Il 31 luglio apre Eataly Bari, che va
ad aggiungersi ai dieci già aperti in Italia, uno a New York e undici in Giappone, nonostante
gli intoppi e i ritardi burocratici. Sembrerebbe che in Comune non siano ancora
del tutto convinti della regolarità della procedura di apertura del nuovo
centro enogastronomico. Per il prossimo futuro l’imprenditore guarda a Chicago,
Dubai, Istanbul, alla Cina e all’India. Intanto mette a segno nello Stivale un
altro goal andando a coprire una bella fetta di mercato nel Sud della penisola.
La struttura, articolata in ottomila metri quadri della parte
monumentale della Fiera del Levante di Bari e dedicata alla cultura del "mangiar
bene e consapevole", è aperta dal martedì alla domenica su due piani
affacciati sul mare all’insegna delle parole d’ordine “imparare, mangiare, comprare”.
Eataly Bari comprende 15 luoghi di ristorazione, un grande mercato con le
migliori eccellenze regionali italiane, due aule didattiche, un centro
congressi e una lounge dedicata alla Banca Popolare di Bari.
L'investimento di 15 milioni di euro è
a carico di Eataly Puglia, società partecipata da Eataly Distribuzione e da tre
importanti soci pugliesi: Fabrizio Lombardo Pijola, i fratelli Pasquale, Francesco e Mimmo Casillo
del Molino Casillo e Michele Annoscia. Il progetto propone
ristorantini tematici e informali con terrazze affacciate sul mare, dedicati a
pasta e pizza, carne, pesce, verdure, fritto e salumi e formaggi. La
rosticceria, la piadineria firmata dai fratelli Maioli, il laboratorio di
produzione dedicato al “Mozzarella Show” e l'aperitivo “Vino Libero” completano
l'offerta gastronomica. Non mancano la caffetteria Illy, la gelateria alpina Lait
e la pasticceria firmata da Luca Montersino.
L'enoteca propone le migliori etichette italiane
con particolare attenzione ai vini pugliesi, mentre un vero birrificio
artigianale caratterizza la birreria con il meglio delle produzioni artigianali
italiane e non solo. Il reparto ortofrutta è gestito dalla famiglia pugliese
Rendine, titolari dell'azienda Natura e Qualità.
All'interno degli ottomila metri quadri, si può
seguire un percorso caratterizzato da aree didattiche “emozionali”; ci
si può soffermare a osservare i sei luoghi di produzione artigianale: birrificio,
panificio, piadineria, pasticceria, produzione di pasta fresca a
cura del pastificio Michelis, e 'Mozzarella Show' a cura del
caseificio Montrone di Andria. Ma ci si può anche concedere il piacere di
seguire una lezione di cucina, sotto la supervisione di Slow Food e degli chef
Pietro Zito e Peppe Zullo, in una delle due aule didattiche pensate
per accogliere adulti e bambini. Le aule didattiche, la sala congressi e le due
terrazze del “tavolo dei fortunati” sono disponibili per prenotazioni di eventi
privati in cui gustare i prodotti Eataly. Il tutto è inserito in una cornice di
scaffali e bancarelle con prodotti di oltre 1.000 diversi produttori. Di
questi prodotti, il 40% circa è della Regione Puglia e una buona rappresentanza
fa parte dei presidi Slow Food. Non mancano il reparto dedicato agli oggetti
per tavola e cucina, quello dedicato alla cura del corpo e della casa e una
ricca libreria a marchio Librerie.Coop. Eataly Bari coniuga, quindi, cibo e
cultura del cibo senza soluzione di continuità. Naturalmente, il ricco
patrimonio enogastronomico pugliese ha un posto in prima fila attraverso una
scelta di prodotti e una cucina fatta d’ingredienti artigianali e semplici e
basata su piatti locali e regionali.
Fonte: AgroAlimentare
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