Sono circa 30.000 le aziende agricole
italiane che assumono lavoratori extracomunitari, i quali rappresentano una
componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso della
raccolta delle fragole nel veronese, della preparazione delle barbatelle in
Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell'uva in
Piemonte fino agli allevamenti in Lombardia dove a svolgere l'attività di
bergamini sono soprattutto gli indiani, mentre i macedoni sono coinvolti
principalmente nella pastorizia.
Lo scrive la Coldiretti in una nota ricordando che sono partiti gli ingressi on line per 30mila immigrati stagionali con il caricamento delle istanze di nulla osta per il lavoro stagionale per cittadini extracomunitari, che dovranno essere inoltrate dai datori lavoro esclusivamente con modalità telematiche e soprattutto attraverso la collaborazione delle associazioni di categoria autorizzate, attraverso il sito web dedicato del ministero degli Interni.
A breve sarà in Gazzetta ufficiale il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sulla programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali, nel territorio dello stato, per l'anno 2013.
Si tratta di una procedura informatica con domande di ingresso on line che evitano le lunghe file alle poste del passato: Coldiretti lo scorso anno è stata l'associazione che ha presentato il maggior numero di domande ed è impegnata nelle proprie strutture territoriali a raccogliere le richieste dei datori di lavoro.
La maggioranza dei lavoratori stagionali extracomunitari, sottolinea la Coldiretti, troverà infatti occupazione in agricoltura che insieme al turismo e all'edilizia è il settore con maggiori opportunità occupazionali per questi lavoratori sopratutto per le grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino fino, ma anche negli allevamenti.
Possono essere assunti per lavori stagionali cittadini non comunitari originari di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Egitto, Filippine, Gambia, Ghana, India, Kosovo, Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Ucraina e Tunisia, ma anche cittadini stranieri non comunitari di altre nazionalità purché abbiano fatto ingresso in Italia negli anni precedenti con permesso di lavoro stagionale.
Lo scrive la Coldiretti in una nota ricordando che sono partiti gli ingressi on line per 30mila immigrati stagionali con il caricamento delle istanze di nulla osta per il lavoro stagionale per cittadini extracomunitari, che dovranno essere inoltrate dai datori lavoro esclusivamente con modalità telematiche e soprattutto attraverso la collaborazione delle associazioni di categoria autorizzate, attraverso il sito web dedicato del ministero degli Interni.
A breve sarà in Gazzetta ufficiale il Decreto del presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm) sulla programmazione transitoria dei flussi di ingresso dei lavoratori extracomunitari stagionali, nel territorio dello stato, per l'anno 2013.
Si tratta di una procedura informatica con domande di ingresso on line che evitano le lunghe file alle poste del passato: Coldiretti lo scorso anno è stata l'associazione che ha presentato il maggior numero di domande ed è impegnata nelle proprie strutture territoriali a raccogliere le richieste dei datori di lavoro.
La maggioranza dei lavoratori stagionali extracomunitari, sottolinea la Coldiretti, troverà infatti occupazione in agricoltura che insieme al turismo e all'edilizia è il settore con maggiori opportunità occupazionali per questi lavoratori sopratutto per le grandi campagne di raccolta delle principali produzioni Made in Italy: dalla frutta alla verdura, dai fiori al vino fino, ma anche negli allevamenti.
Possono essere assunti per lavori stagionali cittadini non comunitari originari di Albania, Algeria, Bosnia-Herzegovina, Croazia, Egitto, Filippine, Gambia, Ghana, India, Kosovo, Macedonia, Marocco, Mauritius, Moldavia, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Senegal, Serbia, Sri Lanka e Ucraina e Tunisia, ma anche cittadini stranieri non comunitari di altre nazionalità purché abbiano fatto ingresso in Italia negli anni precedenti con permesso di lavoro stagionale.
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