Come mai a tutt'oggi non vi è
ancora traccia dell'elenco dei terreni demaniali agricoli cedibili? Lo chiede
in una interrogazione al Ministro delle Politiche agricole il senatore Dario
Stefàno (SEL) che sollecita il responsabile del dicastero all’Agricoltura
all'attuazione delle disposizioni di legge, al fine di attivare al più presto
il meccanismo dell'assegnazione di tali terreni.
L’articolo 66 del decreto legge
24.01.2012 "Dismissioni di terreni demaniali agricoli o a vocazione
agricola"- si legge nella interrogazione - stabilisce che entro il 30
giugno di ogni anno il Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, con decreto di natura non regolamentare da adottare di concerto con
il Ministro dell'economia e delle finanze, anche sulla base dei dati forniti
dall'Agenzia del demanio nonché su segnalazione dei soggetti interessati,
individua i terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato,
non utilizzabili per altre finalità istituzionali, da destinare ad uso
agricolo. Nelle procedure di alienazione e locazione dei terreni, al fine di
favorire lo sviluppo dell'imprenditorialità agricola giovanile, è riconosciuto
il diritto di prelazione ai giovani imprenditori agricoli per almeno il 50%
delle terre alienate, con un vincolo di destinazione d'uso agricolo di 20 anni,
invece dei 5 previsti in precedenza.
“A distanza di più di un anno dal
decreto legge però – spiega Stefàno – non risulta esserci ancora l’elenco dei
terreni cedibili, eppure si tratta di un provvedimento che favorirebbe
l'accesso al mercato fondiario dei giovani imprenditori, nuova occupazione
soprattutto giovanile e la nascita di nuove imprese, consentendo di superare il
principale ostacolo rappresentato proprio dalla disponibilità di terra”.
“Dalla applicazione del
provvedimento – prosegue ancora Stefàno - ne deriverebbe un ulteriore doppio
vantaggio: uno stimolo per il settore agricolo, fondamentale per la crescita
economica e sociale del Paese, che, come si è visto, nonostante le difficoltà
derivanti dalla crisi continua a registrare perfomance positive per l’economia.
Nel contempo, darebbe un forte impulso al rinnovamento del comparto, attraverso
il ricambio generazionale della agricoltura italiana più che mai necessario”.
“Senza considerare – conclude il
senatore Stefàno – che la alienazione o la locazione dei terreni agricoli
alleggerirebbe lo Stato da un compito che non gli è proprio, coltivare la
terra, rendendo disponibili nuove risorse per lo sviluppo e sottraendo
contemporaneamente all’incuria e all’abbandono porzioni di territorio con
evidenti benefici per il paesaggio e la bellezza dell’ambiente, leve
strategiche ed elementi caratterizzanti la offerta del nostro turismo, non solo
rurale ed enogastronomico”.
Nessun commento:
Posta un commento