lunedì 19 ottobre 2020

Premio Nobel 2020 per la Chimica alle scienziate Emanuelle Charpentier e Jennifer Doudna

 

Premio Nobel 2020 per la Chimica alle scienziate Emanuelle Charpentier e Jennifer Doudna

Le Dottoresse Emmanuelle Charpentier e Jennifer A. Doudna hanno scoperto le forbici genetiche CRISPR/Cas9. E’ uno degli strumenti più innovativi della tecnologia genetica definito come editing genomico , ossia una tecnologia che permette di correggere il DNA senza introdurre nuovi geni. Con la tecnologia CRISPR/Cas9, i ricercatori possono modificare il DNA di animali, piante e microrganismi con estrema precisione.

 

Come sottolinea il comunicato del Comitato della Royal Swedish Academy of Sciences per il Premio Nobel, “utilizzando la tecnologia CRISPR/Cas9 i ricercatori possono modificare il DNA di animali, piante e microorganismicon una precisione estrema. Vi è un enorme potenziale in questa tecnologia genetica, che sarà utile a noi tutti. Non solo ha rivoluzionato la scienza di base, ma ha anche prodotto innovazione per le piante coltivate e permetterà lo sviluppo di nuove, rivoluzionarie terapie mediche.”

 

Come spesso accade nella scienza, la scoperta di queste forbici genetiche era inaspettata. Durante gli studi della Dott.ssa Emmanuelle Charpentier sullo Streptococcus pyogenes, uno dei batteri che causano più danni all’umanità, ha scoperto una molecola precedentemente sconosciuta, il tracrRNA ed il suo lavoro ha mostrato che il tracrRNA fa parte del sistema immunitario antico dei batteri, CRISPR/Cas, che disattiva i virus che scindono il loro DNA.

 

La Dott.ssa Charpentier ha pubblicato questa sua scoperta nel 2011 e nello stesso anno iniziò una collaborazione con la Dott.ssa Jennifer Doudna, una biochimica esperta con una vasta conoscenza dell’RNA. Insieme, sono riuscite a ricreare le forbici genetiche dei batteri in una provetta e semplificare i componenti molecolari delle forbici in modo che fossero più facili da usare. In un esperimento epocale, hanno poi riprogrammato le forbici genetiche. Nella loro forma naturale, le forbici riconoscono il DNA dai virus, ma le due ricercatrici hanno dimostrato che potevano essere controllati in modo da poter tagliare qualsiasi molecola di DNA in un sito predeterminato. Dove il DNA viene tagliato è quindi più facile riscrivere il codice della vita. Da quando Charpentier e Doudna hanno scoperto le forbici genetiche CRISPR/Cas9 nel 2012, il loro uso è esploso. Questo strumento ha contribuito al lavoro di altre scoperte nella ricerca di base, ed i ricercatori di piante sono stati in grado di sviluppare colture che resistono alla muffa, parassiti e siccità. In medicina, sono in corso prove cliniche di nuove terapie contro il cancro, ed il sogno poter curare le malattie ereditarie sta per avverarsi.

 

In conclusione, queste forbici genetiche hanno guidato le scienze della vita verso una nuova epoca e, per molti aspetti, stanno portando grandi benefici all’umanità.

 

Assosementi: bene il Nobel per la scoperta di Crispr, ora l’Europa dia agli agricoltori la possibilità di beneficiare di questa innovazione

Assosementi accoglie con soddisfazione la notizia del Premio Nobel per la Chimica assegnato a Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna per la scoperta di Crispr, una nuova tecnica di miglioramento genetico che promette di rivoluzionare l’innovazione vegetale. L’auspicio è che anche gli agricoltori europei possano beneficiare di questi strumenti essenziali per lo sviluppo sostenibile e competitivo del settore.

 

Giuseppe Carli, Presidente di Assosementi ha dichiarato:“ci aspettiamo che l’assegnazione del Premio Nobel per Crispr possa fornire uno stimolo in più ai decisori comunitari per rivedere la sentenza della Corte di Giustizia Europea del luglio 2018,  La direttiva ha accomunato i prodotti ottenuti con le nuove tecniche di miglioramento genetico a quella sugli OGM, nonostante le modifiche apportate con il genome editing siano analoghe a quelle che avvengono spontaneamente in natura”.

 

“Il complesso sistema di valutazione previsto dalla normativa rende l’innovazione inaccessibile alle piccole e medie imprese e impedisce ai ricercatori e al settore sementiero di ottenere varietà più nutrienti, più resistenti ai patogeni e più tolleranti alle mutevoli condizioni climatiche. Una recente indagine condotta da Euroseeds dimostra che il 40% delle aziende che investono in ricerca hanno bloccato i loro programmi di innovazione, proprio a causa di questa incertezza” – ha aggiunto Carli.

 

“Nelle sue motivazioni al premio la Royal Swedish Academy of Sciences ha spiegato che ‘solo l’immaginazione può porre dei limiti alle applicazioni di questa scoperta’: un messaggio forte a cui si unisce il settore sementiero italiano, chiedendo che non gli sia negata la possibilità di esplorare le grandi potenzialità e i benefici di questi strumenti innovativi” – ha concluso Carli.

 

 

 

Fonti: Royal Swedish Academy of Sciences e Assosementi

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