Ammontano quasi 1 milione di ettolitri gli spumanti
venduti all'estero e, in particolare, i dati Ismea delineano una domanda estera
che si e concentrata alle tipologie Dop che infatti hanno registrato un
sostanziale complessivo incremento; a sollecitare le vendite oltrefrontiera
delle tipologie territoriali ha certamente contribuito - cosi come nel 2013 -
il Prosecco (+38% solo nel primo semestre 2014), un sistema che deriva da una
strategia produttiva e commerciale che ha progressivamente modificato e
sviluppato le potenzialità del distretto enoico. Per quanto riguarda invece la
Dop “Asti” spumante (contrariamente alla crescita registrata in termini di volume
nei mercati extra UE), la produzione ha subito nel semestre una flessione pari
a -7%. In generale, per quanto riguarda i paesi clienti UE di maggior interesse
e da rilevare - nel primo semestre 2014 - il ruolo del Regno Unito (+52%),
Austria (+72,5%), e dei Paesi Scandinavi, Svezia, Norvegia e Finlandia
rispettivamente +81%, +71,6% e +62,2% in termini di volume. Anche sul fronte
extra UE, oltre agli Stati Uniti (+17,7%), la domanda estera si e concentrata
in Giappone (+18,8%) e - a confermare il buon andamento 2013 - in Cina
(+85,5%). Anche dal punto di vista del fatturato, incrementi a due cifre si
registrano per Regno Unito (+40,7%), Stati Uniti (12,1%) e Lettonia (+63,3%)
cosi come gli introiti sono particolarmente positivi e incoraggianti per i Paesi
Scandinavi e Cina (+46,6%). La nota dolente riguarda invece la Germania che -
cosi come accaduto nel corso del 2013 - ha fornito indici negativi sia in
termini di volume che di introiti e per la Russia che, complice la difficile
congiuntura socio-politica, ha visto crollare la domanda di vini spumanti
rispetto alle interessanti performance 2013, -30,8% e -42,2% rispettivamente in
termini di volumi e di fatturato. I dati Istat (disaggregati per singola
tipologia), relativi al periodo gennaio-luglio 2014, aiutano a focalizzare i
mercati ed i segmenti di maggiore interesse per il mercato UE ed extra UE. Il
69% delle vendite all'estero di spumante e destinato al mercato europeo (di cui
quasi la meta soltanto nel Regno Unito e Germania) e il restante 31% nei mercati
extra UE, in gran parte Stati Uniti, Canada e Cina. In generale, i dati Istat
relativi al periodo gennaio-luglio 2014 - disaggregati per singola tipologia
(Dop, Igp, varietali, comuni) - indicano un sostanziale successo dei vini
territoriali e in particolare per gli spumanti a denominazione di origine che
hanno registrato incrementi a due cifre in tutti i principali paesi clienti,
sia UE che extra UE. Tuttavia, per quanto riguarda il mercato europeo, i
principali e tradizionali clienti del Made in Italy hanno fatto registrare, in
maniera similare all'andamento 2013, numeri piuttosto contraddittori: da un
lato il Regno Unito che rafforza la propria leaderschip, soprattutto per quanto
riguarda (eccezion fatta per l'”Asti” spumante) il segmento Dop che - nel
periodo gennaio-luglio 2014 - ha fatto registrare, secondo i dati Istat, un
netto incremento della domanda (+62% rispetto allo stesso periodo 2013);
dall'altra parte la Germania che, nonostante numeri di tutto rispetto, perde
terreno soprattutto per quanto riguarda la domanda di spumanti non Dop (comuni
e varietali) e, complessivamente, segna un differenziale negativo rispetto allo
stesso periodo (gennaio-luglio) dell'anno precedente, -4,6%.
Numeri interessanti per quel che riguarda i Paesi
Scandinavi, anch'essi - sull'onda dell'effetto Prosecco - per lo più
concentrati sul segmento Dop seppure i dati Istat rappresentano un sostanziale
incremento per tutte le tipologie sparkling (anche senza Dop e Igp). Per quanto
riguarda l'extra UE, invece, gli Stati Uniti si confermano un mercato maturo
dove gli sparkling, territoriali (contrariamente a quelli senza Dop e Igp),
hanno registrato - nel periodo gennaio-luglio 2014 - un interessante incremento
della domanda, +39% rispetto ai primi sette mesi 2013. Segnali positivi anche
dalla Cina, un mercato non facile nel quale tuttavia gli spumanti hanno fatto
registrare ulteriori rialzi, +105%; in termini assoluti, e pari a quasi 33 mila
ettolitri il volume di vino spumante destinato nei primi sette mesi del 2014 al
mercato cinese, di cui 1/3 appartenente a tipologie Dop. Anche in termini di
valore, nel periodo gennaio-giugno 2014 Ismea ha rilevato un incremento del
fatturato, complessivamente pari a +15,6%, con punte che superano un
differenziale di oltre il 50% in Norvegia (+80,1%), Finlandia (+77,8%), Svezia
(+73,9%), Lettonia (+63,3%), Austria (+60,6%) e Regno Unito (+40,7%).
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