lunedì 24 dicembre 2018

Un Natale nero-arancio


In questi giorni si è consumata una tragedia dai toni apocalittici che, purtroppo, sconfigge la nostra olivicoltura ed in particolare quella del barese e del sud foggiano.
Il 26-27 Febbraio 2018 una gelata di portata epocale ha colpito un vastissimo territorio di circa 90.000 ettari. Lo immaginavamo, ma il risultato è stato devastante. Nessuna produzione olivicola in questo territorio, 1.600 frantoi praticamente fermi, 1.000.000 di giornate di lavoro perse.
Numeri da capogiro quelli di un’olivicoltura ferma, numeri che fanno venire i brividi, numeri nemmeno paragonabili in quanto di gran lunga superiori, all’occupazione di strutture come la Fiat o ultimamente l’Ilva, per le quali si sono mossi e si muovono tutti.
Ho 53 anni e da 30 anni lavoro in Confagricoltura Bari, da qualche anno con il ruolo di vice direttore. Non ricordo mai una situazione di questo genere. I miei occhi non avevano mai visto un disastro di questa portata.
Pensavo che non eravamo stati fermi di fronte a tale disastro, pensavo che ci eravamo mossi per sollecitare le istituzioni sull’argomento. Segnalazioni, colloqui, incontri, una manifestazione molto partecipata a Giugno a Montegrosso, un incontro ad Agosto con il Ministro.
L’approvazione della declaratoria ministeriale di calamità era il risultato minimo che ci aspettavamo, sarebbe stata una beffa solo la declaratoria senza delle risorse specifiche che ristorassero il territorio (non solo gli agricoltori) di quanto accaduto.
In questo periodo ho ascoltato agricoltori, in grande ma dignitosa difficoltà, con lo sguardo attonito, ho visto gli operai stravolti dalla mancanza di lavoro.
Poi è iniziata una commedia dai toni grotteschi. Un incredibile rimbalzare di notizie sulle difficoltà perfino nell’emissione della declaratoria, con un palleggiare di responsabilità e di appigli normativi con un burocratese pazzesco. Sono state tirate fuori difficoltà sull’adozione di una “deroga al piano assicurativo”, che negli anni passati e per calamità di molto minore impatto sono state superate senza particolari problemi (posso dimostrarlo a tutti in qualsiasi momento).
Il risultato? NON ABBIAMO OTTENUTO NEMMENO LA DECLARATORIA DI RICONOSCIMENTO DELLA CALAMITA’, BEFFATI ANCHE NELLA FINANZIARIA IN CORSO DI APPROVAZIONE.
Non voglio prendermela con nessuno. Oggi, a pochissime ore dal Natale che dovrebbe essere momento di rinascita, MI VERGOGNO DI NON ESSERE STATO ALL’ALTEZZA DI ESEGUIRE CON IL MINIMO SUCCESSO IL MIO LAVORO E CHIEDO SCUSA A TUTTI GLI AGRICOLTORI. Vi lascio con i miei più intensi auguri di Buon Natale con un’ultima frase: PROVIAMO A REAGIRE ANCORA, NON MERITATE DI ESSERE TRATTATI COSI’.

Autore: Gianni Porcelli

venerdì 21 dicembre 2018

FOGLIE TV - Il paniere delle Eccellenze di ANT



Ant (associazione nazionale che da anni è al fianco dei malati di tumore) nell'ambito dell'iniziativa "Il Paniere delle Eccellenze" ha organizzato una serie di incontri, a Bari presso Eataly, dedicati al mangiare buono, sano e sostenibile. Uno di questi momenti è stato dedicato all'importanza di alimentarsi con frutta e verdura di stagione.

L’accordo sulla manovra salva 5 mld di fondi europei


L’accordo sulla manovra con l’Unione Europea evita una procedura di infrazione che avrebbe messo a rischio i fondi europei per l’Italia, che solo nell’agroalimentare valgono oltre cinque miliardi all’anno. E’ quanto afferma il Presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere apprezzamento per l’intesa raggiunta con la Commissione Europea che ha evitato la procedura per debito eccessivo che avrebbe potuto comportare una multa pari ad almeno lo 0,2% del Pil ed il blocco dei fondi europei, in caso di mancato adeguamento.

Una conclusione positiva necessaria – ha sottolineato Prandini – anche per non indebolire l’Italia in una fase delicata del futuro dell’Unione Europea con le scelte sul bilancio comunitario dal quale dipenderanno molte delle opportunità di sviluppo fino al 2027. “Il nostro Paese si deve battere ora contro ulteriori tagli nel nuovo bilancio europeo a carico della Politica agricola comune (Pac) che aggraverebbe la condizione di pagatore netto” ha affermato il presidente della Coldiretti nel sottolineare che “a pagare il conto della Brexit non deve essere l’agricoltura che è un settore chiave per vincere le nuove sfide che l’Unione deve affrontare, dai cambiamenti climatici all’immigrazione alla sicurezza”.

Un nuovo protagonismo in Europa è necessario per cambiare una situazione in cui l’ultima relazione della Corte dei Conti ha evidenziato – ha sottolineato Prandini – come l’Italia sia contributore netto del bilancio Ue con un disavanzo di 4,4 miliardi nel 2016, che diventano 37,7 miliardi di euro se si prende in esame il periodo 2010-2016. In sostanza l’Italia paga 15,7 miliardi l’anno ma ne riceve indietro solo il 72%. C’è l’esigenza di “riequilibrare” invece la spesa facendo in modo – ha concluso Prandini – che la politica agricola europea possa recuperare con forza anche il suo antico ruolo di sostegno ai redditi e all’occupazione agricola per salvaguardare un settore strategico per la sicurezza e la sovranità alimentare e per contribuire alla crescita dell’intera economia europea.

Fonte: Il Punto Coldiretti

Pratiche sleali, accordo importante raggiunto dopo anni di trattative. Agrinsieme: Ue, ma soglia fatturato è migliorabile


«Manca solo l’ok formale del Parlamento Europeo e del Consiglio per il via libera definitivo alla direttiva sulle pratiche commerciali sleali, che dopo l’accordo raggiunto oggi pomeriggio in occasione del sesto trilogo prevede un significativo aumento del numero di pratiche riconosciute, le quali passano da 8 a 16». Così il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, esprimendo soddisfazione per l’importante accordo, raggiunto dopo anni di trattative, grazie al quale verranno tutelati tutti gli agricoltori dell’Unione Europea.

«Nel dettaglio, le pratiche aggiunte sono: il pagamento per servizi non resi; l’obbligatorietà di un contratto scritto se richiesto dal fornitore; l’abuso di informazioni confidenziali da parte dell’acquirente; le ritorsioni commerciali; il pagamento per la gestione del prodotto alla consegna; il pagamento per la gestione dei reclami dei clienti; l’estensione del pagamento a 30 giorni per i prodotti deperibile e a 60 per quelli non deperibili; il divieto di trasmettere al fornitore i costi di advertising», precisa Agrinsieme, esprimendo rammarico la mancata aggiunta nell’elenco della vendita sottocosto anche tramite il ricorso ad aste a doppio ribasso, pratica che da tempo Agrinsieme aveva segnalato come fortemente distorsiva.

«Oltre alla rafforzata protezione per gli agricoltori, viene fissato a 350 milioni di euro la soglia di fatturato globale delle imprese fornitrici per poter rientrare nel campo di applicazione della direttiva”, sottolinea il coordinamento, per il quale “si tratta di un sicuro passo in avanti rispetto all’approccio iniziale, che tuttavia si pone in contraddizione rispetto all’obiettivo comunitario di aumentare la concentrazione dell’offerta dei produttori: resta un forte sbilanciamento tra potere della distribuzione organizzata e produzione agricola che avrebbe potuto giustificare un limite di fatturato ben superiore per le imprese agricole. Auspichiamo che tale soglia venga aumentata a livello nazionale».

«Gli agricoltori e le cooperative italiane ed europee chiedevano da anni una regolamentazione delle pratiche commerciali da considerare come sleali, utile a riequilibrare la filiera a favore della parte agricola, rafforzando al contempo la competitività del settore», prosegue Agrinsieme, che si è sempre espresso a favore di una normativa europea che potesse stabilire regole e procedure in grado di garantire una catena di approvvigionamento alimentare più equa, trasparente e sostenibile in tutta l’Europa. «Attendiamo ora l’approvazione definitiva per conoscere il dettaglio delle misure contenute nella direttiva, alla luce dell’accordo finale raggiunto oggi», conclude Agrinsieme.

Riunito Tavolo della Filiera Grano Pasta. Centinaio: "20 milioni di euro per contratti filiera e lavoro coordinato con tutti gli attori del settore"


Si è tenuta oggi a Roma, alla presenza del Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, sen. Gian Marco Centinaio, la riunione della filiera grano/pasta con organizzazioni agricole, associazioni industriali e sementiere, rappresentanti della distribuzione. Una occasione di confronto sui principali temi che riguardano uno dei settori più rappresentativi e strategici del Made in Italy agroalimentare.

"Abbiamo avviato un dialogo concreto con tutta la filiera - afferma il Ministro Centinaio - mettendo in campo azioni immediate che vanno dallo sblocco dei pagamenti Agea sui contratti di filiera del grano allo stanziamento di 20 milioni di euro per il loro rinnovo. Vogliamo lavorare sulla trasparenza dei prezzi all'origine, aiutare gli agricoltori a produrre più grano di qualità e rispondere così alla richiesta dell'industria. La nostra sfida è ampliare anche gli spazi di presenza e promozione della pasta italiana all'estero. I consumatori stranieri devono capire il valore aggiunto della nostra tradizione e della nostra qualità garantita".

Nel dettaglio il Mipaaft ha predisposto alcune azioni strategiche:

* AIUTI AGLI AGRICOLTORI: SBLOCCO IMMEDIATO PAGAMENTI AIUTI DE MINIMIS SU CONTRATTI DI FILIERA
Si tratta del pagamento dei 10 milioni di euro del fondo nazionale cerealicolo e che per il primo anno (2016) prevedeva un pagamento di 100 euro a ettaro agli agricoltori in contratti di filiera almeno triennali. La misura ha coinvolto 100mila ettari e circa 9mila aziende. In queste settimane Agea sta procedendo con lo sblocco dei pagamenti che erano fermi per controlli amministrativi. La seconda campagna ha visto domande in linea con la prima ma con contributo raddoppiato (200 euro). Uno strumento di sostegno importante a cui si intende dare continuità soprattutto perché vincola trasformatori e produttori agricoli a lavorare insieme stabilmente.

* 20 MILIONI DI EURO PER RINNOVO CONTRATTI DI FILIERA CAMPAGNA 2019
Individuati 20 milioni di euro complessivi per il biennio 2020/2021 che saranno erogati, insieme a eventuali residui della campagna precedente, a valere sulla campagna 2019 per i contratti di filiera.

* TRASPARENZA SUI PREZZI: CUN GRANO
Il Ministero è disponibile a siglare in tempi rapidi il decreto direttoriale di creazione di una Commissione unica nazionale per il grano duro per favorire il dialogo interprofessionale e rendere più trasparente la formazione del prezzo. Il tavolo di filiera ha unanimente concordato di discutere presto a livello tecnico i dettagli per l'avvio della Cun.

* EXPORT: PASTA SIMBOLO MADE IN ITALY DA TUTELARE E PROMUOVERE
Sostenere il made in Italy in tutte le sue componenti è un valore fondamentale. Per questo il Ministro Centinaio ha stabilito che la promozione della pasta all'estero sarà uno degli obiettivi operativi fondamentali per il 2019.


giovedì 20 dicembre 2018

Centinaio, con Bando Isi Inail più sicurezza in agricoltura


"Attraverso questo bando, che vede impegnati 35 milioni di euro per il comparto agricoltura sarà possibile ammodernare il parco macchine in uso, aumentando così i livelli di sicurezza sul lavoro, molto spesso condizionati da dispositivi vecchi e non revisionati". E' quanto afferma in una nota diffusa dall'Inail in occasione della pubblicazione del bando Isi per l'assegnazione di quasi 370 milioni di euro per incentivare la sicurezza nelle imprese, il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio. Secondo il ministro Centinaio, "occorre, soprattutto in agricoltura, fare riferimento a tecnologie innovative che permettano di fare quel salto di qualità già realtà nel resto d'Europa. Un'agricoltura moderna e innovativa è innanzitutto un'agricoltura sicura".