martedì 30 settembre 2014

Il boom del coriandolo da seme

Il coriandolo da seme è stato protagonista di un vero e proprio boom nelle campagne italiane: le coltivazioni, pressoché trascurabili fino a pochi anni fa, circa 700 ha nel 2004, nell’ultima campagna avrebbero superato i 10.000 ha, con la possibilità di crescere ancora. Lo segnala Assosementi a fine campagna di raccolta del coriandolo, coltura che ha ormai «una valenza economica importante». «La moltiplicazione di coriandolo da seme si concentra principalmente nelle regioni Marche, Puglia, Emilia-Romagna e Umbria. Grazie agli importanti investimenti realizzati dalle nostre aziende sementiere nella logistica e in impianti di lavorazione all’avanguardia – sottolinea Assosementi – il prodotto italiano ha acquisito una posizione di assoluta leadearship nel mercato mondiale. Dal punto di vista agricolo, la coltura è abbastanza facile e non necessita di particolari anticipazioni. Peraltro, con gli obblighi di diversificazione colturale introdotti dalla nuova Pac, l’interesse verso il coriandolo potrebbe aumentare ulteriormente». A livello gastronomico, il coriandolo, della stessa famiglia di carota, sedano e prezzemolo, suscita un’attenzione ancora marginale nel nostro paese; più del 90% della nostra produzione è destinato infatti a essere esportato in Asia, dove il raccolto italiano è apprezzato per la sua elevata qualità. «I volumi di esportazione potrebbero aumentare ancora, soprattutto in America Latina, qualora si riuscisse a eliminare gli ostacoli burocratici oggi esistenti per tali destinazioni» conclude Assosementi.

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