Dal
25 Gennaio all’8 Febbraio 2015 “Potentia divina gratia In Urlo d’Ulivo” di Rosa
Didonna, mostra e Performance al CASTELLO IMPERIALI di Francavilla Fontana. La
mostra è dedicata a sua santità albero d’Ulivo per cui l’artista Rosy Papessa
interpreta la sua performance “Potentia divina gratia In Urlo d’Ulivo”. L’ulivo
è l’albero maggiormente simbolico per l’iconografia Cristiana. È storia di
lavoro, di umanità, di tradizione, principalmente della Puglia. L’albero
dell’Ulivo è scultura naturale, spirituale, scientifico-educativa, psicologica,
relazionale e sociale. L’ulivo è la luce vibrante, limpida, che, insieme al
vento, gioca con le foglie verdi argentee. La mostra – performance dal titolo”
Potentia divina gratia In Urlo d’Ulivo” di Rosa Didonna rappresenta quello che
può intendersi come un ritorno alla natura. Il suo messaggio è di rigenerazione
morale nel contesto della società odierna, i cui costumi, pur diversi tra loro,
come il passato e il presente, tracciano aspetti dello stesso stile di della
potenza simbolica del potere degli iniziati, degli scribi, non solo di
contaminazione ma di gestione dei segni del mimo, di interazione tra la sua
persona e il fruitore, tra l’Io e il mondo nelle ramificazioni dell’Arte.
L’olio misto a balsamo, che unge i Re, i Profeti, i Sacerdoti, i Vescovi, segue
una processione silenziosa nel passare all’oltre, ad una transustanziazione in
cui l’artista Rosy Papessa e la sua vescovessa Liliana si spogliano delle vesti
sacrali e, attraverso un processo lento e doloroso, si strapperanno di dosso la
corteccia per fondersi con la natura. È un nuovo panismo. Nei lamenti musicali
del maestro compositore Ivan potrà percepirsi quel dolore che prova la madre
terra quando le si strappa un figlio, ossia quando un arbusto di ulivo viene
sradicato dal quel terreno che da sempre gli ha fornito la linfa vitale. Una
luce colpisce tutti, persino gli angoli più bui all’interno delle case e delle
chiese. Nel rimbalzare tra i muri di calce, vetri, specchi; infiltrandosi tra
le fessure di pietra, la luce arriva ad illuminare anche l’ombra. L’olivo, tra
gli arbusti del Paradiso Terrestre, rappresenta l’albero della vita, della
rinascita. La Genesi parla della colomba di Noè che ritornò con un ramoscello
d’ulivo. Da quel momento l’ulivo assunse la sacralità divina, diventò simbolo
della rigenerazione, della pace della domenica delle Palme e di resurrezione a
rappresentare il Cristo stesso che, attraverso il suo sacrificio, diventa
strumento di riconciliazione per tutta l’umanità. L’ulivo è la pianta sacra,
nei riti dell’unzione, dell’olio consacrato; è lampada per i passi nel cammino
di vita, in funzione della sapienza divina di colui che è unto. Per questo si
viene consacrati con l’olio purificatore. L’unzione è usata nel battesimo,
cresima, ordine sacerdotale, estrema unzione cristiana, ma anche per i
musulmani ha un valore particolare. Ne parla Maometto nel Corano: “Dio è la
luce dei cieli e della terra”. Consacrato alla Vergine Atena, l’ulivo fu simbolo
di castità. Il Papa – rappresentante il Dio in terra – consacra il mondo così
come egli stesso è l’unto divino. La mostra – performance “Potentia divina
gratia In Urlo d’ulivo” di Rosa Didonna incarna quella “via crucis” di cui è
simbolo il compimento del sacrificio dell’artista consacrata “Sacerdotessa
nell’Arte” che attraverso lo svecchiamento plurisignificante troverà una nuova
vita, più corporea e meno spirituale, tra territorio e ambiente, coniugando
l’omogeneità dell’interazione in perfezione, compiutezza, unione e
focalizzazione di contrasti, male e bene, guerra e pace. Il cerchio, che chiude
inferiormente la veste di tessuto grezzo del sudore dell’uomo, è energia del
sole, della luna per l’umanità ed incarna l’energia spirituale dell’unto;
invita l’osservatore ad entrare nella sacralità rappresentata e al tempo stesso
racchiude il tutto nell’esaltazione della santità universale. Il dolore è il
mezzo, il punto d’arrivo di una nuova rinascita. Il Castello di Francavilla
Fontana, noto anche come Palazzo Imperiali, è tra i monumenti di maggiore
interesse in città. Il Castello Imperiali di Francavilla Fontana, in provincia
di Brindisi, è una tra le dimore storiche più grandi del Sud Italia. Eretto nel
1450 dai principi del Balzo, fu ampliato nel Cinquecento e ristrutturato due
secoli dopo dalla famiglia Imperiali. Imponente e maestoso, è stato
recentemente restaurato e riconsegnato alla città divenendo meta turistica e
contenitore culturale per mostre e concerti. Presenta due bei portali
settecenteschi, una loggia barocca a quattro arcate finemente guarnite, stanze
e saloni, un cortile porticato con una scalinata a due rampe che porta al piano
nobili.
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