Olio d'oliva acquistato all'estero, adulterato anche con
'deodorati' e venduto ad aziende imbottigliatrici come extravergine. Così nove
persone sono state rinviate a giudizio a Siena per associazione a delinquere
finalizzata alla frode in commercio aggravata e continuata. Il gup, Monica
Gaggelli, nell'udienza preliminare, ha accolto le richieste del pm Aldo
Natalini titolare dell'inchiesta “Arbequino” avviata nel 2011 a seguito di una
verifica fiscale effettuata dalla Gdf di Siena nei confronti dell'azienda
olearia Valpesana di Monteriggioni (Siena).
Davanti al gup due dei nove hanno patteggiato la pena a 1
anno e 10 mesi di reclusione il primo, e un mese di reclusione e 7.500 euro di
multa il secondo. Nel giugno del 2012 erano state eseguite le misure di
custodia cautelare agli arresti domiciliari per il proprietario dell'azienda,
il direttore amministrativo, il chimico e un addetto alle vendite.
A settembre dello stesso anno, invece, a seguito delle
indagini, a finire agli arresti domiciliari era stato un funzionario della sede
di Firenze dell'Ispettorato Centrale per la tutela della qualità repressione
frodi dei prodotti agroalimentari del Mipaaf, colpevole secondo l'accusa di rivelazioni
di segreti d'ufficio. L'operazione “Arbequino” portò anche al sequestro di
8.000 tonnellate di olio.
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