venerdì 29 settembre 2017

Le performance sociali, economiche e ambientali del nostro Paese sono fra le peggiori dell'Ue.

L'Italia è ancora molto distante da una condizione di sostenibilità economica, sociale, ambientale e istituzionale.

In particolare, il nostro Paese è indietro su disoccupazione, povertà, disuguaglianze e degrado ambientale, mentre è migliorato nel campo della salute, dell'alimentazione e dell'educazione, anche se resta lontano dagli Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs, Sustainable Development Goals) che riguardano questi temi.

È questo il quadro che emerge dal Rapporto 2017 dell'Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS): la maggiore rete di organizzazioni che si occupano di sostenibilità in Italia, fondata all'inizio del 2016 da Fondazione Unipolis e Università di Roma "Tor Vergata". Intitolato "L'Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile"  il rapporto è il risultato del contributo di centinaia di esperti appartenenti alle organizzazioni che fanno parte dell'ASviS, è stato presentato alla Camera dei Deputati e scatta una fotografia delle condizioni dell'Italia rispetto alle varie dimensioni dello sviluppo sostenibile.

Utilizzando indicatori sintetici e innovativi modelli analitici, il documento illustra le tendenze in atto nelle 17 aree degli SDGs e i potenziali scenari futuri in base alle diverse politiche adottate.

La conclusione principale è che se non si transiterà velocemente ad un modello di sviluppo sostenibile sul piano sociale, economico e ambientale l'Italia non raggiungerà i 17 SDGs: né quelli che prevedono una scadenza al 2020, né quelli riferiti al 2030, sottoscritti il 25 settembre del 2015 nell'Agenda 2030 dell'Onu. Numerosi provvedimenti presi nell'ultimo anno, pur andando nella giusta direzione, non garantiscono la necessaria trasformazione del Paese e non lo metteranno in grado di rispettare gli impegni internazionali come, ad esempio,  l'Accordo di Parigi. Inoltre, come osserva il presidente dell'Asvis Pierluigi Stefanini, la distanza dagli altri Paesi europei resta troppo ampia e sono ancora troppo forti in Italia le disuguaglianze territoriali, socio-economiche e di genere.

Per questo, il rapporto propone misure di breve e medio termine per portare l'Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile. In particolare, consiglia  di completare l'iter di approvazione di alcune importanti leggi, come quella sul consumo di suolo, quella sulla gestione delle acque e di strategie come quella energetica e quella per la lotta ai cambiamenti climatici, che sono fondamentali per il futuro del Paese. Appare, inoltre, essenziale rendere operativa la governance della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile della quale la Presidenza del Consiglio dovrebbe assumere il coordinamento e procedere con la trasformazione del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (Cipe) in Comitato Interministeriale per lo Sviluppo Sostenibile.


Fonte: CIA Italia

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