Torna a luglio la quattordicesima mensilità. Una boccata
d’ossigeno e un risultato importante per tre milioni di pensionati italiani con
trattamenti al minimo o inferiori a mille euro. Lo stabilisce una circolare
dell’Inps del 27 giugno e riguarda tutti quei pensionati che rientrano nei
requisiti di reddito già previsti nella legge di bilancio 2017 e confermati nel
2018. Ai pensionati al minimo che già la prendevano in base alla Legge n. 127
del 2007, verrà confermata la quattordicesima con l’incremento del 30 per
cento.
Nonostante la buona notizia per i pensionati con risorse del
tutto insufficienti a far fronte alle più elementari esigenze della vita
quotidiana, per Anp-Cia rileva non è accettabile lo stato d’incertezza nel
quale queste persone sono vissute in questi mesi. Nessuna fonte ufficiale, nè
del Governo, né di altra istituzione, ha fornito una qualche indicazione sul se
e quando la quattordicesima mensilità sarebbe stata erogata.
Anche per queste ragioni Anp-Cia ribadisce la necessità di
arrivare a una stabilizzazione della quattordicesima, in modo che diventi parte
integrante della prestazione pensionistica. La sua istituzione fu motivata da
ragioni emergenziali: dare sollievo alle persone che più di altre avevano
sofferto il peso della crisi economica. Ma l’emergenza sociale à ancora in atto
e l’Associazione Nazionale Pensionati per questo insiste affinché tutti i
minimi di pensione siano portati, almeno, a quanto previsto dalla Carta Sociale
Europea (40% del reddito medio nazionale, cioè oggi almeno 650 euro).
Per queste ragioni, prosegue la mobilitazione promossa
dall’Anp nelle prefetture italiane per porre all’attenzione del Governo i
problemi della categoria e sollecitare adeguati interventi, anche perché la
pensione di cittadinanza recentemente istituita non ha, purtroppo, risolto il
problema delle pensioni basse.
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