Stando
al preconsuntivo Ismea-Unapa la produzione nazionale ha raggiunto quest’anno un
quantitativo di 1,5 milioni di tonnellate, di cui circa 1,2 milioni di patate
comuni. Trecentomila mila le patate novelle (un dato questo ormai acquisito e
riferito alla scorsa primavera), con un incremento complessivo del 20% rispetto
allo scorso anno. Il base alle ricognizioni effettuate da Ismea in
collaborazione con Unapa (Unione Nazionale tra le Associazioni dei Produttori
di Patate) l’aumento produttivo è da ricondurre sia a una crescita degli
investimenti, stimata intorno all’8-10%, sia a un incremento delle rese per
ettaro, specialmente in Sicilia. Di
contro, in Campania si sono registrati problemi con le varietà tardive sia in
fase di semina che di raccolta, a causa delle abbondanti precipitazioni che
hanno colpito la regione a partire dal mese di febbraio.L’andamento meteo
eccessivamente piovoso ha determinato alcune difficoltà anche nelle regioni
centro-settentrionali del Paese, impedendo in diversi distretti produttivi il
rispetto dei normali calendari di raccolta. Tra queste, in Piemonte, Lombardia,
Friuli, Veneto, Emilia Romagna, ed in parte anche nell’Alto Lazio, si sono
registrati ritardi nelle operazioni di scavo anche superiori ad un mese che
hanno esposto i tuberi all’attacco di peronospora e di altri agenti patogeni.Sul
versante dei prezzi, dopo un buon andamento fino ai mesi di marzo-aprile, il
mercato ha risentito della forte pressione competitiva del prodotto
d’importazione, che ha determinato, in queste ultime settimane, ribassi anche
del 40% su base annua. Una situazione, sottolinea l’Ismea, condizionata anche
dalla chiusura delle frontiere russe, dopo l’embargo imposto da Mosca, e dalle
valutazioni di una produzione europea in crescita di oltre il 10% rispetto alla
scorsa campagna.
Nessun commento:
Posta un commento