mercoledì 25 marzo 2020

Gelate in Puglia, un altro schiaffo per l’agricoltura

È un’emergenza nell’emergenza: le gelate delle ultime ore e le nevicate primaverili sono il colpo di grazia per l’agricoltura pugliese. Gli effetti dei cambiamenti climatici si materializzano davanti ai nostri occhi. Non c’è pace per i produttori sull’altalena delle calamità, già alle prese con le ripercussioni dell’emergenza Coronavirus. Inizia per noi l’ennesima conta dei danni provocati da un repentino calo delle temperature che non lascia scampo alle nostre colture.

Queste sono le immagini giunte in redazione questa mattina,  agricoltori svegli durante la notte per combattere le forti gelate che in alcuni punti hanno toccato anche i meno 8, compromettendo il raccolto delle drupacee, quindi albicocche e pesche nettarine, ma ci sono danni anche per i coltivatori di uva da tavola (immagini provenienti da Turi (BA) dove sono stati appiccati fuochi per combattere il gelo) per chi aveva effettuato l’anticipo.

Danni anche per i ciliegeti dove in alcuni punti il frutto era già quasi pronto per la raccolta.

Nel Tavoliere delle Puglie, una delle principali piazze italiane del grano, sono proprio le colture cerealicole le osservate speciali. La pioggia tardiva, pure prevista in questi giorni, darà ossigeno ai grani in buono stato, gli altri potrebbero essere già spacciati. Gli asparagi (immagini provenienti dal foggiano), in procinto di essere raccolti, potrebbero aver subito i danni del freddo. I raccolti giornalieri, bloccati, si rivedranno tra due settimane

Carciofi e ortaggi, nel Brindisino, in molti casi, sono rimasti nei campi: le aziende del Nord non ritirano più la merce. Si riscontrano problemi nella commercializzazione anche nei mercati ortofrutticoli di Fasano e Francavilla. Nella zona occidentale di Taranto gli agrumi erano in piena fioritura ed eventuali danni si potranno quantificare solo tra qualche giorno.

Sono in pericolo anche gli ulivi: dovessero abbassarsi ulteriormente le temperature si riconfigurerebbe lo scenario del 2018, quando il freddo ha compromesso la campagna olivicola e le piante.




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