venerdì 27 novembre 2020

Prorogato al 15 Dicembre il termine per le domande al Fondo Ristorazione

 

È stato prorogato al 15 dicembre il termine per presentare le domande al Fondo ristorazione. In risposta alle richieste del settore, ristoranti, agriturismi, mense, catering, alberghi, avranno a disposizione altri 17 giorni, rispetto alla scadenza originaria fissata per il 28 novembre, per richiedere il contributo a fondo perduto, fino a un massimo di 10mila euro, per l'acquisto di prodotti delle filiere agricole e alimentari, anche DOP e IGP, inclusi quelli vitivinicoli, valorizzando così la materia prima dei territori.

 

Le domande a valere sul "bonus ristorazione" potranno essere presentate attraverso il Portale della ristorazione al sito www.portaleristorazione.it o presso gli sportelli degli uffici postali, allegando le fatture degli acquisti effettuati da agosto in poi di prodotti agroalimentari italiani e vitivinicoli.

"In questo momento di grande difficoltà per tutto il comparto, il nostro compito è affrontare le criticità, semplificare la burocrazia, e mettere tutti in condizione di accedere alle misure predisposte dal Governo per sostenere i settori in difficoltà.  Considerando le difficoltà che questo settore continua a vivere, e in risposta alle sollecitazioni ricevute, abbiamo deciso di prorogare il termine di presentazione delle domande", ha annunciato la Ministra Teresa Bellanova.

 

"Questo Fondo è una misura innovativa, che punta ad aiutare ristoratrici e ristoratori, sostenere la filiera agroalimentare, rilanciare gli acquisti di prodotti agroalimentari di qualità e di origine italiana, a partire dai DOP e IGP, contrastare eccedenze e spreco.  La ristorazione è un pezzo centrale, un pezzo nevralgico, della filiera agroalimentare, poter disporre di tempo in più per inoltrare le domande di aiuto è importante. Il settore ce lo ha chiesto e noi abbiamo lavorato in questa direzione. Per continuare a mettere in sicurezza l'intera filiera e allentare le difficolta che quotidianamente affrontano tutti gli uomini e le donne che ci lavorano".

Tabacco: Philip Morris-Mipaaf, 100 milioni investimenti nel 2021

 

"L'accordo con Philip Morris Italia, che abbiamo confermato in coerenza con l'Intesa programmatica già siglata negli scorsi anni, consente di proseguire il lavoro del Ministero a tutela della tabacchicoltura italiana, che dà lavoro a migliaia di persone".

 

Così la Ministra Teresa Bellanova dopo la firma del Verbale che conferma l'Intesa con PM Italia.

"Fondamentale aver previsto", prosegue la Ministra intervenuta nel pomeriggio al webinar "Accordi di filiera a tutela del Made in Italy", promosso da Coldiretti e PM Italia, "precisi impegni per coltivazioni più sostenibili dal punto di vista economico, attraverso i contratti di filiera, ambientale, con la riduzione dell'impatto ambientale e nella gestione più attenta dei fitofarmaci, e sociale, con protocolli di contrasto al lavoro nero e al caporalato. Sono tasselli che rendono questo accordo un esempio virtuoso per l'intera filiera di produzione Made in Italy".

 

"Questa Intesa", ha poi sottolineato la Ministra, "garantisce centralità agli agricoltori e conferisce stabilità al settore del tabacco attraverso la definizione di impegni sia temporali che relativi ai volumi di tabacco italiano acquistato da Philip Morris Italia. Inoltre prevede meccanismi per l'applicazione e la diffusione di buone pratiche agricole e del lavoro, di processi di innovazione e più in generale a in favore della sostenibilità ambientale, economica e sociale della filiera del tabacco in Italia.

 

Rappresenta dunque un'opportunità per sottolineare l'importanza e la strategicità della collaborazione tra mondo pubblico e privato, anche alla luce del momento storico e della situazione economica che l'Italia e l'Europa stanno vivendo,

legata all'emergenza pandemica e alla minaccia della recessione economica".

 

 

"Parliamo di un settore", ha detto ancora la Ministra, "che rispetta i Contratti nazionali di lavoro, non impiega lavoro minorile, segue una strategia fitosanitaria di minimo impatto coordinata con il Ministero, non fa uso di legname provocando deforestazioni, è sempre più orientato all'utilizzo delle energie rinnovabili.

 

Mi auguro dunque che la firma Verbale d'Intesa possa essere il preludio per il rinnovo di analoghi Accordi con le restanti manifatture internazionali, finalizzati a mettere in sicurezza la filiera tabacchicola nazionale".

Difesa agroecologica, parte Ortoambiente

 

Vede i primi mesi di applicazione sul campo il nuovo Progetto nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale 2014–2020 dal titolo: "Messa a punto di tecniche di difesa da fitofagi su colture orticole ad elevata sostenibilità ambientale basate su strategie agroecologiche" (acronimo Ortoambiente), con la partecipazione del Centro Agricoltura e Ambiente (capofila e coordinatore del Progetto), Università di Bologna-Distal, Gruppo Agribologna, Dinamica e le 5 aziende agricole partecipanti al progetto. Responsabile scientifico del Progetto è il Prof. Giovanni BurgioDipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari-Distal, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna.
 
Il Progetto, mirato alla difesa agroecologica avanzata delle colture orticole, è stato attivato nella sua prima fase, come da programma, nei mesi scorsi ed è in piena attuazione, nonostante la pandemia da Covid-19. Al centro della Ricerca, in programma fino al prossimo agosto 2022, l’uso di fasce erbose con piante nettarifere, per attrarre insetti utili e la lotta a quelli dannosi, negli ecosistemi aziendali. Premesse del Progetto sono: la numerosità e complessità delle colture orticole da mercato fresco, ancora tutta da studiare, la rapidità dei loro cicli di produzione, l’impiego di manodopera specializzata, gli attacchi sempre più dannosi - anche a causa del cambiamento climatico - dei fitofagi e il conseguente incremento dei costi di produzione. Le coltivazioni oggetto della sperimentazione si trovano fra Bologna e Ferrara, e fanno riferimento alle aziende agricole: Società Agricola Dune S.S. di Finessi Eliseo e C; Società Agricola Manzoli S.S.; Telloli Tonino; Tonelli Gianni.
 
L’uso di piante trappola mostra un elevato potenziale nella lotta contro i fitofagi, come dimostrato da molti studi ed esperienze in Italia e a livello mondiale. Le strisce di piante nettarifere costituiscono una tecnica agro ecologica, per fornire nutrimento agli insetti utili e potenziare servizi eco sistemici come la lotta biologica. Il Progetto OrtoAmbiente mira, fra i primi a livello nazionale, a dimostrare la validità di queste tecniche anche in ambito orticolo, in particolare su colture estensive aziendali, concepite e valorizzate come ecosistemi, massimizzando i risultati positivi e contenendo i possibili danni di applicazioni non mirate e personalizzate. Il progetto prevede anche azioni innovative e integrate di trappole a feromoni piante trappola attrattive, come nel caso della difesa della lattuga dal Miride Lygus rugulipennis, il più dannoso per questa coltura. Si tratta di metodiche di recente applicate all’estero, ma solo alle primissime fasi di introduzione e validazione a livello nazionale. Fra le azioni specifiche legate alla realizzazione del piano, anche la Copertura con tessuto non tessuto agrotessile, integrata alle altre metodiche, in particolare sul cavolo.
Il progetto mira a verificare e a validare i consistenti vantaggi ambientali previsti dall’applicazione delle metodiche introdotte. In particolare, è prevedibile la riduzione dei prodotti fitosanitari impiegati (dal 20% al 30% fra aziende biologiche e convenzionali); un risparmio idrico compreso fra il 10% e il 30% fra aziende convenzionali e biologiche e un consistente miglioramento della qualità delle acque e del suolo, grazie all’introduzione di fasce erbose. Previsto inoltre un tangibile incremento della resilienza delle aziende agricole coinvolte al cambiamento climatico, così come per le potenziali ulteriori utilizzatrici delle metodiche, in futuro. Le colture oggetto della ricerca: Lattuga (Lactuca sativa); Zucchino (Cucurbita pepa); Cavolo (Brassica Oleracea). Le piante nettarifere utilizzate: Erba medica; Coriandolo (Coriandrum sativum); Grano saraceno (Fagopirum escolentum). Le piante trappola: Senape (Brassica spp); Colza (Brassica napus); Rafano (Armoracia rusticana). Gli insetti fitofagi bersaglio del Progetto: Miridi (Lygus rugulipennis, fra i fitofagi più dannosi); Afidi (Nasonovia ribisinigri Aphis gossypii)); Altica (Phillotreta spp).
 
Gli insetti utili studiati: predatori (Sirfidi; Coccinellidi; Cecidomidi; Crisopidi) e parassitoidi (Braconidi).
 
“Negli anni più recenti è stata prestata scarsa attenzione al trasferimento delle tecniche agroecologiche nel comparto Orticolo. Tematica molto complessa in particolare se si pensa all’applicazione di queste metodiche sulle colture estensive, uno degli elementi più innovativi di OrtoAmbiente”. È il commento del Prof. Giovanni BurgioDipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari-Distal, Alma Mater Studiorum, Università di Bologna. “Le tecniche agroecologiche avanzate tendono a essere infatti molto influenzate dall’ambiente ricevente e dalla realtà locale. Ogni applicazione a un nuovo paesaggio agrario richiede uno specifico progetto e una nuova strategia in cui il fattore tempo è spesso centrale. La selezione delle piante da seminare a protezione della coltura deve essere accuratamente definita, in base a: fattori climatici, stagionalità e tempistica di applicazione; insetti che si vogliono combattere e quelli che si vogliono invece valorizzare. Contiamo che la messa a punto di strategie di difesa dagli insetti dannosi, innovative e ad alta sostenibilità ambientale, potrà consentire la razionalizzazione delle risorse idriche e il contenimento di prodotti fitosanitari.”
 
“Le piante nettarifere offrono cibo sotto forma di polline e nettare agli insetti utili e, agendo da fasce tampone, offrono loro anche un rifugio duraturo.” Commenta Valentino Chiarini, Responsabile assistenza tecnica e agronomica di Agribologna “Si tratta di tecniche dal grande potenziale, che hanno avuto qualche applicazione in Italia, ma non sono ancora valorizzate come tecniche di routine. Alcuni aspetti pratici hanno limitato e condizionato la diffusione delle piante trappola. La superficie da destinare alla pianta trappola non deve infatti essere superiore al 10-15%, rispetto alla coltura, per evitare perdite di produzione. OrtoAmbiente mira a fornire dati e pratiche utili alla più ampia diffusione dell’uso di piante trappola, che mostrano una notevole potenzialità nella difesa da insetti dannosi, in particolare se integrate ad altre metodiche. Come Agribologna, siamo orgogliosi e molto motivati di mettere le nostre esperienze, i tecnici specializzati e nostre coltivazioni a disposizione del Progetto, che è del tutto in linea con le esigenze manifestate dai consumatori e le strategie innovative e di tutela dell’ambiente portate avanti dal Consorzio. Intendiamo guardare sempre più alle nostre aziende come ecosistemi integrati. Stimiamo che le realtà che in un futuro molto vicino applicheranno queste metodiche potranno riscontrare importanti risultati, in termini ambientali, di resilienza al cambiamento climatico ed economici.”
 
“Fra gli obiettivi del Progetto, assume una particolare rilevanza la definizione di vere e proprie best practices mirate ad aziende biologiche, in conversione e in produzione integrata, che mettano gli operatori agricoli in grado di fronteggiare le conseguenze del cambiamento climatico sulla gestione fitosanitaria delle colture orticole.” È il commento di Roberto FerrariResponsabile Agricoltura Sostenibile e Gestione Verde Urbano, Centro Agricoltura e Ambiente. “Una particolare attenzione viene infatti posta sugli effetti che stagioni sempre più calde hanno sul prolungamento del ciclo biologico di numerosi parassiti tradizionali e sul sempre più frequente insediamento di pericolosi organismi esotici. Attendiamo il completamento del progetto, ma, nel frattempo, i primi risultati appaiono interessanti.”
 
I macro-obiettivi del Progetto sono in linea con gli ambiti di intervento specifici del Psr 2014-2020: controllo delle avversità con metodi a basso impatto; riduzione dei rilasci di sostanze inquinanti e miglioramento della qualità delle acque e del suolo; verifica e adattamento dei sistemi colturali agricoli ai cambiamenti climatici. OrtoAmbiente è inoltre in piena sintonia con gli obiettivi, le finalità e le tematiche del Pei-Agri, Partnerariato Europeo per l’Innovazione, ‘Produttività e sostenibilità dell’Agricoltura’. Ats–OrtoAmbiente: fanno parte dell’Associazione Temporanea di scopo OrtoAmbiente: Centro Agricoltura e Ambiente Giorgio Nicoli srl (capofila del Progetto); Università di Bologna-Distal; Consorzio Agribologna Sca; Dinamica Società consortile; Coltivare Fraternità, Cooperativa Agricola e Sociale, Società Agricola Dune S.S. di Finessi Eliseo e C; Societa' Agricola Manzoli S.S.; Telloli Tonino, Tonelli Gianni.
 
 
 

Pera, il settore si prepara al rilancio. Sabato online il congresso su problematiche e prospettive

 

Oltre 500 iscritti all’appuntamento online di sabato 28 novembre dal titolo “Un anno da Futurpera, problematiche e prospettive”, organizzato dalla stessa Futurpera, da Ferrara Fiere Congressi, OI Pera e CSO Italy con il supporto del Comune di Ferrara insieme a Opera, Origine Group, Banca di Credito Cooperativo di Ravenna Forlì e Imola, BPER Banca, Agrofarma.

 

A un anno da Futurpera, il settore delle pere dunque si interroga e prepara il rilancio, dopo due annate che richiedono non solo una riflessione sul futuro ma anche una pronta reazione.

 

Quello che serve oggi – commenta il presidente di CSO Italy Paolo Bruni, che introdurrà le relazioni tecniche e coordinerà successivamente una ricca tavola rotonda – è unità di intenti e chiarezza di prospettive. Alla parte politica dobbiamo dire che se oggi serve un vaccino contro il Covid e tutti lo stiamo aspettando, altrettanto, mutatis mutandis, è necessario per il settore della pera che è costretto a battersi contro parassiti e fitopatie come un soldato che vada alla guerra con la fionda. Se si esclude l’utilizzo di molecole indispensabili ad affrontare gravi problemi fitosanitari, si deve offrire ai produttori una valida alternativa, altrimenti la crisi della pericoltura italiana, che si concentra per il 70% in Emilia Romagna, non la si più fermare. Alla parte produttiva dobbiamo tuttavia ricordare che è l’unione che fa la forza e per questo proponiamo un grande progetto di valorizzazione dell’IGP su cui vanno trovate le necessarie convergenze da parte di tutti”.

 

Due i momenti in programma sabato: il convegno a partire dalle 9:45 e, a seguire, la tavola rotonda. Non mancherà il saluto del presidente di Ferrara Fiere Congressi Andrea Moretti, primo organizzatore, cui seguiranno le relazioni di Elisa Macchi, direttore CSO Italy, sulla situazione produttiva delle pere nel 2020 e sui danni produttivi ed economici derivanti dalla diffusione della maculatura bruna, di Gianni Amidei presidente dell’OI Pera, sulle attività di ricerca a sostegno del settore in questo particolare momento messe in campo da OI Pera, di Alvaro Crociani direttore del Centro Ricerche Produzioni Vegetali e Ugo Palara coordinatore dei tecnici dell’OI Pera sui primi risultati di ricerche scientifiche in corso.

 

La tavola rotonda prevede il saluto del sindaco di Ferrara Alan Fabbri, gli interventi dell’on. Paolo De Castro da Bruxelles, e di Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Regione Emilia-Romagna. Interverranno anche il direttore generale del ministero delle Politiche Agricole Felice Assenza con il capo Dipartimento Giuseppe Blasi, e nell’ordine Stefano Calderoni, presidente di Futurpera, il frutticoltore Albano Bergami, il presidente di Opera Adriano Aldrovandi, il direttore di Origine Group Alessandro Zampagna, il presidente di Federchimica-Agrofarma Alberto Ancora, il sen. Mino Taricco della Commissione Agricoltura del Senato e l’on. Guglielmo Golinelli della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati. Un panel eccellente a cui si chiederà di finalizzare gli sforzi al rilancio della pericoltura emiliano-romagnola e nazionale.

 

ISCRIVITI SUBITO!

 

Fonte: CSO Italy

EIMA International, appuntamento ad ottobre

 

L’esposizione della meccanica agricola, organizzata da FederUnacoma presso il quartiere fieristico di Bologna, si terrà dal 19 al 23 ottobre 2021. L’emergenza sanitaria, e le complesse esigenze legate al calendario fieristico e alla stagionalità delle lavorazioni hanno guidato la scelta. Dal novembre 2022 l’Esposizione tornerà alla propria cadenza normale.

 

La rassegna della meccanica per l’agricoltura, la cura del verde e la relativa componentistica EIMA International terrà la sua 44ma edizione, presso il quartiere fieristico di Bologna, dal 19 al 23 ottobre 2021.

 

Questa la decisione maturata ieri sera dal Consiglio d’Amministrazione di FederUnacoma Surl - la società di servizi dell’associazione italiana dei costruttori che è organizzatrice diretta dell’evento - al termine di un’attenta valutazione circa il calendario delle esposizioni internazionali, le disponibilità del quartiere fieristico di Bologna, la stagionalità delle lavorazioni agricole, ma soprattutto in base alle proiezioni sull’evoluzione della pandemia Covid 19 e sulle strategie di contenimento messe in atto dai Governi.

 

La rassegna dell’EIMA, che avrebbe dovuto tenersi nel novembre di quest’anno e che era stata spostata al febbraio 2021 a causa dell’emergenza sanitaria e del divieto di svolgere manifestazioni fieristiche, viene così ulteriormente spostata, e collocata in un momento dell’anno nel quale si spera che l’emergenza sanitaria possa essere avviata a soluzione anche grazie all’avvio delle previste campagne di vaccinazione.

 

I vertici di FederUnacoma puntano a realizzare un evento di alto contenuto dal punto di vista tecnologico e commerciale, che possa rappresentare anche simbolicamente un momento di rinascita dopo le travagliate vicende del 2020 e il perdurare dell’emergenza ancora previsto nella prima metà del prossimo anno.

EIMA International tornerà al proprio posizionamento ordinario con la 45ma edizione, già fissata per il novembre 2022.

Anicav organizza: “Il Filo Rosso del Pomodoro 2020. Il valore dei dati. Scenari dal mondo conserviero”

 

L’ANICAV, anche quest’anno, organizza la giornata seminariale “Il Filo Rosso del Pomodoro” dedicata alla filiera del pomodoro da industria. Nonostante la situazione non semplice che stiamo attraversando, abbiamo voluto mantenere il nostro appuntamento annuale organizzando questa edizione in modalità webinar per ritrovarci insieme a discutere delle tematiche di maggiore interesse del settore.

L’evento, che giunge alla sua ottava edizione, rappresenta un importante e atteso momento di incontro e di confronto tra le varie anime della filiera del pomodoro da industria.

Il Filo Rosso del Pomodoro 2020. Il valore dei dati. Scenari dal mondo conserviero (Clicca per registrarti all'evento)

 

L’ANICAV - Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali nata a Napoli il 5 Febbraio 1945 - con oltre 100 aziende associate, è la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo per numero di imprese associate e quantità di prodotto trasformato.

 

L’ANICAV, negli anni, grazie alla propria azione è diventata punto di riferimento dell’intero comparto del pomodoro da industria, rappresentando, per numero di imprese associate e per quantità di prodotto trasformato, la più grande associazione di rappresentanza delle imprese di trasformazione di pomodoro al mondo.

In manovra la proroga dell'esonero contributivo giovani agricoltori

 

La legge di Bilancio 2021 proroga per tutto il prossimo anno l'esonero contributivo per i giovani agricoltori previsto dalla manovra 2020 e l'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari. Arriva un nuovo Fondo da 150 milioni per le filiere agroalimentari.

 

Si limita a poche misure l'intervento della manovra per l'agricoltura: il disegno di legge di bilancio conferma l'esonero contributivo per i giovani agricoltori e l'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari fino al 31 dicembre 2021 e istituisce un nuovo Fondo per le filiere agricole, della pesca e dell'acquacoltura.

Stanziati anche 19 milioni per le indennità per il fermo pesca e, alla luce della necessità di gestire maggiori attività a sostegno del settore agricolo, anche ulteriori 10 milioni di euro a favore dell'Agenzia per le erogazioni in agricoltura (AGEA)

Esonero contributivo totale per i giovani agricoltori

Per promuovere l’imprenditoria in agricoltura la legge di Bilancio 2020 aveva previsto una decontribuzione totale a favore dei coltivatori direttori e degli imprenditori agricoli professionali con età inferiore a quarant’anni iscritti nella previdenza agricola tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020.

L'esonero dal versamento del 100% dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti era previsto, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche, è riconosciuto per un periodo massimo di 24 mesi.

La manovra 2021 conferma questa agevolazione per un altro anno, fino al 31 dicembre 2021.

Esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari

Prorogata anche l'esenzione Irpef per i redditi dominicali e agrari dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, introdotta dalla legge di bilancio 2017. Tali redditi, quindi, non concorrono alla formazione della base imponibile ai fini Irpef per tutto il 2021.

Fondo da 150 milioni le filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura

La legge di Bilancio istituisce poi un nuovo stumento, denominato Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, con una dotazione pari a 150 milioni di euro per l’anno 2021.

I criteri e le modalità di attuazione del Fondo saranno stabiliti entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della manovra con uno o più decreti del Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.

Indennità ai lavoratori per il fermo pesca

La manovra stanzia poi nuove risorse a valere sul Fondo sociale per l’occupazione e formazione per il finanziamento dell’indennità onnicomprensiva, pari a 30 euro giornaliere, per i lavoratori dipendenti di imprese di pesca marittima, compresi i soci lavoratori delle cooperative della piccola pesca, interessati da misure di fermo pesca.

Nello specifico, per il 2021 sono stanziati 12 milioni di euro per i casi di sospensione dal lavoro derivante da misure di arresto temporaneo obbligatorio e 7 milioni di euro per quelli connessi a misure di fermo pesca non obbligatorio.

 

Autore: Angela Lamboglia

Fonte: FASI Founding Aid Strategies Investments

Crisi agrumicola, Vocaturi (Agrocepi) alla Ministra Bellanova: “Subito tavolo ortofrutticolo nazionale”

 

Il Vicepresidente Nazionale Agrocepi, il Dott. Agr. Cristian Vocaturi, di concerto con il Presidente Nazionale Agrocepi Corrado Martinangelo, ha inviato una missiva alla Ministra Bellanova, concernente la crisi agrumicola classificandola come la più drammatica crisi mai finora registrata.

 

Cristian Vocaturi, membro del tavolo ortofrutticolo nazionale, subito dopo ha inteso dichiarato alla stampa sull’iniziativa: “La lettera alla Ministra ha voluto sottolineare innanzitutto l’emergenza clima, con il susseguirsi di eventi atmosferici avversi, tra cui il gravoso problema della siccità che si sussegue costantemente da Giugno, connessa inoltre alle alte temperature che si sono protratte fino in autunno, comportando evidenti ritardi nella maturazione, e segnalando alla Ministra che tale situazione comporta il non accrescimento e la parziale colorazione dei frutti, che fanno emergere, frutti di piccola pezzatura e ben poco colorata. Tale situazione determina una difficile e precaria collocazione dei suddetti prodotti sul mercato nazionale, europeo ed internazionale.”

 

“Inoltre – Vocaturi sottolinea il tratto della gravità dell’emergenza agrumicola – la crisi economica generata dalla pandemia, le limitazioni personali e degli esercizi commerciali come ad esempio le attività di ristorazione, le chiusure dei Centri commerciali durante il weekend, che hanno provocato una forte contrazione della domanda dei consumatori, con un evidente rialzo della preferenza di agrumi proveniente da altri Paesi europei come ad esempio la Spagna, ed extraeuropei come il Sudafrica, venduti a prezzi nettamente più economici.”

 

Infine il Vice Presidente Nazionale ha anche sottolineato le varie proposte indirizzate alla Ministra dell’Agricoltura Bellanova: “Come Agrocepi, abbiamo chiesto un aiuto concreto e sostanziale, sufficiente se non altro a coprire i costi di produzione. Abbiamo puntato su più proposte, tra le quali: la materia del calo dei redditi andrebbe concretamente affrontata attraverso fondi mutualistici, concedendo anche alle Regioni di coofinanziare gli interventi, limitando così i costi a carico del privato ; la possibilità di ritirare dal mercato, come già sperimentato con regolamento comunitario eccezionale approvato in occasione dell’embargo Russo, una parte di prodotto di piccola pezzatura, destinando lo stesso, principalmente, agli Enti benefici, ma anche verso altre destinazioni ad uso non alimentare (Biomassa e/o Compostaggio), e di far divenire questa misura, ordinaria e non del tutto eccezionale come lo è stato; di definire anche per il settore agrumicolo i ristori inquadrati nell’ art 22 del DL 149/2020 cd Ristori bis, semplificando le procedure inerenti al solo calo dei fatturati.”

“Per queste motivazioni – conclude Vocaturi – per evitare speculazioni, sarebbe opportuno convocare il tavolo nazionale ortofrutticolo dove includere la partecipazione attiva anche della GDO”.

 

Considerazioni sono arrivate anche dal Presidente Nazionale Agrocepi Corrado Martinangelo: “Pur apprezzando i tanti sforzi della Ministra Bellanova a sostenere le filiere agricole nell’ emergenza Covid, per l’ ortofrutta e in particolare per il settore agrumicolo, sarebbe necessario porre in essere ulteriori sostegni al comparto anche allargando allo stesso alcune misure intraprese per altri settori in crisi , ristori più semplici, applicazione esonero contributivi e supporto per i mercati.

 

Fonte: Agrocepi

Canapa: Agrinsieme, dopo sentenza Corte Giustizia Ue, subito tavolo di filiera

 

Canapa: Agrinsieme, dopo sentenza Corte Giustizia Ue, subito tavolo di filiera

Vanno dipanate le incertezze normative che frenano lo sviluppo del settore

“La valorizzazione delle infiorescenze di canapa industriale è strategica per le imprese agricole in termini di diversificazione del reddito e di bioeconomia: nei fiori di canapa, infatti, sono presenti elementi non stupefacenti, quali cannabinoidi e terpeni, di notevole rilevanza per i nuovi mercati della bioeconomia, quali le produzioni alimentari, la nutraceutica e la biocosmetica, senza contare le implicazioni legate alle altre filiere della canapa, come la bioedilizia, le bioplastiche e il biotessile”. Lo sottolinea il coordinamento di Agrinsieme, che riunisce Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, esprimendo soddisfazione per la sentenza della Corte di Giustizia dell’UE, la quale ha stabilito che uno Stato Membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD), molecola appartenente alla famiglia dei cannabinoidi, nel mercato comunitario.

 

“La CGUE, inoltre, sulla base delle attuali conoscenze scientifiche, stabilisce che il cannabidiolo ‘non può essere considerato come uno stupefacente’, andando finalmente a fare chiarezza sui suoi presunti effetti psicotropi o nocivi per la salute umana”, aggiunge il Coordinamento.

 

“Alla luce di tale sentenza diventa ancora più urgente convocare il Tavolo di filiera interministeriale, del quale abbiamo ripetutamente sollecitato l’istituzione, coinvolgendo i ministeri della Salute, dell’Agricoltura, dell’Interno, della Giustizia e dello Sviluppo Economico e tutti gli attori del comparto, così da andare a implementare il quadro normativo della canapicoltura, settore che negli ultimi anni ha fatto registrare un aumento importante delle superfici coltivate e i cui margini di crescita sono molto più ampi”, prosegue Agrinsieme.

 

“In tale contesto, nell’alveo di un percorso di revisione della Legge 242/2016, occorrerà esplicitare la valorizzazione di tutte le parti della pianta, e dunque anche delle infiorescenze, inserendo un esplicito riferimento alle coltivazioni in ambienti protetti oltre che in pieno campo, legittimando i produttori agricoli alla prima trasformazione dei prodotti di canapa e dando nuovo impulso alla ricerca; in un’ottica di più ampio respiro, servirà poi dare maggiori certezze agli operatori della filiera in termini di controlli e di qualità, prevedendo appositi sistemi di tracciabilità”, suggerisce il Coordinamento.

 

“Allo stesso tempo, bisognerà lavorare per inserire le infiorescenze di canapa, così come i semi, nell’elenco delle parti di piante officinali previste dal Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”, aggiunge Agrinsieme.

 

“Ribadiamo che senza tale Tavolo di confronto sarà molto complicato definire un piano di settore che favorisca lo sviluppo del comparto e andare a dipanare tutte le incertezze normative legate alle singole destinazioni d’uso della canapa industriale, che stanno frenando la crescita di una coltura che può rappresentare un’importante opportunità di integrazione del reddito delle imprese e delle cooperative agricole”, conclude il Coordinamento.

Fonte: Agrinsieme

DRAKS: radici sane e robuste! Un nuovo formulato microbico Agriges

 

DRAKS: radici sane e robuste! Un nuovo formulato microbico Agriges

Di cosa si tratta e perché utilizzarlo

Un apparato radicale efficiente e sano è il presupposto alla base di una produzione abbondante e di qualità. Quando la radice si ammala, tutta la pianta vive uno stato di sofferenza dovuto alla privazione della principale via di assorbimento di acqua e nutrienti.

Draks è un esclusivo concentrato, in polvere solubile, di batteri (PGPR) e funghi della rizosfera che, in maniera sinergica, promuovono la crescita delle piante. Questi microrganismi interagiscono con la giovane pianta, mettendole a disposizione sostanze di regolazione della crescita che stimolano lo sviluppo dell’apparato radicale e dei peli radicali.

Azospirillum spp. e Azotobacter spp. sono batteri capaci di fissare asimbioicamente l’azoto atmosferico, aumentandone la quota disponibile per la pianta. Inoltre, essi liberano nella rizosfera anche acidi organici e fosfatasi che convertono il fosforo dalle forme insolubili in forme disponibili per la pianta. L’azione bioattivante di tali microrganismi include anche la produzione di fitormoni che stimolano lo sviluppo dell’apparato radicale e dei peli radicali.

Tutto ciò ottimizza la capacità della pianta di assorbire acqua e nutrienti necessari al suo sviluppo.

In definitiva, l’applicazione di Draks aumenta:

• la biomassa totale della pianta;

• la dimensione delle foglie;

• l’efficienza fotosintetica della coltura.

 

Risultati di campo

Il prodotto Dracks è stato testato dal centro di saggio Sele Agroresearch nella località di Eboli (SA), con l’obiettivo di valutare l’efficacia del prodotto sulle caratteristiche vegeto-produttive di rucola, Eruca versicaria, cv. Winner.

Le tesi messe a confronto erano:

1. Controllo non trattato

2. Competitor 1

3. Competitor 2

4. Draks

Con applicazione nelle seguenti fasi fenologiche:

A. BBCH 00: terreno senza coltura

B. BBCH 10: dicotiledoni completamente aperti

C. BBCH 12: foglie vere, coppie di foglie o vortici aperti

Come si vede in tabella le applicazioni di Draks hanno stimolato la formazione di un apparato radicale forte e vigoroso fin da subito, aumentando così le rese ad ettaro, rispetto ai due Competitor e alla tesi non trattata.

 

Donne in Campo-Cia lancia la campagna #seminiamorispetto

 

L’appello in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

 

Sensibilizzare i cittadini alla cura, al valore della vita, invitando tutti a recarsi nei tanti vivai sparsi in Italia per comprare o regalare un seme, una piantina, un alberello da frutto. Questo l’obiettivo di #seminiamorispetto, la campagna lanciata da Donne in Campo, l’associazione femminile di Cia-Agricoltori Italiani, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

 

Non è soltanto un gesto green, ma un’azione simbolica, in linea con la campagna “Piantiamola!” che per diversi anni ha animato l’impegno dell’associazione, per promuovere il rispetto di ogni essere vivente e far nascere germogli di speranza.

 

Prendersi cura di una piantina è il miglior modo per celebrare questa Giornata -ha detto la presidente nazionale di Donne in Campo, Pina Terenzi- sensibilizzando i cittadini sul valore di ogni vita, ricordando che tutte le donne hanno il pieno diritto di essere libere, di lavorare, di realizzarsi e vivere la vita che desiderano”.

 

Proprio il lavoro “resta una delle armi più potenti contro la violenza di genere -ha aggiunto Terenzi-. È una risorsa per le donne, il primo elemento per emanciparsi e uscire da una situazione di ricattabilità. In questo senso, l’agricoltura non fa discriminazioni, è inclusiva e, nel dedicarsi alla terra, ognuno ha sempre trovato il suo ruolo, la sua dignità, la sua capacità di fare”.

Il biologico italiano conquista quote

 

"Il biologico italiano ha saputo guadagnare quote di mercato sempre più rilevanti, raggiungendo nel 2019 la cifra record di 3,3 miliardi di euro, col 4% di incidenza sulla spesa agroalimentare. Gli ultimi dati mostrano come anche le superfici agricole dedicate al bio siano cresciute del 79% negli ultimi dieci anni, raggiungendo oggi quasi il 16% di incidenza sulla superficie agricola utilizzata totale". Lo ha detto il ministro per le Politiche agricole, Teresa Bellanova, intervenendo oggi in videoconferenza al convegno inaugurale di B/Open, rassegna di Veronafiere dedicata al Bio-foods & Natural self-care, in programma fino a domani sulla piattaforma digitale Veronafiere Plus.

 

"L'Italia si trova quindi in una posizione privilegiata, tenendo conto che la media dell'Unione europea è pari all'8% e l'Italia è prima in Europa per numero di operatori con oltre 80mila aziende bio. Molti obiettivi che avevamo fissato possono dirsi oggi raggiunti come l'aumento del 50% della Sau coltivata a biologico tra il 2014 e il 2020, e l'incremento del mercato bio del 30%" ha concluso Bellanova.

L’andamento del mercato fondiario e degli affitti in Italia nel 2019: luci ed ombre e primi effetti post covid

 

L'andamento dei prezzi della terra nel 2019, dopo due anni positivi, segna una nuova battuta d’arresto (-0,4% rispetto al 2018) che si somma alla riduzione dell'attività di compravendita che si è verificata dopo quattro anni di continui aumenti. Veneto e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con le maggiori riduzioni (rispettivamente -2,8% e -4,5%), ma segno negativo anche per Lombardia, Emilia-Romagna, Molise e Sardegna. Questo è il quadro che emerge dall’indagine curata dalle sedi regionali del CREA Politiche e Bioeconomia.

Le ragioni della contrazione vanno ricercate nell’aggiustamento delle quotazioni in Veneto (con oltre 50.000 euro/ha detiene il primato dei valori medi regionali), nella scarsa redditività del comparto dei seminativi e nella mancanza dell'effetto trainante del comparto viti-vinicolo.

Le ricadute dell'emergenza COVID sul mercato fondiario, stando ai dati raccolti nei primi mesi del 2020, evidenziano una maggiore preoccupazione per le regioni meridionali rispetto alle settentrionali, sebbene bisognerà attendere il 2021 per avere una valutazione più oggettiva della situazione. Alcune tipologie aziendali, viticoltura e floricoltura in particolare, sono state particolarmente danneggiate dall’emergenza sanitaria.

Si conferma alto l'interesse anche nel 2019 per l’affitto dei terreni in alternativa all'acquisto, con una generale tendenza alla diminuzione della durata dei contratti. Il mercato è stato particolarmente dinamico nelle regioni settentrionali, con una domanda tendenzialmente superiore all’offerta, soprattutto nel caso di terreni di pregio; mentre nel meridione il mercato è stato stagnante nelle aree più interne e più dinamico in prossimità delle coste.

In allegato la sintesi completa dei risultati e le infografiche.

Consulta l'indagine sul Mercato Fondiario

Contatto stampa: Micaela Conterio 3358458589

Fonte: Crea - Centro Politiche e Bioeconomia

Documenti allegati

 

CREA_nota stampa mercato fondiario_ 24 novembre.pdfPDF

 

 

Sintesi risultati Indagine MF2019.pdfPDF

 

 

Infografica MERCATO FONDIARIO_DEF.pdfPDF

 

 

Infografica_Affitti_01.pdf

 

 

Auspicabile un profilo attinente agli ambiti di ricerca del CREA

 

Il CONAF esprime preoccupazione e perplessità per l’imminente nomina del cardiologo Prof. Carlo Gaudio a Presidente del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (CREA). Un appello formulato in una lettera inviata oggi a Teresa Bellanova, Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali, che si unisce all’analoga richiesta dell’Associazione Italiana delle Società Scientifiche Agrarie (AISSA).

 

Pur non esprimendo giudizi sulla persona e consapevoli dell’importanza delle scienze mediche, sarebbe auspicabile la scelta di un profilo attinente agli ambiti di ricerca generali del CREA, quali agricoltura, agroalimentare, relazioni agricoltura-ambiente, sviluppo sostenibile, agricoltura e alimentazione, e a quelli specifici quali la zootecnia, l’acquacoltura, la forestazione, la cerealicoltura e le colture industriali, l’orticoltura e il florovivaismo, l’olivicoltura, la viticoltura, la frutticoltura e l’agrumicoltura.

Ci si sarebbe attesi l’indicazione di un profilo coerente e dotato di adeguata preparazione sulle specifiche tematiche, essenziale per l’individuazione dei fabbisogni di ricerca e per la visione delle prospettive di un settore in piena transizione verso lo sviluppo sostenibile.

 

Sebbene il professor Gaudio abbia ricoperto l’incarico di subcommissario dello stesso ente, conclude l’appello del CONAF alla Bellanova, mai come in questo momento storico così complicato per il Paese le competenze specifiche sono determinanti per il successo delle sfide che il futuro ci riserva.

 

Fonte: CONAF - Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali

Intesa tra Distribuzione e Industria del largo consumo contro le pratiche commerciali sleali

 

Intesa tra Distribuzione e Industria del largo consumo contro le pratiche commerciali sleali

Le imprese appartenenti al comparto industriale, rappresentate in Centromarca, Federalimentare e IBC – Associazione Industrie Beni di Consumo, e le imprese del comparto distributivo, rappresentate in Federdistribuzione, ANCC-Coop, ANCD-Conad, insieme ad ADM – Associazione Distribuzione Moderna, hanno raggiunto un''intesa per proporre ai legislatori alcune linee guida sull’integrazione della Direttiva UE 2019/633 nell''attuale quadro normativo nazionale per contrastare le pratiche sleali e anticoncorrenziali nel mercato italiano.

L''accordo è un importante tassello, concordato da distribuzione e industria del largo consumo, per affermare con sempre maggior impegno la legalità e la correttezza delle relazioni commerciali e il contrasto a qualunque pratica sleale a tutti i livelli della filiera agroalimentare, anche a vantaggio del consumatore finale.

 

Per le aziende della distribuzione e del largo consumo la libera e leale concorrenza e il rispetto della legalità sono due principi portanti della filiera, fondamentali per continuare a offrire ai consumatori prodotti di qualità al giusto prezzo, per tutelare la sana occupazione e per sostenere la rete delle PMI, in particolar modo in campo agricolo, favorendone l’efficienza e dunque la crescita, anche attraverso una maggiore competitività, sia nel mercato italiano sia a livello internazionale.

 

Entrando nel dettaglio, l''intesa tra distribuzione e industria propone la creazione di un ampio ambito di applicazione della norma, coinvolgendo tutti i soggetti della filiera senza limiti di fatturato, in un contesto di reale reciprocità, quindi di tutela sia dei “fornitori” che dei “clienti” di tutti i comparti interessati. È necessario che a vigilare sull’applicazione della normativa venga individuato un soggetto super partes rispetto ai diversi comparti interessati, che sia dotato delle adeguate risorse e completamente autonomo. Il nuovo quadro normativo dovrebbe valorizzare la concorrenza e salvaguardare la libera contrattazione, diventando un punto di riferimento per comportamenti corretti da parte di tutti i soggetti. È perciò utile approfondire l’ipotesi di opportune modalità di conciliazione. Infine si ribadisce la necessità di garantire la riservatezza in eventuali fasi istruttorie, il diritto alla difesa e sanzioni dissuasive commisurate alla gravità dei fatti, ma che non compromettano la continuità delle imprese e il loro equilibrio economico.

 

L’accordo si inquadra dunque in una più ampia intesa tra i due comparti, che puntano sempre più alla modernizzazione delle filiere, ad una equilibrata remunerazione degli operatori, al rispetto dei diritti delle persone e dei lavoratori nella produzione, raccolta, trasformazione e distribuzione dei prodotti alimentari. In coerenza con questa prospettiva, distribuzione e industria dei beni di consumo sono impegnate da anni in un percorso di buone pratiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

 

Fonte: Federalimentare

Conferenza Stato Regioni ,via libera ai Decreti. Bellanova "Deciso contributo alle filiere agroalimentari in crisi e alla loro competitività. Forte sostegno ai vini Doc, Igt e Docg"

 

Via libera nella Conferenza Stato Regioni odierna a tre Decreti importanti per il settore agricoltura: Integrazione Fondo competitività Filiere, modifica della misura di sostegno alle filiere in crisi del settore zootecnico introdotta dal Dl Rilancio con uno stanziamento di 90milioni di euro per il 2020; Stoccaggio vini di qualità.

Nel primo caso il Decreto, dopo l'integrazione con il Dl Rilancio di ulteriori 5 milioni che si sommano ai 29milioni 500mila euro del Fondo competitività Filiere approvato nella Legge di Bilancio 2019, aggiorna il riparto tra filiere definito con provvedimento lo scorso aprile, destinando complessivamente per l'anno in corso 8 milioni alla filiera del mais, 6 milioni alla filiera delle proteine vegetali, 4 milioni alla filiera delle carni ovine.

 

Il provvedimento introduce inoltre delle modifiche anche per quanto riguarda la filiera del latte bufalino, destinataria complessivamente di 4 milioni di euro dopo l'integrazione derivante dal Fondo filiere zootecniche, stabilendo che l'aiuto di 20 centesimi di euro al litro (già previsto per il latte fresco acquistato prima del 1° marzo e successivamente congelato ed utilizzato per prodotti dop) sia concesso anche per il latte bufalino acquistato nel periodo di aprile-giugno 2020 e trasformato in mozzarella di bufala campana dop. Modifica prevista per ampliare le possibilità di indennizzo per i caseifici che utilizzano il latte di bufala, considerate le criticità connesse alla chiusura prima e limitazione adesso del canale hore.ca.

 

Con il secondo provvedimento si modificano i criteri di assegnazione previsti dal Fondo filiere zootecniche, considerata l'accentuarsi delle criticità anche per questa filiera con le ulteriori restrizioni del canale ristorazione. Il Decreto infatti rimodula le risorse ancora disponibili indirizzandole verso i settori che hanno registrato maggiori danni e per i quali le richieste di aiuto risultato più consistenti. 

 

Infine, con il terzo Decreto si destinano 9.54 milioni di euro per lo stoccaggio di vini Docg, Doc, Igt. Dopo le risorse espressamente destinate all'esonero contributivo per le aziende vitivinicole per un importo pari a circa 52 milioni, rivenienti dalle risorse destinate nel Dl rilancio al settore e parzialmente inutilizzate, cui si aggiunge anche l'esonero previsto nei Decreti Ristoro 1 e 2, un ulteriore strumento per sostenere i produttori di vino nelle fasce di eccellenza maggiormente colpite dalla chiusura della ristorazione.

 "Anche stavolta", sottolinea la Ministra Teresa Bellanova, evidenziando l'impatto positivo che i tre provvedimenti sono destinati a produrre, "rispondiamo abbattendo i tempi procedurali e riducendo al minimo gli oneri burocratici alle difficoltà che la filiera agroalimentare sta affrontando con un solo obiettivo strategico: mettere in sicurezza l'intera filiera e ogni segmento, definendo con l'intero settore anche quelle modifiche che si sono rese necessarie in corso d'opera perché ogni provvedimento sia capace di rispondere sempre più e meglio alle esigenze e difficoltà specifiche.

Con queste modifiche, soprattutto quelle relative al Fondo filiera zootecnica e ai vini di qualità, impediamo lo spreco di eccedenze alimentari. Un sostegno importante che va ad aggiungersi alle diverse misure con cui siamo intervenuti a tutela e sostegno del settore agricolo, cui abbiamo destinato complessivamente in questi drammatici mesi, e al netto delle misure orizzontali, circa 4 miliardi.

Un impegno rilevante frutto di un'attenzione costante, che considero il dovuto riconoscimento verso un settore strategico per il Paese e verso imprese, donne e uomini del settore primario che hanno svoto e continuano a svolgere un ruolo insostituibile".

Giornata degli alberi, 13 le foto vincitrici del concorso Mipaaf

 

Querce, ma anche un faggio, un larice, l'oleastro più vecchio tra tutti gli alberi monumentali, e persino un olmo del Caucaso e una sequoia. Sono loro, i sacri guardiani del nostro passato, i patriarchi verdi delle nostre Regioni, i protagonisti assoluti delle fotografie di alberi monumentali d'Italia risultate vincitrici del concorso fotografico lanciato nell'estate del 2020 dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Direzione generale dell'Economia montana e delle Foreste, dal titolo "Rimettiamoci in cammino".

 

Tredici le fotografie risultate vincitrici, tra le oltre cento pervenute: saranno pubblicate sul sito internet del Mipaaf, in occasione della "Giornata nazionale degli Alberi" istituita nel 2013 nella giornata del 21 novembre per diffondere il rispetto e l'amore per la natura e per la difesa degli alberi.

 

"Ogni foto pervenuta ci ha regalato sorprese, emozioni. Sono tutte immagini straordinarie che raccontano un panorama quanto mai vario e variegato, testimonianze di resistenza e resilienza nel tempo, valori tanto importanti in un momento così travagliato come quello che stiamo tutti affrontando, e che possono proprio ora dimostrarci ancor di più come la natura attraversa la storia e resta lì a ricordarci che tutto intorno a lei scorre, ma lei resiste e ci tramanda storia, cultura, tradizioni, leggende". Così la Ministra Teresa Bellanova. "Agli autori va riconosciuto il merito di essere riusciti a immortalare in uno scatto tesori di inestimabile valore, veri e propri ecosistemi che donano biodiversità all'ambiente che li circonda. Sono riusciti a catturare in uno scatto l'essenza del tempo e dello spazio e ci hanno permesso di scoprire maestosi gioielli della natura, patriarchi verdi sconosciuti alle folle, fragili e bellissimi nel loro contesto paesaggistico". Le fotografie selezionate saranno poi riprodotte nel calendario 2021 che l'Ufficio alberi monumentali del Mipaaf pubblicherà nel prossimo mese di dicembre, diventando così le immagini ufficiali del Calendario AMI 2021.

 

Le foto dei vincitori per il Calendario 2021

 

Vincitori del Concorso fotografico per il Calendario 2021

 

 
Classifica
Vincitore
Codice Albero
Regione
Località
Albero
Specie
1
Primo
Jessica Bertini
001/B648/LU/09
Toscana
Gragnano - Capannoni (LU)
La Quercia delle streghe
Quercus pubescens Willd.
2
Secondo
Luigi d'Aponte
001/A347/AV/15
Campania
Badia di San Vito - Aquilonia (AV)
La Roverella di San Vito
Quercus pubescens Willd.
3
Secondo
Ferdinando Alterio
001/I682/IS/14
Molise
Colle Tufo - Sesto Campano (IS)
Il Pioppo di Colle Tufo
Populus nigra L.
4
Secondo
Ciro Russo
001/L273/FG/16
Puglia
via Luigi Enaudi - Torremaggiore (FG)
Il Leccio di Torremaggiore
Quercus ilex L.
5
Secondo
Giulia Favaro
002/M342/BL/05
Veneto
Fae - Longarone (BL)
La Sequoia del Longarone
Sequoiadendron giganteum (Lindl.) J. Buchholz
6
Terzo
Carmine Altomare
001/H490/CS/18
Calabria
Bocchineri - Rogliano (CS)
Il Rovere della tenuta Bocchineri
Quercus petraea subsp. austrotyrrhenica Brullo, R.Guarino & Siracusa
7
Terzo
Carlo Mantovani
001/I496/RE/08
Emilia Romagna
Il Monte - Scandiano (RE)
La Quercia dei cento rami di Scandiano
Quercus pubescens Willd.
8
Terzo
Tiziana Pojani
012/L424/TS/06
Friuli Venezia Giulia
Villa Sartorio - Trieste (TS)
L'Olmo del Caucaso di Villa Sartorio
Zelkova carpinifolia (Pall.) K. Koch
9
Terzo
Elvira Alfieri
023/H501/RM/12
Lazio
Villa Borghese- Roma (RM)
I Platani di Villa Borghese
Platanus orientalis L.
10
Terzo
Marco Poli
001/G625/CN/01
Piemonte
Vallone del Piz - Pietraporzio (CN)
Il Larice di Pietraporzio
Larix decidua Mill.
11
Terzo
Alessandro Garbarino
003/E752/OT/20
Sardegna
Santu Baltolu- Luras (OT)
L'Olivastro di Luras
Olea europaea subsp. oleaster (Hoffmanns. & Link)
12
Terzo
Federica Sessa
001/F258/RG/19
Sicilia
Favarottella - Modica (RG)
Il Carrubo di Favarottella
Ceratonia siliqua L.
13
Terzo
Alessandro Vallin
002/B153/TN/22
Trentino
Postemonzel - Brentonico (TN)
I Faggi del Baldo
Fagus sylvatica L.

 

Per maggiori informazioni sugli alberi in elenco è possibile consultare il catalogo online 

Google Maps - Catalogo Alberi Monumentali d'Italia