La Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) di Taranto
segnala che le abbondanti piogge di questi giorni stanno mettendo in grave
difficoltà la provincia di Taranto e che, al momento, è difficile fare una
stima dettagliata dei danni.
In particolare a Ginosa (nella foto), Castellaneta, Laterza
e nei comuni della zona orientale da San Giorgio ad Avetrana, molti ettari di
ortaggi e vigneti da tavola e da vino, frutteti e agrumeti, sono stati
completamente distrutti, danneggiati anche capannoni e abitazioni.
La Cia ricorda che alcuni territori di questi comuni erano
stati già devastati dall'alluvione del 2003 e del 2011.
La pioggia rende difficile anche la percorribilità delle
strade rurali e gli accessi nelle aziende, a causa della presenza di fango e
detriti trasportati dalla violenza dell'acqua.
"Naturalmente – spiega Cia Taranto in una nota - la
nostra amarezza è quella di constatare che ad ogni calamità si ripete la stessa
ed identica situazione: raccolta delle segnalazioni di danni, richiesta di
riconoscimento della calamità atmosferica e successiva presentazione delle
domande, dopodiché passano gli anni e le aziende non ricevono alcunché. Scoppia
la rabbia tra gli imprenditori agricoli - prosegue la Cia Taranto - che
denunciano peraltro strade dissestate o addirittura chiuse, canali di scolo
della bonifica in crisi di deflusso ed i terreni circostanti allagati, con
conseguente rischio di fenomeni di marciume radicale delle piante".
La Cia Taranto, pertanto, ha inviato un telegramma
all'Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia Fabrizio Nardoni
e al Dirigente dell'ufficio Provinciale Agricoltura Giuseppe Marti per chiedere
una verifica tempestiva dei danni all'agricoltura e l'avvio delle procedure per
andare incontro alle esigenze dei produttori colpiti dal maltempo. La Cia
chiede, in particolare, che siano attivate tutte quelle misure urgenti per il
riconoscimento dello stato di calamita naturale.
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