martedì 31 luglio 2018

FOGLIE TV - Il Biosolution Roadshow targato Arysta arriva nel sud est ba...

Il Biosolution Roadshow ha permesso a tutti di entrare a far parte del mondo Arysta e di toccare con mano i risultati delle prove messe in atto dai nostri tecnici lungo tutto il territorio italiano. Il tour è arrivato anche nel sud est barese dove il Ducato targato Arysta ci ha portato in visita nell'azienda azienda agricola Fanelli a Conversano dove sono stati raccolti degli ottimi risultati su uva da tavola, esattamente qui  è stata fatta una prova Oidio Vite da tavola & Goemar vite da tavola.
Al termine della giornata c'è stato un Technical Talk Show sulle esigenze della filiera dell'uva d tavola. Arysta ribadisce il suo impegno in linea con tali esigenze mettendo a disposizione della filiera il proprio portfolio di Biosolutions (Bioagrofarmaci e Biostimolanti) di altissimo livello nell’ambito del progetto ProNutiva, innovativo programma di integrazione fra Agrofarmaci e Biosolutions, con linee tecniche validate da centinaia di prove realizzate in tutta Europa.

Dlgs 231/01, i reati delle imprese agricole


Il Dl 138/2011 ha introdotto nel nostro ordinamento il reato di "Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro" (art. 603 bis c.p.). Tale Decreto legge è stato poi convertito dalla L. 148/2011, richiamato tra i reati presupposto dall'art. 25 quinquies dal Dlgs 39/2014 e successivamente sostituito dall'art. 1 comma 1 della L. 199/2016, a decorrere dal 4 novembre 2016.

La norma punisce due condotte differenti:
- Quella di reclutamento di manodopera destinata al lavoro presso terzi (c.d. caporalato).
- Quella di utilizzazione della manodopera di cui sopra.

In comune a entrambe le condotte vi sono l'approfittamento dello stato di bisogno dei lavoratori e la condizione di sfruttamento degli stessi.

La condizione di sfruttamento dei lavoratori è così definita:
- Reiterata corresponsione di retribuzione in modo palesemente difforme dai contratti collettivi nazionali o territoriali, o comunque sproporzionato rispetto alla quantità e qualità del lavoro prestato.
- Reiterata violazione della normativa relativa all'orario di lavoro, ai periodi di riposo, al riposo settimanale, all'aspettativa obbligatoria, alle ferie.
- Sussistenza di violazioni delle norme in materia di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro.
- Sottoposizione del lavoratore a condizioni di lavoro, a metodi di sorveglianza o a situazioni alloggiative degradanti.

Qualora i fatti siano commessi con violenza o minaccia è prevista un'aggravante.

Le attività aziendali maggiormente a rischio sono essenzialmente quelle relative a:
- selezione, assunzione e gestione del personale, soprattutto se stagionale ed addetto ad attività lavorative tipicamente esposte a rischi di sfruttamento illecito (lavori stagionali soprattutto nel settore agricolo,socialmente utili, ecc.);
- gestione di contratti di appalto e subappalto;
- erogazione apparente di servizi di trasporto, organizzazione viaggi, progetti formativi, introduzione al lavoro, ecc.

Fonte: 231Academy

G20 Agricoltura: Italia punta su qualità e territorio


 

Per il ministro Centinaio, incontri bilaterali a Buenos Aires.

Terminati a Buenos Aires i lavori del G20 Agricoltura al quale ha preso parte anche il ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio, coinvolto in una lunga serie di incontri bilaterali con Canada, Cina, Giappone, Russia, Singapore, Stati Uniti e Turchia.

Al centro del comunicato adottato dai Ministri dell’Agricoltura del G20, le sfide per il raggiungimento della sicurezza alimentare a livello globale, lo sviluppo dell’agricoltura sostenibile, la conservazione e il miglioramento dei suoli, l’innovazione tecnologica in agricoltura e le opportunità di sviluppo offerte dalle tecnologie digitali. Inoltre, è stato posto l’accento sulla necessità di promuovere il dinamismo delle aree rurali, sfruttando le potenzialità offerte dal turismo.

Preoccupazione è stata, invece, espressa per il crescente uso di misure protezioniste con tariffarie discordanti con le norme della Wto, l'Organizzazione mondiale del commercio. I ministri hanno riconosciuto “il ruolo importante della Wto” e anche di “un sistema commerciale multilaterale aperto e trasparente basato su regole stabilite dai membri della Wto per raggiungere gli obiettivi di un futuro alimentare, della creazione di occupazione, dello sradicamento di fame e povertà, e di una crescita economica inclusiva”.

L’Italia, dal canto suo, con l’intervento del ministro Centinaio, ha dichiarato il suo impegno al fine di preservare il suolo agricolo, sostenere l’innovazione tecnologia e digitale del settore, rafforzare il ruolo degli agricoltori all’interno delle filiere attraverso una maggiore trasparenza e tracciabilità dei prodotti.

“Il G20 dei Ministri dell’Agricoltura -ha commentato Centinaio- pone il settore al centro del dibattito globale e riconoscere l’importanza dell’agricoltura nel raggiungimento della sicurezza alimentare, della crescita economica sostenibile, della lotta al cambiamento climatico e del miglioramento dell’ambiente. Ho evidenziato in particolare i punti di forza del modello agricolo italiano fondato sulla sostenibilità, qualità e territorialità”.

 Riconosciuta da parte dei membri del G20, la necessità di dare dinamismo alle aree rurali attraverso la promozione del turismo. “Sono convinto -ha precisato con soddisfazione Centinaio- che i centri rurali italiani abbiano grandi potenzialità in termini di attrazione di turisti e mi impegnerò affinché si realizzino tutte le condizioni per promuovere il turismo in questi territori attraverso l’enogastronomia italiana di qualità”.

 A Buenos Aires in occasione del G20 Argentina, il ministro Centinaio ha avuto modo d'incontrare il Ministro argentino dell'Agroindustria, Luis Miguel Etchevehere, e il Ministro argentino del Turismo, Gustavo Santos. Non è mancato lo scambio anche con la comunità italiana in Argentina, dedicato ad agricoltura e nuove tecnologie. Infine, il focus sul turismo, motore trainante dell’economia, da cui possono derivare grandi opportunità. “Abbiamo programmato una serie di iniziative in comune -ha raccontato infine, Centinaio-. Le proporrò agli Assessori Regionali. Quasi la metà degli argentini ha origini italiane. Lavoriamo per avvicinare gli argentini alla loro terra d’origine con iniziative turistiche e per far conoscere agli italiani i loro cugini argentini."

lunedì 30 luglio 2018

Mipaaf e Parlamento, serve mega tavolo di filiera sulla canapa


Creare un mega tavolo di filiera della canapa dove devono sedere cinque ministeri, le organizzazioni dei produttori agricoli e il mondo della ricerca, per affrontare il tema in tutti i suoi aspetti, dalla commercializzazione dei prodotti al loro utilizzo. E' la proposta lanciata dal Ministero delle Politiche Agricole e dalla Commissione Agricoltura della Camera, in occasione del convegno promosso dalla Confagricoltura sulle nuove opportunità offerte da questa coltura.

"La legge 242 del 2017 e tutte le norme a valle - ha detto il dirigente Sviluppo imprese e cooperazione del Mipaaf, Pietro Gasparri - regolano solo la parte agricola per la coltivazione della canapa industriale, che viene interpretata un po' come ognuno vuole, sicuramente è migliorabile ma non parla assolutamente di prodotti e per questo serve un Tavolo specifico che coinvolga oltre al nostro Ministero, Salute, Sviluppo Economico, Interni, Ambiente a forse anche i Monopoli".

"E' assolutamente necessario coinvolgere in un Tavolo tutti i ministeri e le varie Commissioni", ha precisato il presidente della Commissione Agricoltura, Filippo Gallinella, nel ricordare che la legge regola solo la parte agricola, "adesso però se si vogliono commercializzare i prodotti derivanti dalla coltivazione di canapa o etichettarli come alimenti o ancora dare altra destinazione - ha aggiunto il presidente - bisogna che i ministeri competenti intervengano per dire quali sono i requisiti e i parametri per poterlo fare. Ben venga fare chiarimenti - ha concluso Gallinella - perché avere chiarezza nella norma permette agli imprenditori di essere sicuri e di non avere problemi se investono in questa produzione".

Voucher, ok al ritorno nei campi con il Dl Dignità


I voucher ritornano, dopo la loro abrogazione nel 2017, a quasi dieci anni della loro prima introduzione in Italia avvenuta nell’agosto 2008 con un decreto ministeriale che per la prima volta autorizzava la raccolta dell’uva attraverso voucher con l’obiettivo di ridurre burocrazia, portare alla luce il lavoro dei pensionati tutelandone i diritti e certamente riconoscendo la specificità del lavoro agricolo. E’ quanto afferma la Coldiretti in merito all’approvazione dell' emendamento sui voucher nel DL Dignità che riapre le porte al loro utilizzo proprio a partire dall’ imminente vendemmia che resta l’attività agricola dove sono più utilizzati. Con i voucher circa 50mila posti di lavoro occasionale possono essere riportati in trasparenza nelle attività stagionali in agricoltura.

Con il loro ritorno in agricoltura si riaffermano i principi originari senza gli abusi che si sono verificati in altri settori, anche perché nelle campagne i beneficiari erano e restano soltanto disoccupati, cassintegrati, pensionati e giovani studenti che non siano stati operai agricoli l’anno precedente, tra l’altro impiegati esclusivamente in attività stagionali. E’ importante assicurare al settore uno strumento che semplifichi, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva e disponibilità all’impiego e dall’altra sia capace di garantire forme di tutela dei lavoratori ed integrazione del reddito alle categorie più deboli in un momento in cui se ne sente particolare bisogno.

La riforma dello scorso anno è stata un vero flop in agricoltura dove ha fatto crollare del 98% in valore l’uso dei buoni lavoro per effetto di in primis di un eccesso di inutile burocrazia. Nel corso degli anni successivi all’introduzione nel 2008 è stata allargata la possibilità di utilizzo alle altre attività non agricole ed a qualsiasi tipologia di prestatore ma il settore è rimasto fedele all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati) a differenza degli altri comparti produttivi.

Non è un caso  che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011 in avanti senza gli abusi che si sono verificati in altri comparti. In agricoltura sono stati venduti negli ultimi cinque anni prima dell’”abrogazione” poco più di 2 milioni di voucher all’anno, pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro. Il valore complessivo delle integrazioni di reddito cui hanno potuto beneficiare pensionati, studenti, cassintegrati e disoccupati ammonta a circa 22 milioni di Euro all’anno mentre la regione dove sono stati più impiegati è il Veneto con poco più di ¼ del totale agricolo. Secondo un sondaggio Coldiretti/Ixè il 68% dei giovani italiani sarebbe disponibile a partecipare alla vendemmia o alla raccolta della frutta.

Nuovo accordo per il credito - Comunicato congiunto


ABI, Alleanza delle Cooperative Italiane, CIA-Agricoltori Italiani, CLAAI, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confedilizia, Confetra, Confimi Industria, Confindustria e Rete Imprese Italia (Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti) hanno concordato di prorogare fino al 31 ottobre 2018 le misure contenute nell’Accordo per il Credito 2015, il cui periodo di validità sarebbe terminato il prossimo 31 luglio.
Le stesse associazioni hanno avviato i lavori per un nuovo Protocollo d’intesa sul credito alle piccole e medie imprese, alla luce delle nuove regole europee in materia bancaria e delle attuali condizioni di mercato.
Grazie all’Accordo per il Credito 2015 le PMI italiane hanno potuto sospendere il pagamento della quota capitale di oltre 18.600 finanziamenti, ottenendo liquidità aggiuntiva per oltre 700 milioni di euro. Se si considerano anche le altre iniziative di sospensione del pagamento dei finanziamenti che l’ABI e le Associazioni d’impresa hanno concordato a partire dal 2009, oltre 440.000 imprese hanno ottenuto maggiore liquidità per circa 25 miliardi di euro.