Al giorno d'oggi, i canali di informazione citano in maniera
sempre più marcata l'importanza e gli effetti negativi scaturiti
dall'inquinamento. A tal proposito tutti siamo chiamati in causa affinché si
limiti l'insorgere di questo fenomeno, i cui risvolti negativi sono ben noti a
tutti. Per ottemperare a tale fine, il settore dell'agricoltura attualmente si
trova in una sorta di anno zero. Una serie di normative deliberate a livello
comunitario fanno sì che l'agricoltura si avvii a un processo di cambiamento
che mira a un'agricoltura con un'ottica sempre più rispettosa nei confronti
dell'ambiente. In gergo attuale, stiamo parlando del greening. Il questa sede
focalizzeremo la nostra attenzione su greening e macchine agricole.
Al giorno d'oggi le principali case costruttrici, nel pieno
rispetto delle normative vigenti, stanno mettendo sul mercato delle linee di
trattori con consumi sempre più contenuti e soprattutto con basso impatto
ambientale in termini di emissioni di gas di scarico.
Emissioni dei trattori: il quadro burocratico
Attualmente le trattrici presenti in commercio devono
disporre di determinate caratteristiche in tema di emissioni. Oggigiorno le
case madri, affinché possano inserire sul mercato il loro prodotto, devono
rispondere ai parametri Tier o Stage. Questi termini stanno a indicare soglie
di emissioni fissate nel primo caso dall'EPA (l’Agenzia statunitense per la
protezione dell’ambiente) e nel secondo dall'Unione europea. Tuttavia la
nomenclatura nasconde una differenza: infatti la normativa Tier 4A, definita
talvolta anche come “Tier 4 provvisoria”, equivale alla Stage 3B.
Trascurando questa sottigliezza, entrambe le normative
mirano a pianificare un'azione programmata di abbattimento progressivo delle
emissioni inquinanti. La pianificazione, iniziata nel 1996, prevede restrizioni
sempre più severe: difatti, dall'iniziale normativa Tier 1 in vigore dal 1996
al 2000, si è passati alla Tier 2 in vigore dal 2001 al 2007, alla Tier 3 in
vigore dal 2007 e infine all'attuale Tier 4 A entrata in vigore nel 2011. C'è
da precisare che la normativa in corso vale per le trattrici con una potenza
superiore ai 56 kW; al di sotto infatti resta in vigore la normativa Tier 3.
Queste normative classificano come inquinanti il monossido
di carbonio CO, gli idrocarburi incombusti HC, gli ossidi di azoto NOx e il
particolato PM. Fissare tali limiti in modo programmato nel tempo porta alla
riduzione delle emissioni e a un'evoluzione in termini di sviluppo. La
normativa attualmente in vigore impone ai trattori con potenza superiore a 56
kW la riduzione del 90% degli ossidi di azoto NOx e dell'80% del particolato PM
rispetto ai precedenti valori nel Tier 3.
Riduzione delle emissioni: la soluzione AdBlue
Gli intensi studi per la diminuzione dei gas di emissione
hanno portato i progettisti a introdurre una importante novità: l'AdBlue. Con
il nome AdBlue si intende, a livello internazionale, un additivo costituito da
una soluzione acquosa di urea al 32,5% e di acqua demineralizzata al 67,5%.
L'urea impiegata deve essere di elevata purezza e il contenuto in metalli vari
al di sotto dello 0,2 mg/kg per ciascuno di esso, al fine di non contaminare il
catalizzatore.
Con l'utilizzo dell'urea si è avuta l'introduzione di un
nuovo sistema, definito SCR. Questo innovativo sistema, la cui sigla sta per
Selective catalytic reduction, si basa sul funzionamento sinergico del
catalizzatore e di AdBlue. Per comprendere meglio il funzionamento è opportuno
trattare il discorso in tre passaggi:
L'AdBlue, proveniente da un serbatoio a parte, viene
iniettato nella tubazione di scarico a monte del catalizzatore SCR e a valle
del motore. Quest'ultimo, riscaldato dai gas di scarico, si decompone in
ammoniaca in un processo chimico definito ''idrolisi''.
L'ammoniaca (precedentemente AdBlue) e i gas di scarico
vengono convogliati all' interno del catalizzatore.
Gli ossidi di azoto nocivi NOx reagiscono con l’ammoniaca e
si trasformano in sostanze non pericolose, come l'azoto molecolare atossico e
il vapore acqueo, in un processo definito ''catalisi''.
Nel complesso, il sistema SCR è gestito da una centralina
dove, tramite un apposito sensore, viene monitorara la quantità di gas di scarico
in modo tale da erogare la quantità esatta di AdBlue.
Ma il vantaggio di questo sistema non è solo di carattere
ecologico: infatti, per la gioia di chi quotidianamente opera con AdBlue, studi
effettuati dalle case costruttici constatano anche una riduzione di consumi di
carburante. Il segreto è presto svelato: il sistema si basa infatti sulla
differenza tra l'attuale tecnologia SCR e quella precedente ERG. Proprio grazie
all’eliminazione di qualsiasi tipo di ricircolo dei gas, come avveniva nel precedente
sistema, il motore respira aria fresca e pulita invece dell’aria inquinata e
ricircolata ad alte temperatura, permettendo al motore di operare nel pieno
delle sue possibilità. Infatti nell'attuale sistema, come già ampiamente
discusso, la riduzione delle emissioni non va a gravare sul motore, andando a
incidere in parte sulle prestazioni. Ma il compito dell'abbattimento delle
emissioni è gestito in un secondo momento tramite trattamento AdBlue.
I motori così equipaggiati sono in grado di esprimere prestazioni
superiori con consumi inferiori a rispetto ai “motori cugini” in allestimento
ERG e in omologazione stage 3A.
FOCUS - Tutto quello che c'è da sapere sull'AdBlue
L'AdBlue è una sostanza atossica, incolore e inodore;
tuttavia può risultare corrosiva per alcuni metalli. Ai fini aziendali può
essere trasportato e stoccato seguendo determinati accorgimenti, come quello di
evitare contaminazioni e di preservarne la durata. Su quest'ultimo aspetto,
infatti, bisogna citare che l'AdBlue ha generalmente una durata di 6-12 mesi, a
seconda delle condizioni di stoccaggio.
Le condizioni ideali di stoccaggio AdBlue si hanno a
temperature non superiori a 30°C per quanto riguarda la massima, e non
inferiore a -11°C per quanto riguarda la minima (punto di congelamento).
Per quel che concerne il rifornimento del trattore, c'è da
precisare che il serbatoio è facilmente accessibile, essendo quest'ultimo
installato di fianco al serbatoio del gasolio. Le dimensioni di carico di
quest'ultimo, rispetto a quello del gasolio sono molto limitate, ma comunque
rapportate sulla base dei consumi. In linea di massima il consumo si attesta
tra il 5% e il 9% della quantità di gasolio impiegato, quindi nel normale
utilizzo del trattore verranno consumati tra i 5 e i 9 litri di AdBlue ogni 100
litri di gasolio.
Conclusioni
Al giorno d'oggi, affinchè il lavoro svolto dalle macchine
agricole sia economico ed ecologico, esse devono essere il più possibile
efficienti. Con le attuali macchine questo viene garantito, e ciò consente di operare
con bassi costi di esercizio. Non vi sono da tralasciare anche altri aspetti
che caratterizzano tali macchine, come la già discussa riduzione di emissioni e
consumi, come anche una serie di tanti accorgimenti e accessori che sono
presenti e installati, migliorando e semplificando in modo sensibile
l'operatività.
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L'AUTORE: Patrizio Spadanuda è perito e ricercatore agrario.
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