mercoledì 31 agosto 2016

Agricoltura, inizia il ricambio generazionale

Entrato in vigore il Collegato agricolo che prevede importanti agevolazioni.
Via libera alle nuove disposizioni del governo italiano sul ricambio generazionale in agricoltura. È infatti entrata in vigore lo scorso giovedì la legge del "Collegato agricolo", che contiene numerose disposizioni in favore dell'agricoltura .

In particolare, l'articolo 6 della nuova legge introduce una sorta di apprendistato innovativo per favorire il ricambio generazionale in agricoltura, dando al governo la delega per individuare le società che favoriscano i processi di affiancamento economico e gestionale nelle imprese agricole e lo sviluppo della giovane imprenditoria agricola.

Ora, entro 12 mesi il governo dovrà varare un ulteriore decreto per disciplinare le forme di affiancamento tra gli agricoltori over 65 e i giovani tra i 18 e i 40 anni che non siano proprietari di terreni agricoli, allo scopo di favorire il graduale ricambio generazionale. Il decreto, in particolare, dovrà stabilire la durata del processo di affiancamento (già stabilita dal Collegato agricolo in non più di tre anni), i criteri per le agevolazioni fiscali a favore degli agricoltori anziani e dei giovani, le modalità di conclusione dell'affiancamento e quelle per la presentazione, da parte dei giovani agricoltori subentranti, dei progetti imprenditoriali necessari al processo.


Per i giovani imprenditori agricoli sarà obbligatorio dimostrare di aver apportato innovazioni nell'azienda che erediteranno.

Cimice asiatica: dilaga a Modena, Bologna e Ferrara

Allerta Romagna. Confagricoltura E-R: "Accelerare la modifica della norma comunitaria che vieta l’introduzione dell’antagonista naturale. I produttori di pere sono in ginocchio e adesso colpisce anche le pesche".
E' stato stimato intorno al 20-40% il crollo della produzione 2016 di pere causato dalla cimice asiatica che si riproduce quattro volte tanto quella nostrana (la cimice verde dei prati). L'insetto infatti in un solo anno ha procurato danni ingenti al comparto pere da Modena a Bologna e Ferrara rovinando il frutto, indebolendo la pianta e trasmettendo virus o funghi. Ma la preoccupazione, ora, si sposta anche su altri frutti già marginalmente colpiti, le pesche, e su altre aree, come la Romagna.

"Accelerare la modifica della norma comunitaria che vieta l’introduzione dell’antagonista naturale scoperto in Cina, partendo subito con la sperimentazione: è l’ultima chance" auspica il presidente di Confagricoltura Emilia Romagna, Gianni Tosi. La soluzione in grado di contrastare la specie invasiva potrebbe essere, infatti, il Trissolcus halyomorphae, un imenottero parassitoide della famiglia Scelionidae, già importato in Svizzera e negli Stati Uniti, che deposita le proprie uova in quelle della cimice e, quando le larve della vespa nera si sviluppano, uccidono le uova dell’insetto asiatico.

"I produttori di pere sono in ginocchio e adesso - si legge nella nota dell'organizzazione agricola - la cimice asiatica colpisce anche le pesche. Per contrastarla si è fatto di tutto e di più, con conseguente innalzamento dei costi di produzione ma non esiste una strategia di difesa efficace. I frutteti dell’Emilia-Romagna sono tra i più esposti in Italia, insieme al basso Veneto e al Piemonte". Mentre gli esperti avvertono: "Si espande a macchia d’olio, guadagnando 15-20 chilometri all’anno". Il miglior mezzo di diffusione? "Siamo noi stessi perché sale sui camion e i mezzi di trasporto".


martedì 30 agosto 2016

Puglia, un'ottima annata per il Primitivo di Manduria: +10-15%

Dal Consorzio di tutela, il 29 agosto 2016, giunge la conferma delle previsioni circolate nei giorni scorsi: grappoli sani grazie al vento di tramontana e condizioni climatiche favorevoli per tutta l'estate, alla base del risultato che si spera di mettere a segno.
In Puglia, in sedici comuni della provincia di Taranto e tre della provincia di Brindisi, c'è attesa per l’esito della vendemmia in corso. Perchè per il vino Primitivo di Manduria Doc si preannuncia un'ottima annata, per qualità e quantità rispetto a quella 2015, che pure aveva messo in bottiglia 18 milioni di litri del corposo rosso pugliese.

A confermarlo oggi, 29 agosto 2016, con un breve comunicato stampa, è il presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria Roberto Erario il quale afferma soddisfatto: "Si preannuncia un'ottima vendemmia per il Primitivo di Manduria soprattutto grazie alla qualità delle uve, eccellenti rispetto allo scorso anno, con un miglioramento del 10-15%".

"Ovviamente - aggiunge Erario - per averne la certezza dovremo aspettare di portare tutta l'uva in cantina, ma sicuramente possiamo già classificare questa vendemmia tra le migliori".

"Ad oggi nel vigneti del Primitivo di Manduria abbiamo uve completamente sane, con buccia bella e consistente, tali da far prevedere una produzione di vini ricchi in colore e struttura. Grazie anche al vento di tramontana che ha permesso alle uve di maturare con calma. Qualitativamente la vendemmia si preannuncia quindi più elevata grazie anche alle misure Ocm che hanno permesso anche miglioramenti delle tecniche di gestione dei vigneti, in particolare l'introduzione di sistemi avanzati di produzione sostenibile" sottolinea ancora il presidente.

Gianfranco Fino, pluripremiato produttore di Primitivo, non ha dubbi: "Se non piove adesso, grazie a questo ottimo clima d'agosto e alla tramontana che aiuta a tenere i grappoli asciutti, mi aspetto una grandissima annata".

"Abbiamo trovato uve sanissime - conferma Fino - e non abbiamo dovuto fare selezione tra i grappoli: sono tutti lì in cassetta, bellissimi da vedere. Grazie ad una maturazione graduale, perfetta per il lavoro del vignaiolo che deve trasformare uve in vino, riusciremo a far nascere un ottimo vino".

Quella del Primitivo di Manduria è, secondo Confagricoltura Taranto, la punta avanzata di un movimento che sta crescendo in modo costante. Nel 2013 il Primitivo di Manduria, con oltre 2300 ettari coltivati, aveva toccato il livello di 13,1  milioni di litri prodotti, entrando tra le migliori 15 Doc rosse italiane.

"Dopo tanti anni di sacrifici e lavoro - rimarca Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Taranto - i frutti stanno arrivando e sono straordinari. Il nostro Primitivo, grazie ai tanti produttori e vinificatori di questa Doc, ha conquistato fette di mercato importanti e ha ancora margini di manovra per ritagliarsi altri spazi, in volume e in valore".

Come nel caso della Gdo, in cui proprio Primitivo e Negroamaro, tra i vini "emergenti", hanno segnato nel 2015 percentuali di crescita interessanti nel segmento delle bottiglie da 75 centilitri: il primo con un +8,6% e il secondo con +13, per un totale di 4,7 milioni di litri venduti e un controvalore di oltre 21 milioni di euro (fonte Iri per Vinitaly 2016).


"Con l'annata 2016 che si preannuncia ottima - conclude Lazzàro - si può fare ancora meglio: il Primitivo di Manduria ha un grande futuro davanti".

Segnali di ripresa per il latte

Si arresta la crescita europea e nell'emisfero australe c'è meno latte, mentre la Cina aumenta le importazioni. Questi gli ingredienti per una possibile ripresa delle quotazioni. Ma per una conferma occorre attendere le prossime settimane.
Durante il periodo estivo le vacche producono meno latte. Nulla di strano, solo motivazioni fisiologiche connesse per lo più al metabolismo e all'alimentazione. In questa estate, però, il calo della produzione è stato maggiore che in passato e ha riguardato tutta l'Europa, con rare eccezioni. Lo dicono i dati emersi dalle analisi sul mercato del latte pubblicati a fine agosto dalla Commissione europea. Certo, la produzione complessiva resta superiore a quella dello scorso anno, ma ora si ferma al + 3,3%, mentre solo qualche mese fa l'aumento sfiorava il 6%. L'Italia non fa eccezione e si blocca a un modesto 2,8% di aumento, contro l'oltre 7% registrato in marzo.

Frena la produzione
Più consistente la frenata dei “cugini” francesi che hanno azzerato gli aumenti di inizio anno. La Gran Bretagna, che figurava fra i paesi con il maggior aumento produttivo, ha innestato la marcia indietro e ora segna un -1,6%, come pure il Portogallo, con un meno 3,7%.
La zootecnia da latte europea sembra dunque aver accolto gli inviti a ridurre la produzione che da più parte si erano levati per arginare la crisi del settore lattiero caseario.
In Italia, lo ricordiamo, il “pacchetto latte” predisposto dal ministero agricolo prevede fra l'altro sostegni economici per gli allevatori che riducono la produzione. E analoghe provvidenze sono state predisposte a fine luglio dalla Commissione europea. Tutte lodevoli iniziative che sono però ancora in attesa delle norme di attuazione, attese a breve.

La protesta in Francia
A convincere gli allevatori a spingere sul freno sono i bassi prezzi di mercato, che non coprono nemmeno i costi di produzione.
Una situazione talmente pesante da costringere in questi giorni gli allevatori francesi a protestare vivacemente di fronte agli stabilimenti della Lactalis, fra le maggiori multinazionali del latte, alla quale si vorrebbero addossare le responsabilità della difficile congiuntura in atto.

I prezzi
Intanto il prezzo medio del latte europeo è fermo a 25,8 centesimi al litro contro i circa 30 centesimi dello scorso anno. Situazione analoga in Italia con un prezzo medio di 30,6 centesimi al litro contro i circa 35 centesimi dell'anno precedente.
La minor quantità di latte presente sui mercati sta però producendo i suoi effetti e il latte spot, quello venduto fuori mercato, registra di settimana in settimana spunti al rialzo, un trend destinato a continuare nonostante la modesta flessione registrata a metà agosto, con il prezzo sceso a 33,75 centesimi al litro contro i 34 della quindicina precedente.

Il quadro internazionale
Il quadro non sarebbe completo senza un'occhiata alla situazione internazionale, che vede un aumento delle importazioni della Cina di polvere di latte di provenienza europea (+5%), e della Russia (+ 9%), paese che fa registrare un forte incremento (+ 26%) anche delle importazioni di formaggio di provenienza Ue.
Situazione analoga per le importazioni statunitensi, cresciute del 15% nei primi sei mesi del 2016. A proposito di Stati Uniti, anche qui si registra in coincidenza con il periodo estivo una flessione della produzione di latte, che si mantiene tuttavia superiore a quella dello scorso anno (+1,6%).
E' invece in calo del 2% la produzione australiana, mentre è stabile quella della Nuova Zelanda, paesi che più di altri influenzano il mercato mondiale del latte.

Inversione in vista?
Frena la produzione europea, arretra quella dei grandi produttori dell'area australe, i prezzi dei formaggi “sentinella”, come il Cheddar, sono in crescita e la Cina aumenta le importazioni di latte in polvere.

Sembrano esserci tutti gli ingredienti per un'inversione dei mercati che potrebbe spingere in alto il prezzo del latte. Ma una conferma la si potrà avere solo nelle prossime settimane.

Terremoto in Centro Italia, anche l'agricoltura si mobilita

Danni per milioni di euro al settore primario, in particolare a quello dell'allevamento. Organizzazioni agricole, associazioni e consorzi in campo a sostegno delle aziende colpite.
Anche l’agricoltura e l’allevamento hanno subito forti ripercussioni negative con il terremoto che ha colpito il Centro Italia nella notte del 24 agosto 2016. Capannoni e stalle devastate, perdite fra i capi d’allevamento, aziende in ginocchio. Fin da subito il bilancio del sisma, anche fra le attività produttive, è apparso gravissimo.

“Ad Amatrice il 90% delle stalle sono danneggiate – sottolinea Coldiretti - con crolli che hanno provocato molte morti tra gli animali in un territorio dove ci sono 2800 pecore e 3mila mucche. Anche fienili e casolari sono lesionati o distrutti, con gli allevatori che non li possono abbandonare. C’è bisogno di roulotte per stare vicini agli animali che devono mangiare tutti i giorni, oltre al fatto che le mucche vanno munte due volte al giorno”.

“Si temono furti e abigeato nelle campagne isolate dove più difficile è l’attività di controllo della forza pubblica – continua Coldiretti – ed è grave anche il problema della conservazione del latte con l’energia elettrica in tilt e le frane e smottamenti e strade rurali distrutte, che impediscono la consegna del latte”.

“I danni ammontano a milioni di euro in un territorio a prevalente economia agricola – spiega il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo – Si tratta di una risorsa imprescindibile per contrastare lo spopolamento e l’abbandono, e dare un futuro alla popolazione. In questa fase è importante garantire quindi liquidità alle aziende agricole per assicurare continuità all’attività delle imprese agricole, che non può essere interrotta. E’ necessario procedere al più presto con la verifica dei danni con sostegni per la ricostruzione e la perdita dei redditi”.

“Chiediamo una moratora dei debiti da parte degli istituti di credito, la sospensione delle bollette e delle scadenze fiscali e tributarie, oltre all’anticipo delle risorse dovute dall’Unione Europea – continua Moncalvo – sono tutte misure necessarie per ammorbidire una situazione di grave difficoltà e creare i presupposti per interventi di carattere strutturale riducendo al minimo la burocrazia. L’accertamento dei danni è funzionale per attivare gli interventi nazionali e comunitari anche attraverso i piani di sviluppo rurale”.

Da Confagricoltura arriva pieno sostegno ai volontari. “Le nostre strutture territoriali e i nostri agricoltori hanno dato la loro piena disponibilità e già stanno collaborando attivamente con la Protezione civile, mettendo a disposizione i trattori, le ruspe e gli altri mezzi a disposizione, oltre all’impegno personale per i soccorsi alla popolazione. Ora è fondamentale l’aiuto umanitario, più avanti faremo le necessarie verifiche dei danni e avvieremo opportune iniziative per la raccolta dei fondi”.

“Lo spirito di solidarietà è prerogativa innata degli agricoltori – ricorda Dino Scanavino, presidente nazionale di Cia – quindi ci daremo molto da fare, per quanto nelle nostre possibilità. Stiamo pensando, oltre che a un primo aiuto materiale, di prevedere degli uffici mobiili per garantire un adeguato supporto alle aziende agricole, che avranno bisogno di continuità nei servizi e nelle pratiche legate alla gestione e alla ricostruzione di eventuali danni riportati alle strutture”.

Copagri fa sapere invece che i propri produttori agricoli associati di alcune Regioni italiane hanno attivato una raccolta di aiuti e generi alimentari da inviare alle persone colpite dalla tragedia. L’Aia (Associazione italiana allevatori) ha invece avviato un monitoraggio della situazione per individuare e quantificare i danni subiti, per cercare di fornire un concreto aiuto agli operatori zootecnici e al loro bestiame. “Abbiamo organizzato da subito un centro di assistenza e raccolta presso un allevamento di Ascoli Piceno in quanto più idoneo a coordinare le operazioni di soccorso – sottolinea il presidente Aia Roberto Nocentini – Saranno disponibili a breve sul posto gruppi elettrogeni, unità di mungitura mobile ed altri generi di prima necessità per gli allevatori e il bestiame”.

La gara di solidarietà non si ferma e anche il Consorzio del Parmigiano Reggiano si è mobilitato a favore delle popolazioni colpite dal terremoto. L’intervento, denominato “Un euro per rinascere” si protrarrà fino al 31 dicembre 2016 e va a replicare l’operazione che nel 2012 consentì di raccogliere fondi a favore dei caseifici dell’Emilia e del mantovano colpiti dal sisma, tramite la vendita di forme presso gli spacci aziendali.

“Ci siamo sentiti chiamati in causa – commenta il presidente del Consorzio Alessandro Bezzi – perché quattro anni fa il sisma devastò tanta parte del nostro territorio e tanti caseifici. Siamo rinati grazie all’aiuto di milioni di persone e alla solidarietà di ogni caseificio nei confronti di chi era stato colpito. La risposta della nostra base è stata immediata e molto significativa, nella consapevolezza che il lavoro dei nostri allevatori andrà a beneficio di chi ha perso tanto, per far sì che non perda la speranza di una rinascita”.

lunedì 29 agosto 2016

Agricoltura, la fotografia e gli scenari del lavoro in Italia

In agricoltura la manodopera stagionale in un anno è cresciuta del 3,2 per cento. Contrariamente a quanto si potrebbe ormai essere portati a pensare, resta un fenomeno che riguarda soprattutto gli italiani (64,4% del totale dei lavoratori), anche se il coinvolgimento di addetti stranieri continua ad aumentare (+4,1%). Ma l’aspetto più inquietante è senza dubbio che i braccianti assunti per meno di dieci giorni – segmento all’interno del quale spesso e volentieri rischia di nascondersi il lavoro nero – crescano addirittura a doppia cifra, sia per quanto riguarda la manodopera italiana che quella straniera. Il quadro emerge dalle elaborazioni che Uila, sindacato agroalimentare espressione di Uil, ha compiuto sui dati Inps delle ultime due annualità, numeri reali che, se aggregati, possono fornire preziose indicazioni su dove sta andando il settore. In agricoltura, come da tradizione, la stagionalità dei contratti continua a essere decisiva: a fronte di circa 100mila lavoratori a tempo indeterminato del comparto, nel 2015 si contano 938.957 braccianti con contratto a tempo, dato in crescita del 3,2% sull’anno precedente.

Agricoltura: semplificazione, razionalizzazione, competitività nel testo entrato in vigore

E' entrata in vigore la legge n. 154/2016 che delega il Governo a riformare il settore agricolo e agroalimentare attraverso azioni dirette alla semplificazione, razionalizzazione e allo sviluppo, supportando il graduale passaggio ai giovani della gestione dell’attività d’impresa agricola.
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 del 10 agosto 2016 la legge 28 luglio 2016, n. 154 di conversione del Decreto Legge n. 1328-B, “Deleghe al Governo e ulteriori disposizioni in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, nonché sanzioni in materia di pesca illegale”.

Il provvedimento agisce su più fronti, non solo su quello dei controlli e delle semplificazioni ma anche su quello dell’innovazione e del ricambio generazionale, cercando di incentivare un settore che da sempre assume una rilevanza fondamentale per l’economia del nostro Paese. Per una valutazione definitiva della riforma bisognerà attendere l’emanazione dei successivi decreti attuativi.

La legge porta con se numerose novità, tra cui spiccano:

l’istituzione presso l’ISMEA della “banca delle terre agricole” : un inventario completo della domanda/offerta dei terreni e delle aziende agricole;
l’estensione anche agli IAP (imprenditori agricoli professionali) della prelazione agraria, precedentemente riservata solo ai coltivatori diretti del fondo;
la nomina degli amministratori prevedendo che il riparto degli amministratori da eleggere nei consorzi di tutela, sia effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i sessi;
lo sviluppo di norme ad hoc per specifici settori (pomodoro, funghicoltura, apicoltura,…)
la nascita del SIB, il Sistema informativo per il biologico.
Questo contenuto è offerto da “Ambiente & Sviluppo”, magazine mensile dedicato a ambiente, rifiuti, inquinamento, ecoreati, responsabilità, 231, energia, finanziamenti. Per abbonarsi alla rivista o scaricare subito un numero omaggio clicca qui

Semplificazione e sicurezza agroalimentare

La legge, che si suddivide in cinque titoli, definisce e regola diversi ambiti del settore agricolo.

In tema di semplificazione (Titolo I), i temi rilevanti su cui si è intervenuti, riguardano:

il fascicolo aziendale, escludendo dall’aggiornamento i produttori di olio destinato esclusivamente all’autoconsumo la cui produzione non supera 350 kg di olio per campagna di commercializzazione;
il diritto di prelazione, prevedendo che spetti all’imprenditore agricolo professionale (IAP) iscritto nella previdenza agricola, proprietario di terreni confinanti con fondi offerti in vendita, purché sugli stessi non siano insediati mezzadri, coloni, affittuari, compartecipanti o enfiteuti coltivatori diretti;
le attività di controllo previste dal decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali 2 marzo 2010, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 103 del 5 maggio 2010, stabilendo che a decorrere dall’anno 2017, i costi relativi siano sostenuti dai destinatari degli incentivi;
la nomina degli amministratori prevedendo che il riparto degli amministratori da eleggere nei consorzi, sia effettuato in base a un criterio che assicuri l’equilibrio tra i sessi e conseguente aggiornamenti degli statuti;
l’obbligo per i proprietari di strade private di consentire il passaggio di tubazioni per l’allacciamento alla rete del gas di utenze domestiche o aziendali, compresa l’installazione di contatori, nonché il passaggio di tubazioni per la trasmissione di energia geotermica;
lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile in agricoltura favorendo i processi di affiancamento economico e gestionale nell’attività d’impresa agricola, allo scopo del graduale passaggio della gestione dell’attività d’impresa agricola ai giovani;
lo svincolo delle indennità espropriative giacenti, autorizzando le ragionerie territoriali dello Stato competenti per territorio a consentire alle articolazioni provinciali delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale, la consultazione dell’elenco delle indennità e dei dati personali degli aventi titolo, nonché a rilasciare ad esse copia della relativa documentazione;
la determinazione degli importi del contributo ambientale da versare al CONOE  (Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali e animali esausti) e che devono essere pagati in occasione della prima immissione del prodotto, sfuso o confezionato, nel mercato nazionale;
l’obbligo per le imprese agricole, singole o associate, ad aderire ai consorzi e ai sistemi di raccolta previsti dalla parte IV del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 (Testo Unico Ambientale), attraverso le articolazioni territoriali delle organizzazioni professionali agricole maggiormente rappresentative a livello nazionale alle quali aderiscono, la cui iscrizione è efficace nei riguardi di tutti gli associati;

la disciplina dell’esercizio dell’attività di manutenzione del verde.

Agriturismo, meta estiva preferita da italiani e stranieri

Quasi 21mila strutture per 6 milioni di arrivi durante l'anno. L'agribarometro conferma il trend in crescita degli stranieri: tedeschi e inglesi in testa.
La vacanza in agriturismo non sente crisi e anche per l'estate 2016 le strutture italiane fanno registrare un tutto esaurito. E' quanto emerge da una prima analisi dell'Osservatorio dell'agriturismo di AgrieTour, il Salone nazionale dell'agriturismo e dell'agricoltura multifunzionale (Arezzo Fiere dal 11-13 novembre 2016), sulle tendenze delle prenotazioni in Italia per quest'estate.

Il numero degli agrituristi, affiancati ormai da un pubblico sempre più vasto di vacanzieri generici, cresce di pari passo con la qualità dell'offerta dell'agriturismo italiano. "E' presto per fare una stima esatta sul numero di presenze in agriturismo per questa estate - spiega il presidente di Arezzo Fiere e congressi Andrea Boldi - ma stando alle nostre valutazioni sui flussi in arrivo possiamo dire che con il cambiare del tipo di vacanza, l'agriturismo rappresenta sempre di più un'ottima alternativa in grado di coniugare mare, montagna e città d'arte".

Mare e monti, l'agriturismo è un'ottima base di partenza
Gli stranieri non sentono crisi, l'81% degli inglesi e il 78% dei tedeschi, ha infatti scelto l'agriturismo senza farsi influenzare dalla situazione economica, aspetto che invece ha toccato di più gli italiani, 39%.
Non basta più l'albergo, ma sono sempre di più i turisti marittimi che preferiscono una sistemazione nei pressi delle località di mare, ma comunque restando in una dimensione rurale, grazie soprattutto al grado di attività collaterali presentate da questo genere di strutture.

Col segno più naturalmente anche le strutture più vicine alle città d'arte quindi quelle tradizionali della Toscana, dell'Umbria, delle Marche, del Veneto. In particolare la preferenza degli agrituristi andrà verso le province toscane legate al mare (quella di Grosseto con la zona dell'Argentario), ma anche Siena (zona Chianti) e Livorno (fascia costiera).
Ancora mare con le masserie in  Puglia, il Salento e il Gargano in particolare.

Quanto alle città d'arte buona l'affluenza prevista in Umbria nella Provincia di Perugia (zona Perugia-Assisi). Nella top ten delle preferenze, in evidenza anche le località di montagna, con gli "agritur" del Trentino e della Valtellina in testa.
In crescita la richiesta di Sicilia e Lombardia due regioni che negli ultimi anni hanno puntato molto sullo sviluppo dell'offerta agrituristica.

Saranno soprattutto gli stranieri a scegliere l'agriturismo. Secondo l'Osservatorio di AgrieTour, infatti, si sposteranno in Italia scegliendo la soluzione della campagna il 25% di turisti d'Oltralpe e tra questi prevalenza dei giovani (55%) con età compresa tra i 18 e i 35 anni, grazie a un notevole miglioramento del settore, che è in grado di offrire servizi diversificati tra loro che attirano non solo gli amanti della buona cucina e della serenità, ma anche escursionisti, nostalgici delle antiche tradizioni, sportivi, creativi e amanti dell'avventura.

L'agriturista verso il 3.0
Su un esercito totale di 5,4 milioni di agrituristi, 3,5 milioni hanno soggiornato negli ultimi dodici mesi e 4,8 milioni vorrebbero soggiornare nei prossimi dodici mesi. L'86% di chi ha vissuto l'esperienza in campagna la vuole ripetere, mentre chi non ci è mai stato, 40%, lo ha fatto perché non conosce l'offerta o perché non ci ha pensato. Percentuale che sale al 65% tra gli under 30.

Invasione dall'Europa del Nord. Il grosso degli ospiti arriva per l'87% dall'Europa, l'8% dalle Americhe e il 5% è diviso tra Asia, Oceania e Africa.
In Europa la parte del leone viene fatta dalla Germania, 35% dei turisti, seguita da Belgio e Olanda, 12%, e Regno Unito e Svizzera rispettivamente 8%, 6% Austria, 5% Francia.

Toscana, la meta dei sogni. Tra le regioni preferite da italiani e inglesi prevale la Toscana, 54%, seguita da Umbria 34%, Marche e Sicilia. Per i tedeschi, in cima alla preferenze c'è ancora la Toscana, 35%, con al secondo posto Veneto, 20% e terza Friuli 14%.
Non tutto è roseo. Le maggiori lamentele riguardano la banalità dei menù e dell'azienda, per il 40% dei tedeschi, 31% degli italiani e 24% degli inglesi.

In campagna, buen retiro anche se per pochi giorni. Ha più di 60 anni l'agriturista medio inglese, 57%, mentre la fascia più consistente degli italiani va tra i 50 i 59 anni, 35% così come i tedeschi, 33%. Scarsa la presenza sotto i 30 anni, attorno all'1% tranne che per gli italiani, 3%. Esperienza da condividere e commentare con il mondo.
Interessante anche il dato sull'approccio digitale e social dell'agriturista. Il 45% ha condiviso la propria esperienza su un social network, il 38% ha anche formulato una recensione. E se acquistare prodotti tipici piace farlo durante la vacanza, una volta a casa soltanto il 4% fa acquisti online.

In Italia a oggi sono presenti oltre 20mila agriturismi per un fatturato annuo che supera il miliardo di euro. Il 45,1% di questi si trova nel Nord del Paese, il 34,4% nel Centro e il restante 20,5% nel Mezzogiorno. In particolare, nelle regioni settentrionali e nel Mezzogiorno si  concentra la percentuale più alta delle aziende con ristorazione (rispettivamente il 44,8% e il 32,1% del totale), mentre nell'Italia centrale è presente il 59,1% degli agriturismi con degustazione.

La Toscana resta leader del settore con 4.074 aziende agrituristiche, seguita dal Trentino Alto-Adige con i suoi 3.229 agriturismi e dal Veneto (1.222), quarto posto per la Lombardia (1.132 aziende) e quinto per l'Umbria (1.052).
Molto buone anche le cifre del Sud: la Calabria conta 466 strutture e la Sicilia 457.


venerdì 12 agosto 2016

FOGLIE TV - Innovation Day: Aziende, ricerca e solidarietà



Lo scorso 5 agosto  la Molitecnica Sud (Contrada Torre La Macchia - Altamura, Bari) ha ospitato l’Innovation Day, evento multitasking organizzato dalla stessa Molitecnica Sud, azienda leader nel settore della progettazione e realizzazione di impianti molitori, in collaborazione con la Rete di Imprese Clustech della quale è capofila .  Nel pomeriggio, ha avuto luogo il seminario di presentazione della Rete di Imprese Clustech che vedrà la partecipazione di varie istituzioni regionali e nazionali, tra i quali i vertici dell'agenzia per investimenti UNIDO. In serata, svolte le varie attività in programma tra le quali i giochi di un tempo, una mostra di auto d’epoca, spettacoli musicali e Visual ed una cena avente valenza benefica dal titolo “Stare insieme per la solidarietà”.

giovedì 11 agosto 2016

FOGLIE TV - Coldiretti Puglia, Bari assediata dai trattori per la #guerr...



Bari "assediata" dai trattori  per difendere il grano italiano dalle speculazioni con la mobilitazione nazionale più grande degli ultimi decenni a sostegno della coltura più diffusa nel nostro Paese. La Puglia che è il principale produttore italiano di grano duro è paradossalmente – denuncia la Coldiretti - anche quello che ne importa di più, tanto da rappresentare un quarto del totale del valore degli arrivi di prodotti agroalimentari nella regione. Sui cartelli portati dai manifestanti si sono letti slogan come “Ci vogliono dieci chili di grano per una coca cola”, “No grano no pane”, “Stop alle speculazioni” e “Il giusto pane quotidiano”.

mercoledì 10 agosto 2016

FOGLIE TV - Basf Italia: la strategia che aumenta protezione, qualità e ...



Durante la Piattaforma dimostrativa svoltasi ad Apricena (Foggia), Basf Italia e Isi Sementi, hanno avuto il piacere di accogliere agricoltori, tecnici e rivenditori della zona per presentare le proprie innovazioni per la coltivazione del pomodoro da industria: questo il tema dell'incontro "Ettaro Rosso: la strategia che aumenta la protezione, la qualità e la produzione dei vostri ettari" , organizzato per un nutrito pubblico di visitatori, a supporto di un economia da sempre legata all'oro rosso.

martedì 9 agosto 2016

FOGLIE TV - In campo con DuPont: presentato il nuovo fungicida per la pr...



DuPont sempre in campo al fianco degli agricoltori ha presentato il suo nuovo fungicida per la protezione della vite  "Zorvec" con una visita al campo dimostrativo presso l'Azienda Agricola Notaristefano Carmela Giuseppina in Contrada Estingeta a Mottola (Ta). Al termine sono stati discussi gli eccellenti risultati della prova.

FOGLIE TV - 3Logy, l'innovazione di Sipcam Italia contro la botrite su u...



Sipcam Italia ha presentato il suo nuovo antibotritico 3Logy : la botrite è una delle avversità più temute da viticoltori e cantine perchè incide negativamente tanto sulla produzione quanto sulla qualità delle uve, in prossimità della maturazione e della raccolta. Per questa ragione Sipcam Italia ha sviluppato una soluzione efficace nella difesa di produzioni e qualità che garantisse al tempo stesso il libero accesso ai mercati. 3Logy è un concentrato di innovazione e, in un solo prodotto, offre la possibilità di conciliare le necessità del viticoltore di controllare la botrite con i requisiti delle filiere del vino e dell'uva da tavola. Presso "Radici Resort - Tenuta Mastroberarardino" (Mirabella Eclano, provincia di Avellino)  sono stati presentati gli effetti su uva da vino.

lunedì 8 agosto 2016

FOGLIE TV - Orticoltura & Valore Roadshow Syngenta: le novità 2016



Orticoltura & Valore Roadshow Syngenta ha fatto tappa a Foggia (Centro Syngenta per la Sperimentazione e Valorizzazione delle Colture Mediterranee) con la presentazione di prodotti e soluzioni ad hoc per l'orticoltura italiana ed in particolare per le colture più vocate dell'areale foggiano  ovvero pomodoro da industria, melone e zucchino: novità varietali e nella difesa, biodiversità, gestione dell'acqua e del terreno sono stati i temi al centro di confronto e scambio con gli operatori del settore.
"Orticoltura & Valore" (che quest'anno prevede 11 tappe)  si inserisce nel più ampio programma Syngenta in campo che vede l’organizzazione di oltre trenta tappe complessive per le piattaforme dedicate a cereali, mais, frutta e vite e orticole.

martedì 2 agosto 2016

Prosciutti crudi, cresce l'export Usa

Il Prosciutto di Modena Dop e il Prosciutto di Carpegna Dop alla conquista dell'America
Si amplia la gamma dei prosciutti esportabili negli Usa. Dopo il Prosciutto di Parma, il Prosciutto di San Daniele e il Prosciutto Toscano, anche ilProsciutto di Modena e il Prosciutto di Carpegna potranno andare oltre oceano.
Le  autorità statunitensi hanno riconosciuto l'idoneità all'esportazione di alcuni stabilimenti produttivi dei due prosciutti Dop.
Queste aziende possono così finalmente avviare la produzione destinata all'export. Le prime spedizioni avranno luogo una volta completato il processo produttivo che è di almeno 400 giorni (13 mesi).

Il mercato Usa per quanto riguarda l'export dei prosciutti crudi stagionati è già molto significativo segnando nel 2015 un +22,7% in quantità per 7.630 tonnelate e un +24,4% in valore per 98,6 milioni di euro. Una performance che continua anche nel primo trimestre del 2016 con +16,2% in quantità e+13,4% in valore.

"Si tratta di un risultato molto importante di un percorso intrapreso daAssica per allargare la gamma dei prosciutti crudi esportabili negli Usa" ha affermato il direttore di Assica Davide Calderone.
"Negli Stati Uniti la conoscenza del made in Italy è molto diffusa e i nostri prodotti sono oltre che apprezzati anche molto imitati. Riuscire ad esportarli, e facendo quindi conoscere l'originale, potrebbe essere un deterrente ancheper le contraffazioni".

Prosciutto di Modena Dop
E' un prodotto tipico che ha come zona di produzione la fascia collinare e le valli che si sviluppano attorno al bacino oro-idrografico del fiume Panaro e che partendo dalla fascia pedemontana non supera i 900 metri di altitudine, comprendendo anche territori delle Province di Bologna e Reggio Emilia.

La materia prima utilizzata per la sua produzione è ottenuta esclusivamente da suini di origine italiana, nati e allevati in 10 regioni d'Italia centro-settentrionale.
Le sue caratteristiche principali consistono nel colore rosso vivo al taglio, nel profumo dolce e intenso, e nel sapore sapido ma non salato. La suastagionatura è di 14 mesi, la più lunga di tutti i prosciutti Dop italiani. La sua produzione nel 2015 è stata di circa 82mila cosce.

Prosciutto di Carpegna Dop
Nasce nel paesino omonimo del Montefeltro (in Provincia di Pesaro-Urbino), a poca distanza da San Marino e da San Leo, lavorato da soli dieci maestri salatori che si tramandano quest'arte dal lontano 1400.
La zona feretrana, nel cuore del parco naturale dei Sassi del Simone e Simoncello, si caratterizza per un particolare microclima che trae vantaggio sia dal mare non lontano che dalla moderata altitudine. Un territorio che da molti anni si è rivelato perfetto per la stagionatura del prosciutto.

Il Carpegna nasce da cosce di maiali pesanti italiani provenienti da Marche, Lombardia ed Emilia Romagna. La sua stagionatura minima è 13 mesi. Il colore della fetta è leggermente ambrato e si caratterizza per una spiccata morbidezza. Rispetto ai crudi dolci più riconosciuti, all'assaggio presenta note delicatamente aromatiche.

La sua produzione del 2015 è stata di circa 87mila cosce.

Soia Ogm resistente al glifosato, via libera dall'Ue

Autorizzazione concessa a tre varietà, due prodotte da Monsanto e una da Bayer CropScience. Parere positivo dell'autorità Efsa che non rileva alcun rischio per La Commissione europea ha autorizzato la commercializzazione in Europa di tre varianti di soia Ogm, due prodotte da Monsanto e una da Bayer CropScience. L’autorizzazione concessa dalla Commissione europea ha una durata di dieci anni e prevede l’indicazione in etichetta obbligatoria per ogni prodotto contenente questi tre Ogm.
L’autorizzazione della Commissione segue il parere scientifico positivo dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e l’assenza di opinioni contrarie da parte degli Stati membri sia in commissione ordinaria che d’appello del Consiglio Ue.

Gli Ogm approvati resistenti al glifosate
Si tratta, nel dettaglio, della soia MON 87708 x MON 89788, MON 87705 x MON 89788 e FG 72. Tra le proprietà di queste sostanze rientra la capacità di resistere a prodotti a base di glifosate. L'Efsa, responsabile della valutazione scientifica del rischio sia ambientale sia per la salute umana e animale, aveva dato parere positivo a tutti e tre i prodotti negandone eventuali effetti negativi nel corso del 2015 (parere 1, parere 2, parere 3).

Come funziona oggi l'autorizzazione Ogm in Europa
Le aziende che vogliono commercializzare prodotti transgenici in Europa devono presentare domanda in primo luogo all'autorità competente di uno Stato membro. Questa viene poi trasmessa all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa). La valutazione del rischio è effettuata in stretta collaborazione con gli organismi scientifici degli Stati membri. Successivamente il parere è reso disponibile al pubblico e viene avviata una consultazione pubblica che rimane aperta per un mese. Entro tre mesi dal ricevimento del parere dell'Efsa, la Commissione europea prepara una proposta di decisione di esecuzione per rilasciare o rifiutare l'autorizzazione che viene trasmesso agli Stati membri e soggetto a votazione a maggioranza qualificata. Se il comitato permanente e il comitato d'appello non riescono ad adottare la decisione a maggioranza qualificata entro un determinato periodo di tempo, spetta alla Commissione adottare la decisione finale.

Gli Stati membri non si oppongono
Non solo i rappresentanti degli Stati membri non si sono opposti all'autorizzazione dei tre prodotti soia Ogm, ma lo scorso ottobre avevano bocciato la proposta di vietare la commercializzazione di Ogm all'interno dei propri confini avanzata dalla Commissione europea - come accade dall'aprile 2015 per quanto riguarda la coltura degli Ogm.

Glifosate legale in Europa
La Commissione europea ha da poco a rinnovato di massimo 18 mesi l'autorizzazione del glifosate, la sostanza chimica usata come erbicida, attraverso degli atti legislativi in attesa del parere definitivo dell'Agenzia europea per la chimica, l'Echa. L'autorizzazione del glifosate è scaduta a giugno 2012 ma la Commissione Ue l'ha già prorogata due volte, nel 2011 e nel 2015. Anche in questo caso la Commissione europa ha dovuto procedere dopo il mancato accordo tra i Paesi membri in occasione del voto sul rinnovo dell'autorizzazione. A pesare al momento del voto sul rinnovo dell'autorizzazione all'uso del glifosate erano state le astensioni di sette Paesi, fra cui l'Italia, insieme a Francia e Germania, poi Austria, Grecia, Portogallo e Lussemburgo. Malta è stato l'unico Paese a votare contro, mentre gli altri 20 Paesi Ue hanno votato a favore.

Che cos'è il glifosate

Presente in oltre 750 diserbanti, il glifosate è una sostanza attiva brevettata nei primi anni '70 dalla Monsanto ed utilizzata come erbicida ad ampio spettro ed è presto diventato una delle sostanze più vendute. Allo scadere del brevetto, nel 2000, il glifosate è stato commercializzato da molteplici aziende e diverse centinaia di prodotti fitosanitari contenenti glifosate sono attualmente registrati in Europa per l'utilizzo nel settore agricolo. Il prodotto è diffuso soprattutto nei Paesi che permettono la coltivazione degli organismi geneticamente modificati, poiché le piante Ogm sono resistenti alla sostanza e ne permettono l'utilizzo senza danni evidenti anche dopo la semina.la salute

Il Senato approva il disegno di legge contro il caporalato in agricoltura

Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che il Senato ha approvato oggi il disegno di legge per il contrasto al caporalato e al lavoro nero in agricoltura. Il provvedimento ha l'obiettivo di rafforzare l'azione di contrasto alla diffusione del fenomeno criminale dello sfruttamento dei lavoratori con un intervento organico e coordinato delle Istituzioni. Ora la norma passa all'esame della Camera dei deputati.

"È una legge cruciale - ha affermato il Ministro Maurizio Martina - per sradicare una piaga inaccettabile come il caporalato. Con l'approvazione di oggi in Senato del disegno di legge avanziamo in questa battaglia che non è solo di civiltà, ma di giustizia. Ora mi auguro che la Camera faccia presto e renda definitivo il provvedimento. La nuova legge rafforza gli strumenti di contrasto civili e penali, colpendo i patrimoni con la confisca e rendendo più forte la Rete del lavoro agricolo di qualità. È una battaglia che ci riguarda tutti, a partire dal mondo agricolo che si mette alla guida del cambiamento".

"Negli ultimi dodici mesi - prosegue Martina - abbiamo alzato il livello di risposta dello Stato contro i caporali. I controlli sono aumentati del 59% in un anno, sono operative task force nei territori a rischio dove le ispezioni vengono portate avanti da ispettori del Lavoro insieme a Carabinieri e Corpo forestale. Nelle prefetture abbiamo creato specifiche cabine di regia che con la collaborazione del terzo settore stanno gestendo azioni di accoglienza e assistenza ai lavoratori immigrati. C'è tanto da fare, ma da parte nostra la determinazione è massima".

"Abbiamo lavorato molto in questi mesi - dichiara il Viceministro Andrea Olivero -  per arrivare all'approvazione di una legge necessaria come questa. E' un passo fondamentale - prosegue Olivero - per la tutela dei tanti lavoratori che fino ad oggi non hanno avuto voce. Lo Stato rafforza i suoi strumenti di lotta, a partire da una più semplice applicabilità del reato di caporalato, all'inasprimento delle sanzioni e all'azione decisiva della Rete del lavoro agricolo nei territori. Sono certo che anche alla Camera sapranno dare una corsia preferenziale a questo provvedimento.
Un ringraziamento particolare va alla Senatrice Maria Grazia Gatti per il  lavoro svolto e per l'attenzione dimostrata su questo tema."

LE PRINCIPALI NOVITA' DEL DDL
INASPRIMENTO DEGLI STRUMENTI PENALI: CONFISCA DEI BENI E RESPONSABILITA' DEL DATORE DI LAVORO

Con l'intervento normativo si stabiliscono nuovi strumenti penali per la lotta al caporalato come la confisca dei beni come avviene con le organizzazioni criminali mafiose, l'arresto in flagranza, l'estensione della responsabilità degli enti. In Senato è stato introdotto l'allargamento del reato anche attraverso l'eliminazione della violenza come elemento necessario e che rendeva più complessa l'applicazione effettiva della norma. La nuova legge prevede anche la responsabilità del datore di lavoro, il controllo giudiziario sull'azienda che consentirà di non interrompere l'attività agricola e la semplificazione degli indici di sfruttamento.

INDENNIZZI PER LE VITTIME
Per la prima volta si decide di estendere le finalità del Fondo antitratta anche alle vittime del delitto di caporalato, considerata la omogeneità dell'offesa e la frequenza dei casi registrati in cui la vittima di tratta è anche vittima di sfruttamento del lavoro.

RAFFORZATA LA RETE DEL LAVORO AGRICOLO DI QUALITA'


Viene rafforzata la operatività della Rete del lavoro agricolo di qualità, creata nel 2014 con il provvedimento Campolibero e attiva dal 1 settembre 2015. Con la norma si estende l'ambito dei soggetti che possono aderire alla Rete, includendovi gli sportelli unici per l'immigrazione, le istituzioni locali, i centri per l'impiego, i soggetti abilitati al trasporto dei lavoratori agricoli e gli enti bilaterali costituiti dalle organizzazioni dei datori di lavoro e dei lavoratori in agricoltura. Allo stesso tempo si stabilisce l'estensione dell'ambito delle funzioni svolte dalla Cabina di regia della Rete stessa, che è presieduta dall'Inps e composta da rappresentanti di sindacati, organizzazioni agricole e Istituzioni.

lunedì 1 agosto 2016

Macchine agricole, pubblicato il bando ISI 2016: al via le domande

Inail destina 45 milioni di euro all'acquisto di trattori agricoli e forestali. Si parte il prossimo 10 novembre; c'è tempo fino alle ore 18.00 del 20 gennaio 2017
Come preannunciato, l'Inail ha pubblicato il Bando ISI 2016 per l’acquisto o il noleggio con patto di acquisto di trattori o macchine agricole e forestali.

Le nuove macchine dovranno essere caratterizzate da soluzioni innovative per l’abbattimento delle emissioni inquinanti, la riduzione del rischio di rumore, il miglioramento del rendimento e della sostenibilità globali delle aziende agricole nel rispetto del regolamento 702/2014 della Commissione Europea.

I fondi e i destinatari
Anche questo era stato preannunciato: i fondi per il 2016 ammontano a 45 milioni di euro suddivisi in budget regionali e provinciali, ripartiti in due Assi d'intervento differenziati in base ai destinatari

All'asse 1, nel quale rientrano i giovani agricoltori (persona fisica di età non superiore a 40 anni alla data della presentazione della domanda di aiuto, con adeguate qualifiche e competenze professionali e che si insedia per la prima volta in un'azienda agricola in qualità di capo dell'azienda come definito dall'articolo 2 (34) del Regolamento UE n° 702/2014), anche organizzati in forma societaria spettano 5 milioni di euro.
Per le domande che ricadono in questo Asse, il contributo in conto capitale (a fondo perduto) coprirà il 50% delle spese ammissibili sostenute e documentate.

La rimanente quota pari a 40 milioni di euro ricade nell'Asse 2 che comprende la generalità delle imprese agricole, ovvero le imprese individuali, le società agricole e le società cooperative operanti nel settore della produzione agricola primaria e dei prodotti agricoli, in possesso dei requisiti specificati nel bando.
In questo caso, saranno coperti da finanziamento a fondo perduto il 40% dei costi sostenuti.

Ogni impresa potrà presentare una sola domanda e per uno solo dei due Assi di finanziamento

Contributi fino a 60 mila euro
I progetti finanziabili devono prevedere un contributo compreso tra un minimo di 1000 e un massimo di 60 mila euro nel quale rientrano tutte le spese direttamente necessarie all'intervento e la perizia giurata che prevede un importo massimo di 800 euro.

Il contributo verrà erogato dopo la conclusione del progetto fatta eccezione per le richieste di contributo superiori a 30 mila euro che potranno godere di un anticipo pari a metà dell'importo concesso previa costituzione di garanzia fideiussoria a favore dell'Inail.
Rimangono esclusi dalla richiesta di anticipo i progetti che prevedono il noleggio con patto d'acquisto.

Tre le tipologie di progetti ammessi
I progetti, che potranno essere inseriti nella sezione "accedi ai servizi online" del sito Inail dal 10 novembre 2016 fino alle ore 18.00 del 20 gennaio 2017, sono di tre tipologie e comprendono l'acquisto o il noleggio con patto di acquisto di un massimo di due beni associabili come segue:
Caso 1: un trattore agricolo o forestale più una macchina agricola o forestale dotata o meno di motore proprio;
Caso 2: una macchina agricola o forestale dotata di motore proprio più una macchina agricola o forestale non dotata di motore proprio;
Caso 3: due macchine agricole o forestali non dotate di motore proprio.

Come inserire la domanda e punteggio
Una volta effettuato l'accesso alla sezione servizi on line dell'Inail le imprese registrate, a mezzo di un’applicazione informatica predisposta alla compilazione della domanda, potranno inserire le informazioni relative al progetto per cui richiedono il finanziamento.
L'applicazione permette di effettuare simulazioni relative al progetto da presentare, verificare il raggiungimento della soglia di ammissibilità, salvare la domanda inserita o effettuare la registrazione della propria domanda tramite il tasto “Invia”.

Il criterio di ammissione dei progetti seguirà una procedura valutativa "a sportello" che terrà conto dell'ordine cronologico di presentazione delle domande (click-day).

I raggiungimento o meno della soglia di ammissibilità pari a 100 punti, è valutato sulla base di una serie di parametri visualizzabili qui.

Conclusa la fase di compilazione, le aziende che avranno raggiunto o superato questo punteggio, potranno inviare la propria domanda e, dopo aver presentato alla sede Inail di competenza la documentazione attestante il possesso dei requisiti previsti dal bando, dal primo febbraio 2017 potranno accedere alla procedura informatica utile ad effettuare il download del proprio codice identificativo.

Il codice identificativo servirà al momento d'invio della domanda di ammissione attraverso lo sportello informatico con meccanismo a click-day nel giorno e ora di apertura dello sportello che verranno pubblicati sul sito Inail dal 30 marzo 2017.

In caso di esito positivo della verifica da parte dell'Inail, i termini di realizzazione del progetto finanziato sono diversificati:
180 giorni nel caso di acquisto diretto dei mezzi agricoli o forestali e 365 giorni nel caso di noleggio con patto di acquisto.

Possibilità di cumulo con altri aiuti
Gli aiuti stanziati dal Bando ISI 2016 sono cumulabili con altri aiuti di Stato riguardanti diversi costi ammissibili e con gli stessi costi ammissibili coincidenti in tutto o in parte purché tale cumulo non superi il 50% dell’importo finanziato per i soggetti beneficiari dell’Asse 1 e il 40% per i soggetti beneficiari dell’Asse 2.


Non sono infine cumulabili con aiuti de minimis relativamente agli stessi costi ammissibili, se tale cumulo porta a un’intensità di aiuto superiore alle percentuali di cui sopra suddivise per Assi.

Crisi: in 100.000 per difendere grano italiano da speculazioni

​Sono oltre centomila gli agricoltori italiani che si sono mobilitati dai piccoli comuni ai grandi centri anche con trattori e mietitrebbie per salvare il grano italiano dalle speculazioni che hanno dimezzato le quotazioni su valori di circa trenta anni fa, ben al di sotto dei costi di produzione, che costringono all'abbandono della coltivazione. E’ quanto afferma la Coldiretti nel fare un bilancio della #guerradelgrano che ha portato già primi risultati sul piano Istituzionale dai Governatori delle principali regioni interessate e dal Ministro delle Politiche Agricole, ma anche economico con la disponibilità di importanti industrie nazionali alla valorizzazione del grano italiano. Le quotazioni dei prodotti agricoli dipendono sempre meno dall’andamento reale della domanda e dell’offerta e sempre piu’ dai movimenti finanziari e dalle strategie speculative che trovano nel Chicago Board of Trade il punto di riferimento del commercio mondiale delle materie prime agricole su cui chiunque puo’ investire anche con contratti derivati. Le analisi del Ministero delle Politiche Agricole presentate al tavolo sulla crisi dei cereali - continua la Coldiretti - hanno però anche permesso di smascherare che la speculazioni in atto sul prezzo dei grano colpiscono soprattutto i coltivatori italiani con i prezzi che sono praticamente dimezzati rispetto allo scorso anno per il grano duro. Il risultato è che oggi il grano duro per la pasta , viene pagato anche 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo, su valori al di sotto dei costi di produzione che mettono a rischio il futuro del granaio Italia. In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di oltre trecentomila aziende agricole che lo coltivano ma anche un territorio di 2 milioni di ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy. ”Da pochi centesimi al chilo dipende la sopravvivenza di centinaia di migliaia di imprese agricole, ma anche il futuro del 15% del territorio agricolo nazionale che l’Italia deve difendere” ha sostenuto il Presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Serve piu’ trasparenza sul mercato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine del grano impiegato nella pasta e nel pane, ma è anche necessario estendere i controlli al 100% degli arrivi da Paesi extracomunitari dove sono utilizzati prodotti fitosanitari vietati da anni in Italia e in Europa e fermare le importazioni selvagge a dazio zero che usano l’agricoltura come mezzo di scambio nei negoziati internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”, ha continuato Moncalvo nel sottolineare che “abbiamo ottenuto primi risultati con l’accoglimento di alcune importanti richieste da parte del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina che ha tra l’altro preso l’impegno per la moratoria dei mutui, lo studio di una assicurazione sul reddito, una contrattualistica piu’ trasparente tra agricoltori e industria, una commissione unica nazionale (CUN) per la fissazione dei prezzi e l’immediata l’applicazione di un piano cerealicolo le cui risorse siano dedicate esclusivamente alle imprese che usano esclusivamente grano italiano”.