 del Programma di Sviluppo Rurale Puglia, dedicate, rispettivamente, agli investimenti strutturali delle imprese agricole e al primo insediamento dei giovani in agricoltura, ci induce a una necessaria rimodulazione delle risorse finanziarie all'interno del PSR. Lo hanno detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, e l'assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Leonardo Di Gioia, a margine degli incontri che si sono tenuti nelle giornate scorse con i vertici delle associazioni di categoria agricole.
'Una riflessione e azione che dobbiamo attuare al fine di soddisfare quante più aziende possibili, a fronte di una richiesta di investimento di gran lunga superiore alla disponibilità finanziaria per le suddette misure. L'incontro con le associazioni ci ha consentito di valutare assieme lo stato di avanzamento del PSR e le possibili dinamiche dei prossimi mesi in merito alla spesa. È emerso con chiarezza una condivisa volontà e disponibilità di tutti gli attori del partenariato e della Regione a riesaminare la ripartizione delle risorse già precedentemente d'intesa stabilite, per valutare tutti quei mancati utilizzi legati a bandi non performanti o risparmi di spesa o, ancora, reperimento di risorse aggiuntive. Tutto ciò al fine di potenziare le misure a investimento che per noi rappresentano il cuore dello sviluppo rurale, con evidente cura e attenzione per i giovani e per le aziende già insediate'. (Fonte Regione Puglia)


Bruxelles, Giansanti: "Agricoltori europei sollecitano budget agricolo adeguato e Pac confermata e rinnovata. Bene le norme UE che bloccano le pratiche sleali"


“Per il quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea, dopo il 2020, si dovranno trovare risorse aggiuntive.  Gli agricoltori europei ed italiani chiedono un bilancio più ambizioso per l'UE, con dotazioni finanziarie provenienti dalla combinazione di risorse europee e di contributi degli Stati membri, che potrebbero adeguatamente finanziare le nuove e vecchie sfide, le priorità politiche dell’UE e compensare le perdite causate dalla Brexit”. Lo ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti che è intervenuto a Bruxelles al Praesidium congiunto del Copa e della Cogeca che rappresentano le organizzazioni agricole e cooperative di tutta Europa. L’incontro si è tenuto in prossimità delle pubblicazione delle proposte legislative sul bilancio pluriennale che la Commissione conta di effettuare il 2 maggio.
“I rappresentanti degli agricoltori europei – ha sottolineato Giansanti – concordano che non devono essere effettuati tagli alla spesa agricola, anche per permettere all'UE di raggiungere i propri ambiziosi obiettivi in materia di ambiente, competitività, crescita e occupazione”.
Il vertice agricolo di Bruxelles ha posto in evidenza come vi siano una serie di settori politici emergenti che necessitano di nuovi o maggiori finanziamenti per poter rispettare gli impegni assunti dall'Unione (come, ad esempio, la politica climatica e gli obiettivi di sviluppo sostenibile) o per affrontare nuove sfide (come la politica per l’immigrazione).
“Per quanto riguarda la politica agricola, al Praesidium abbiamo concordato che deve restare comune e forte – ha proseguito il presidente di Confagricoltura -. Per questo sono necessarie risorse adeguate e regole univoche. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi taglio così come a qualsiasi forma di rinazionalizzazione e di cofinanziamento del primo pilastro della PAC. Così come dobbiamo evitare anche meccanismi di penalizzazione a carico delle imprese di maggiore dimensione come il plafonamento dei pagamenti diretti”.
Il vertice degli agricoltori europei ha discusso anche sulle pratiche sleali nella filiera agroalimentare, a seguito dell’ufficializzazione della proposta di direttiva della Commissione del 12 aprile scorso.
“E’ positivo che in materia di pratiche sleali si definisca  un inquadramento giuridico europeo armonizzato – ha commentato Giansanti –. L’importante sarà prevedere norme che tutelino appieno tutti i prodotti agricoli e magari estendere l’elenco delle pratiche sleali vietate”.
A Bruxelles il presidente di Confagricoltura ha poi espresso valutazioni positive per l’accordo bilaterale dell’Unione Europea con il Messico, che prevederà una serie di liberalizzazioni degli scambi commerciali ed anche il riconoscimento reciproco di alcune indicazioni geografiche agroalimentari e del vino europee e messicane (IIGG). “Abbiamo sempre sostenuto che l’intero sistema delle IIGG deve essere riconosciuto nelle intese bilaterali – ha concluso Massimiliano Giansanti -. Il nostro mercato è il mondo e si devono aiutare i prodotti italiani ed europei a rafforzarsi all’estero e a generare sempre più valore aggiunto”.