martedì 24 marzo 2020

Stress termici così intensi, possono frenare o bloccare il metabolismo delle colture, quello che c’è da sapere

Anche le coltivazioni risentono degli sbalzi termici, soprattutto quelli repentini come nel caso delle gelate primaverili. L’agricoltura è il settore che vive più di tutti il problema degli sbalzi termici.

Ovviamente il brusco e duraturo abbassamento della temperatura provoca numerosi danni alla pianta.

In primis provoca danni agli enzimi stessi, di fatto ogni enzima lavora entro un intervallo di temperatura.

Quando la temperatura si abbassa e comincia lo stress da freddo, la maggior parte degli enzimi, subisce un rallentamento a causa della modifica conformazionale della struttura o, nei casi estremi, il freddo più persistente può  causare l’inattivazione stessa dell’enzima.

È importante conoscere il limite di ogni singola pianta che si coltiva, per poter prendere gli eventuali, necessari provvedimenti affinché possa superare l’inverno senza danni.

Per affrontare l'emergenza gelo un aiuto può arrivare dal mondo dei biostimolanti:
- ci sono strategie studiate e provate appositamente per superare lo stress da freddo
- candele antigelo ma hanno un costo proibitivo (inquinano, alzano di poco le temperature e congelano il portafoglio)
- impianti di irrigazione antibrina:  ma richiedono disponibilità di elevate quantità d’acqua e non è certo possibile proporne l’estensione su tutte le superfici soggette ad elevato rischio di gelata
- assicurazioni per avversità atmosferiche accessorie e catastrofali, come nel caso degli sbalzi termici, delle brusche e repentine variazioni della temperatura

Le piante sono dotate anche delle cosiddette proteine “antigelo” che riescono a legarsi ai cristalli di ghiaccio in formazione, facendone così impedire l’espansione.

Gli organismi vegetali sono dotati anche dell’acclimatazione.

L'acclimatamento è una forma di adattamento che un organismo attua in risposta a variazioni dell'ambiente.

Le piante riescono a fare ciò poiché riescono a mettere in stand-by alcuni, oppure parte, degli organi, come le gemme o le foglie, e simultaneamente riescono a creare dei sistemi barriera di natura fisica, come l’ispessimento dei tessuti esterni.

Ci sono casi in cui il freddo non lascia scampo, ovvero se si  sono gelate anche le radici; se invece il congelamento riguarda solo la parte aerea, le radici emetteranno direttamente nuovi germogli dal colletto in primavera.

Ma non tutti i mali vengono per nuocere, a neve protegge le piante, crea una preziosa riserva idrica e le radici vengono protette dal gelo.

La neve, infatti, rappresenta una preziosa riserva idrica a lento rilascio, che dunque si auto-protegge. È grazie alla neve che le radici delle piante, in pieno inverno, vengono isolate, con un effetto di coibentazione naturale, impedendo così al gelo di distruggerle o rovinarle. In pratica, grazie alla neve le piante vanno in letargo, la difesa più efficace contro il gelo.
Il consiglio che vi diamo è quello di rivolgervi agli agronomi o ai più esperti per fare le giuste valutazioni.

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