In sede di conversione del Decreto Sviluppo è stata inserita
una disposizione che obbliga i piccoli produttori agricoli, quelli che non
superano i 7 mila euro di vendite nell'anno, a produrre l'elenco dei clienti e
dei fornitori con cui hanno intrattenuto rapporti commerciali nel corso
dell'anno. Si tratta di un ulteriore adempimento burocratico, che comporterà
costi aggiuntivi per tantissimi piccoli imprenditori agricoli costretti a
registrare tutte le fatture di acquisto e le autofatture di vendita e ad
inviare telematicamente, quindi con la necessità di essere assistiti
adeguatamente, l'elenco di queste operazioni. E’ quanto sottolinea la
Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Non è accettabile -afferma la Cia- per il mondo agricolo
questo nuovo orpello. Allo stesso modo appare molto discutibile la motivazione
usata dal legislatore. La rintracciabilità delle produzioni non si controlla
attraverso un adempimento fiscale, dove viene riportato il solo nominativo del
cliente e del fornitore e non il prodotto agricolo e alimentare.
Per la Cia, si è, quindi, in presenza di una soluzione
inefficace, oltretutto dannosa per le centinaia di migliaia di piccoli
imprenditori che saranno costretti a subire così un ulteriore abuso, senza
ragione.
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