Agricoltura,
silvicoltura e pesca confermano nel 2013 un andamento in controtendenza
rispetto alla crisi perdurante che attraversa i vari campi produttivi in
Italia. Dopo il calo del 2014 l’agricoltura in senso stretto registra oltre
52.500 milioni di euro di produzione, con una crescita di +3,6% in valori
correnti e +6,2% di valore aggiunto, trainata dall’aumento dei prezzi di +3,9%.
Lieve miglioramento si è verificato nel rapporto tra l’indice dei prezzi della produzione
agricola e l’indice dei prezzi dei consumi intermedi, con la ragione di scambio
che è tornata a superare il valore di parità. Sono questi i dati principali che
emergono dall'Annuario dell’agricoltura italiana, presentato dall’Inea il 23
dicembre 2014 a Roma. Uno studio di riferimento per il settore agroalimentare
quello dell'istituto nazionale di economia agraria, avviato nel 1947 con metodi
allora all'avanguardia e tutt'ora di notevole interesse. Ecco qual è lo stato
delle cose per l'agricoltura italiana nel 2013. Cresce l'export di prodotti
agroalimentari (+5%) e tornano a crescere le importazioni (+3%) grazie a un
aumento delle quantità. Il settore primario ha registrato l’incremento del 2,6%
delle importazioni e del 2,2% delle esportazioni mentre l’industria alimentare
e delle bevande evidenzia un aumento delle esportazioni del 5,3% e +3% delle
importazioni. Gli scambi con l’estero sono stati trainati dai prodotti del made
in Italy, seppur più debolmente rispetto all’anno passato, soprattutto con
riferimento ai prodotti trasformati, il cui saldo normalizzato perde quasi 12
punti percentuali. Nonostante la contrazione dell’economia e della domanda
nazionale, il sistema agro-industriale ha registrato rispetto al 2012 una lieve
crescita (+1,5% a valori correnti) del fatturato, che si attesta a 132 miliardi
di euro, nuovamente sostenuto dalle esportazioni. Cresce anche il valore
aggiunto del 2,2% in valori correnti (ma -1,1% in valori concatenati). La
contrazione dei redditi delle famiglie dovuta alla riduzione del potere
d’acquisto e alla flessione dei salari reali ha comportato una riduzione dei
consumi: - 0,9% a valori correnti e -3,5% a valori concatenati per la spesa per
alimentari e bevande non alcoliche. I prezzi sono cresciuti del 2,4% rispetto al
2012. Segnali di cedimento per il mercato della terra anche nel 2013, con una
riduzione del prezzo dei terreni agricoli dello 0,4%, con un picco nel Nord-est
(-1%). Tenendo conto dell'inflazione, i prezzi reali sono scesi dell'1,6%;
l'erosione del patrimonio fondiario ha portato il valore della terra, in
termini reali, su un livello pari al 92% di quello registrato nel 2000. Il
contenimento del credito, legato alla difficile congiuntura economica, ha messo
in difficoltà le imprese, con ricadute negative sui loro risultati economici; i
prestiti nel 2013 hanno raggiunto una consistenza di 74,2 miliardi di euro, di
cui 44,1 miliardi sono stati elargiti al settore primario. Si registra,
inoltre, la riduzione della spesa per investimenti, con ricadute negative sulle
prospettive di sviluppo future: -4% degli investimenti fissi lordi in
agricoltura, rispetto all’anno precedente. Consistente calo dell’occupazione di
circa 54.000 mila unità (-4,2%), di cui -6,7% rappresentato dalla componente
femminile e -3,2% dagli uomini, maggiormente concentrata nel Nord-est (-9,9%) e
nel Mezzogiorno (-4,1%), mentre è rimasta invariata al Centro e nel Nord-ovest.
Continua l’incremento di lavoratori stranieri nell’agricoltura italiana, che
interessa soprattutto la componente di provenienza comunitaria (+18,3%). Sono
oltre 300.000 gli stranieri coinvolti, con un’incidenza del 37% (+12% rispetto
al 2012) sull’occupazione agricola totale. Il sostegno pubblico all’agricoltura
nel 2013 è stato pari a circa 13,5 miliardi di euro (+3,8% rispetto al 2012),
di cui oltre il 53% di origine comunitaria e circa il 24% proveniente dalle
politiche nazionali e regionali. Il sistema delle agevolazioni in agricoltura
conferma il suo ruolo strategico, andando a costituire poco meno del 23% degli
interventi di politica nazionale nell’anno in esame. La superficie boschiva
italiana raggiunge i 10,9 milioni di ettari, con un incremento, rispetto al
2005, di circa 600.000 ettari, con una riduzione rispetto al 2012 del 78% della
superficie totale percorsa dal fuoco e del 64% per il numero degli incendi
avvenuti. Significativa è stata la crescita registrata dall’agricoltura
biologica italiana con un + 13% delle superfici dedicate (certificate e in
conversione) pari a 1,3 milioni di ettari (oltre il 10% della Sau complessiva).
Il mercato biologico italiano raggiunge nel 2012 il quarto posto in Europa, con
vendite pari a 1,9 miliardi di euro, e presenta una crescita di rilievo (+9,6%
nel biennio 2011-2012). Con un fatturato di 902 milioni di euro (+2%) nel 2013
l’agriturismo e il turismo rurale occupano un posto rilevante fra le attività
di diversificazione, registrando la continua crescita del settore, sia dal lato
dell’offerta (+4% come numero di letti rispetto al 2012), sia come numero di
ospiti, che ha ormai superato la soglia dei 2,4 milioni di presenze. In aumento
sono risultate anche le attività dedicate all’educazione e alla didattica, con
2.505 fattorie didattiche accreditate. Sono 264 le registrazioni italiane dei
prodotti Dop e Igp (pari a 1.237, comprese anche le Stg) e le registrazioni di
vini Dop sono 405 vini tra Docg e Doc con superfici investite di circa 338.000
ettari (quasi il 76% del totale delle superfici vitate italiane) che
conferiscono all’Italia il primato in Europa.
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