La recessione continua a pesare sul Pil italiano per il
quarto anno consecutivo. I dati diffusi dall'Istat sui conti economici nel
primo trimestre del 2012 restituiscono un quadro a tinte fosche: "Il
prodotto interno lordo espresso in valori concatenati con anno di riferimento
2005, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato - recita lo
studio - è diminuito dello 0,8% rispetto al trimestre precedente e dell'1,4%
nei confronti del primo trimestre del 2011".
Un calo che, tradotto in altre parole, è il peggiore da tre
anni a questa parte. Particolarmente in sofferenza i comparti dell'industria e
dei servizi, che fanno segnare rispettivamente -2,0% e -0,6% su base
congiunturale.
Ma c'è un settore da cui viene un dato positivo, l'unico in
tutto il panorama produttivo sotto i riflettori dell'Istituto di statistica: è
l'agricoltura, con un notevole +4,9% sul piano congiunturale e +0,4% su quello
tendenziale. Dato positivo anche per l'altro tasto dolente in tempo di crisi,
l'occupazione: con un aumento del 6,7%, infatti, le assunzioni dei dipendenti
impegnati in campagna sono in netta controtendenza all'andamento generale.
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