lunedì 25 marzo 2013

Stabilimenti per mozzarella dop, allarme produttori


E' una piccola norma di attuazione, pubblicata qualche giorno fa sulla Gazzetta Ufficiale, che però ha creato allarme tra i produttori di mozzarella dop. Il Consorzio ha già convocato una riunione urgente del Cda. Lo scenario che si prospetta è il seguente: i produttori o faranno entro il primo luglio investimenti ingenti, per milioni di euro, per costruire nuovi stabilimenti o si dovranno disfare di migliaia e migliaia di litri di latte di bufala che sono in eccesso che solitamente sono destinati alla produzione di ricotta e formaggi. Terza ipotesi è quella di fare mozzarella non dop.
La norma contestata, infatti, impone ai produttori di realizzare la mozzarella dop in stabilimenti separati. Chi - nel centro sud - vorrà continuare a produrre il cosiddetto ''oro bianco'' dop lo dovrà fare in appositi stabilimenti riservati.
E il latte che eccede? Dovrà essere trattato altrove, in strutture da realizzare. Chi vorrà continuare a produrre formaggi e ricotta in un unico stabilimento potrà fare anche la mozzarella, ma senza marchio dop, scontrandosi così con una concorrenza sempre più agguerrita di produttori del nord dove il latte bufalino viene venduto ad un euro al litro a fronte dell'euro e 40 centesimi delle quotazioni del centro sud. Antonio Lucisano, direttore del Consorzio di tutela della mozzarella dop, è sconfortato:’E' una norma incomprensibile''. Domani allevatori e trasformatori decideranno cosa fare perché, come dice Lucisano, "è in gioco l'intero comparto'' che da' lavoro a 15mila addetti e che ha un fatturato annuo di 500 milioni di euro.
Ma i produttori della mozzarella dop contestano anche il disciplinare, a loro dire troppo rigido. ''Il nostro compito è quello della vigilanza ma anche quello di fare proposte. Finora le nostre richieste sono rimaste inascoltate'', aggiunge Lucisano. La mozzarella dop può essere solo fatta con il latte della mungitura mattutina e serale entro sessanta ore dalla stessa mungitura. E il latte fresco e di qualità che avanza - sia quello prodotto in eccesso sia quello che non si riesce a lavorare entro le 60 ore previste dal disciplinare - viene utilizzato per i formaggi che dal I luglio dovranno essere confezionati in apposite strutture.
I tempi per il raddoppio degli stabilimenti, fanno notare alcuni produttori, sono troppo stretti. Ma soprattutto, in questo periodo di crisi economica, mancano le risorse finanziarie.

Nessun commento:

Posta un commento