L'agricoltura italiana è l'unico settore nel 2012 capace di
far crescere l'economia reale, con un aumento del Pil dello 0,4 per cento sul
piano tendenziale nel primo trimestre e un incremento delle assunzioni del 6,7
per cento, sempre nei primi tre mesi, in netta controtendenza rispetto agli
altri settori, a partire dall'industria. E' quanto afferma il presidente della
Coldiretti, Sergio Marini, nel commentare l'invito del Presidente del Consiglio,
Mario Monti, a puntare sull’economia reale per superare la crisi, rivolto dal
premier italiano nel corso della sua visita in Russia. L'agricoltura –
sottolinea la Coldiretti - si conferma dunque come settore anticiclico come
dimostra anche l’aumento del 6 per cento fatto registrare dall’export
agroalimentare italiano nel primo trimestre del 2012. "Nel grande mare
della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei
manufatti, quelle modalità di produzione
che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori,
delle sue risorse umane – sottolinea il presidente della Coldiretti Marini -.
L'agroalimentare italiano è un riferimento per individuare strategie di
sviluppo per l’intero Paese: il modello agricolo italiano è infatti vincente
nel mondo dove ha conquistato primati nella qualità, tipicità e nella salubrità
delle produzioni, ma anche nel valore aggiunto per ettaro di terreno ovvero la
ricchezza netta prodotta per unità di superficie dall’agricoltura italiana è praticamente
il doppio di quella di Germania, Francia e Spagna e il triplo di quella
Inglese, secondo un’analisi di Coldiretti". Leadership per i prodotti
tipici, record di longevità grazie alla dieta mediterranea, top di presenze per
il turismo enogastronomico, i sistemi di controllo più efficaci del mondo per
garantire la salubrità dei prodotti, sono alcuni dei primati del Made in Italy
agroalimentare. Un settore che rappresenta il 15 per cento del Pil nazionale,
con un valore complessivo di 250 miliardi di euro. "Siamo convinti -
conclude Marini - che il nostro Paese possa ritrovare una via sostenibile di
sviluppo e competitività sui mercati locali e globali solo se saprà ripartire
dai territori, in primo luogo dal loro patrimonio ambientale e culturale, e
dalla creatività delle sue piccole e medie imprese che insieme rendono
distintivo il marchio Italia". In Italia - ricorda Coldiretti - il 16 per
cento delle imprese attive si occupa di agricoltura: una realtà che conta
900.000 aziende che occupano l’83,5 per cento del territorio nazionale.
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