L’Italia esce vincitrice dal duello enologico italo-francese
sul quantitativo di produzione. Anche se sono
analisi e indicazioni solamente fatte da un organismo di settore, oggi,
si può cominciare a parlare di una vittoria italiana. Con una produzione di
vino stimata- dice Coldiretti - attorno ai 44 milioni di ettolitri l’Italia
sorpassa la Francia, che si ferma ad appena 43,5 milioni di ettolitri, e
conquista nel 2013 il primato mondiale. L’organizzazione di Palazzo Rospigliosi
evidenzia inoltre che gli effetti di un fine estate pazzo hanno determinato una
rivisitazione in aumento della produzione nazionale dell’8 per cento mentre per
quella francese la crescita è stata ridimensionata al 3,9 per cento rispetto ai
41,9 milioni di ettolitri del 2012, nella nuova proiezione di FranceAgriMer di
settembre. L’andamento climatico anomalo - sottolinea la Coldiretti - capovolge
le previsioni iniziali con l’agenzia di statistica del Ministero
dell’Agricoltura francese che ha rivisto al ribasso le proprie stime a causa
del maltempo e delle forti grandinate nella zona del Bordeaux, la regione del
vino più importante del mondo, dove si prevede un calo del 20 per cento con una
produzione prevista sui 5,2 milioni di ettolitri, ovvero l’annata più scarsa,
in termini quantitativi, dal 1991. Prospettive positive invece in Italia anche
sul piano della qualità che - precisa la Coldiretti - è giudicata piu’ che buona
nelle diverse regioni.
Il colpo di scena provocato dal clima sancisce - sostiene la
Coldiretti - la leadership nazionale nella produzione di vino a livello
internazionale dove dopo la Francia si classifica al terzo posto la Spagna
seguita dagli Stati Uniti e dalla Cina, che è in forte crescita anche nei
consumi. Il risultato produttivo dovrà naturalmente essere confermato nelle
prossime settimane considerato che, anche in Francia la vendemmia è in ritardo
e dovrebbe iniziare a pieno regime attorno a metà settembre. In Italia è stato
raccolto appena il 10 per cento delle uve in un percorso che è iniziato con le
uve pinot e chardonnay destinate alla produzioni di spumanti e che - sottolinea
la Coldiretti - proseguirà a settembre ed ottobre con la raccolta delle grandi
uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si concluderà
quest'anno addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Cabernet e Nerello.
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