Ismea rende noti i dati relativi ai primi 8 mesi dell'anno.
Il carrello della spesa è stato investito da una raffica di segni meno: gli oli
extra vergini di oliva arretrano di quasi il 10%; per la frutta fresca si
registra -3%, e -1,8% per gli ortaggi.
Un po’ tutto il carrello della spesa è in crisi: il segno
meno è stato registrato per pasta, latte, frutta e ortaggi, ma anche pesce,
olio e vino. L'ultima rilevazione Ismea/Gfk-Eurisko relativa ai dati dei
consumi delle famiglie italiane negli ultimi otto mesi presenta un calo
complessivo dell’1,8% in quantità e del 3,7% nella spesa a fronte dei dati
dello stesso periodo nel 2012.
Ismea spiega che il segno positivo riguarda solo i prodotti
del reparto pasticceria e biscotteria (+2,3% in volume), per le uova (+1,7%) e
per i formaggi (+0,9%), mentre i vini crescono solo in termini di spesa (+3,6%)
a causa dei rincari registrati in tutte le fasi di scambio.
I consumi di pasta si riducono di circa l’1% con una
contrazione della spesa che sfiora il 9% per effetto dell’elevata incidenza
delle promozioni e dello spostamento degli acquirenti verso format distributivi
più convenienti, come i discount. In calo anche le carni fresche sia in termini
di volumi (-2,4%) che di spesa (-1,4%). La flessione è principalmente dovuta
alla diminuzione dei consumi di bovino (-4% circa in volume e in valore),
conseguente a uno spostamento degli acquisti sia verso altre tipologie di carni
di prezzo inferiore (suina e avicola in particolare), sia verso le uova.
Nel complesso – prosegue l’analisi dell’Istituto - si riducono anche gli acquisti di
lattiero-caseari nel loro insieme (-2,2% in volume, -3,8% in valore), sui quali
pesa la significativa flessione del latte fresco che cede il 4% dei
quantitativi acquistati e il 7,5% degli incassi. Per l’ittico i consumi si
riducono del 3,5% in volume e del 12,5% in valore, con performance
particolarmente negative per il pesce fresco (-4,8% e -18,4%). Rilevante anche
la contrazione degli oli extra vergini di oliva che arretrano di quasi il 10%
in quantità e di un 9% circa in termini monetari.
Più leggero il carrello anche per frutta e ortaggi. Le
variazioni oscillano dal meno 3% della frutta fresca (sia in volume che in
valore), al meno 1,8% degli ortaggi (-2,3% la spesa). Da rilevare l’inversione
di tendenza degli ortaggi di IV gamma, comparto che fino al 2012 era sempre
cresciuto. Nei primi otto mesi del 2013 gli acquisti hanno subito una
contrazione su base annua del 3,5%, nonostante la forte diminuzione dei prezzi
medi al consumo (-7,5% la spesa).
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