lunedì 6 agosto 2018

Lotta preventiva alla deperibilità della ciliegia in post-raccolta


Lotta preventiva alla deperibilità della ciliegia in post-raccolta: lo studio di tesi di Loredana Daddato
L’impiego di mezzi naturali in pre-raccolta: una possibile lotta al marciume della post-raccolta


Dopo aver conseguito la laurea triennale in Scienze e Tecnologie Agrarie con una tesi sulle “Tecniche colturali del pescheto tradizionale nel sud-est barese”, Loredana Daddato, classe ’93, si è laureata in Medicina delle Piante. Anche in questo caso, con una tesi sperimentale sui “Mezzi alternativi di lotta al marciume delle ciliegie in post-raccolta”, non ha dimenticato di inquadrare la realtà agricola del nostro paese. Una volta raccolta, la ciliegia è minacciata dal marciume sia nella frigoconservazione che durante la Shelf-life, ossia la permanenza del prodotto sugli scaffali.
Per combattere questa deperibilità sono ormai vietati in Italia i fungicidi di sintesi in post-raccolta, motivo per cui La Daddato si è orientata verso due formulati naturali, applicandoli in pre-raccolta un formulato a base di alghe e un idrolizzato proteico, a base di alghe, ed un idrolizzato proteico a base di lupino. Dopodichè ha raccolto un campione sperimentale di ciliegie e lo ha sottoposto a frigoconservazione (2°C) e a shelf-life (20°C circa), rispettivamente per 14 e 7 giorni: una programmazione volta a simulare il reale percorso che porta la ciliegia dal campo alla tavola. 
I risultati dimostrano una certa efficacia dei due formulati, la quale però non si è dimostrata superiore a quella dei fungicidi di sintesi.
“Non serve scoraggiarsi, ma proseguire su questa linea, poiché – sottolinea la Daddato – a causa dell’impiego di fungicidi di sintesi, la popolazione del patogeno acquisisce una resistenza cui le case produttrici non riescono più a far fronte: è una sfida per loro poco conveniente e dunque, col passare del tempo, lasciano all’agricoltore la possibilità di trattamenti inefficaci e dall’alto impatto su salute umana ed ambientale. I due formulati naturali sperimentati fungono anche da biostimolanti, specie per l’uva, motivo per cui non solo proteggono il prodotto, ma ne incrementano anche il valore di mercato, migliorandone pezzatura, colore e consistenza”. 
La deperibilità della ciliegia, un giorno, potrebbe non essere più un problema così cruciale. 


Autore: Leonardo Florio
Tesi: Loredana
Fonte: Fax Turi




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