"I dati diffusi oggi dall'Istat ci dicono che
l'Agricoltura tiene meglio di altri settori con un aumento del valore aggiunto
di quasi tre punti percentuali nel primo trimestre dell'anno. Come sostengo da
sempre il settore può candidarsi ad essere davvero trainante per
l'Italia". E' quanto dichiara il ministro delle Politiche agricole
alimentari, forestali e del turismo, Sen. Gian Marco Centinaio. "Questo
dato ci fa ben sperare e conferma che stiamo lavorando bene. Abbiamo agito
tempestivamente per dare una risposta concreta alle diverse criticità che hanno
interessato il comparto agricolo, ricordo su tutti il tanto atteso Dl Emergenze
Agricoltura. Questo Ministero ha dimostrato che realmente, come non accadeva da
anni, le istituzioni sono al fianco dei coltivatori e delle aziende del
comparto agroalimentare. Nessuno è solo in un "sistema Italia" che
ambisce a far sentire la propria voce e a valorizzare, tutelare e rappresentare
in tutto il mondo, sotto la stessa bandiera, le nostre eccellenze. Continueremo
a lavorare in questa direzione, anche e soprattutto in Europa, in previsione
dei prossimi appuntamenti a cui dovremo partecipare".
Con 13,5 miliardi di euro di valore della produzione
ottenuta nel 2018, circa 900mila ettari di superficie e 346mila imprese, l'ortofrutta
contribuisce alla creazione di un quarto del valore dell'agricoltura italiana.
Grazie a queste dimensioni, l'Italia genera il 15% del totale del valore della
produzione ortofrutticola dell'Unione europea, seconda sola alla Spagna (21%).
Il settore ortofrutticolo, quindi, si caratterizza per una domanda di lavoro
superiore rispetto alle altre produzioni agricole. Il 43% dei rapporti di
lavoro attivati in agricoltura nel 2017 fa riferimento, infatti, alle colture
ortofrutticole. Sono questi alcuni dei dati presentati all'interno dello studio
realizzato da Italia Ortofrutta e Nomisma, dal titolo "Ortofrutta in
Italia: profilo di un settore labour intensive", presentato oggi a
Bologna, negli spazi di Fico, nell'ambito del convegno "Ortofrutta: il fattore
lavoro come elemento di competitività del settore".
Nel 2017 si sono registrati 1.097.007 occupati nel settore
agricolo, con una variazione positiva del +4% nel periodo 2012-2017. Il costo
del lavoro in fase di lavorazione e condizionamento dell'ortofrutta, inoltre,
incide per il 59% sul valore aggiunto del settore, contro il 50% del
vitivinicolo, anch'esso labour-intensive. L'elemento lavoro, quindi, finisce
per condizionare la competitività dell'ortofrutta italiana, marginalizzando la
grande qualità dei prodotti a vantaggio di quelli stranieri spesso venduti
sottocosto.
"I prezzi di mercato non coprono i nostri costi di
produzione - ha spiegato il direttore di 'Italia Ortofrutta', Vincenzo Falconi
-. È necessario quindi impostare delle scelte strategiche che intervengano per
restituire valore e competitività del settore".
"L'ortofrutta rappresenta uno dei settori più
significativi del Made in Italy che traina l'economia agroalimentare e che
offre migliaia di posti di lavoro, fissi e stagionali, come dimostrato anche
dai dati presentati oggi" lo ha affermato Alessandra Pesce,
sottosegretario del Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e
del turismo intervenendo al convegno organizzato da Italia Ortofrutta a Fico.
"La semplificazione di alcune procedure - ha sottolineato - è a portata di
mano, grazie anche all'impegno in Commissione Agricoltura alla Camera. Non
solo, all'interno del Tavolo contro il caporalato abbiamo affrontato i temi del
lavoro all'interno dell'intera filiera agroalimentare, i cui risultati saranno
discussi in occasione della prossima riunione il 5 giugno. Sono convinta che
sia determinante trovare soluzioni condivise con l'intera filiera affinché
venga garantito l'equo salario al lavoratore e il giusto guadagno all'imprenditore
agricolo.Mettiamo a punto così una nuova stagione di programmazione, formazione
e promozione per restituire al lavoro dignità e tutele" ha concluso il
Sottosegretario.
Nessun commento:
Posta un commento