giovedì 12 marzo 2020

Nuovo Decreto, Foglie v'informa su quali documenti utili per le aziende nei confronti delle banche

L’ Abi(Associazione bancaria italiana) rende noto che è operativa, sin da subito, la moratoria con cui è stata estesa ai prestiti concessi fino al 31 gennaio 2020 la possibilità di chiedere la sospensione o l’allungamento.
La moratoria – ricorda Abi – è riferita ai finanziamenti alle micro, piccole e medie imprese danneggiate dall’emergenza epidemiologica “COVID-19”. La sospensione del pagamento della quota capitale delle rate dei finanziamenti può essere chiesta fino a un anno. La sospensione è applicabile ai finanziamenti a medio lungo termine (mutui), anche perfezionati tramite il rilascio di cambiali agrarie, e alle operazioni di leasing, immobiliare o mobiliare. In questo ultimo caso, la sospensione riguarda la quota capitale implicita dei canoni di leasing. Per le operazioni di allungamento dei mutui, il periodo massimo di estensione della scadenza del finanziamento può arrivare fino al 100% della durata residua dell’ammortamento. Per il credito a breve termine e il credito agrario di conduzione il periodo massimo di allungamento delle scadenze è pari rispettivamente a 270 giorni e a 120 giorni. Le banche potranno applicare misure di maggior favore per le imprese rispetto a quelle previste nell’Accordo stesso e si auspica che, al fine di assicurare massima tempestività nella risposta, si accelerino le procedure di istruttoria.
Nel settore agricolo, quindi, può chiedersi la sospensione delle cambiali agrarie, in considerazione del ruolo strategico giocato dalle produzioni agricole in questo momento e l’allungamento delle scadenze  del credito agrario di conduzione per tutti gli anticipi forniti dalle banche in attesa della raccolta e della vendita delle produzioni agricole.
I moduli per richiedere la sospensione, con lo schema di banche aderenti all’iniziativa, li alleghiamo al presente articolo e pertanto potete scaricarli e procedere alla domanda in forma autonoma.
Di contro nelle misure varate ieri sera nel DPCM  il Governo ha allargato la platea dei restringimenti commerciali bloccando sostanzialmente tutto il commercio e lasciando attivi solo gli operatori di beni e servizi di prima di necessità: fra questi, manco a dirlo, i produttori agricoli a cui il Presidente Conte, nel suo videomessaggio, ha affidato la tutela dei cittadini confidando nel loro fondamentale ruolo di fornitura di beni di prima necessità.
Conte testualmente riferisce: “Saranno garantite le attività del settore agricolo e zootecnico comprese le filiere alimentari, che garantiscono i beni di prima necessità”.
Ancora una volta i produttori italiani, assieme al personale sanitario, sono chiamati a combattere una guerra che non sta lasciando respiro. Quando tutto questo sarà finito ricordiamo di questi nostri soldati con le mani consumate dalla terra ed il viso segnato dalla fatica.
Ricordiamoci di loro quando una incredibile ed ingiusta anomalia sistemica sul Sian nega l’aiuto e noi, operatori del diritto, non veniamo nemmeno riscontrati da un Organismo Pagatore sempre più burocrate e sempre meno prossimo alle esigenze di questi angeli custodi.
Quando un PSR, per mille motivazioni che nulla hanno a che fare con le ragioni produttive, nega un sussidio per lo sviluppo rurale che incide sul rilancio del comparto agricolo.
Oggi i nostri angeli custodi sono stati chiamati a rapporto in questa guerra e come sempre, oramai da secoli, risponderanno nell’unico.

Autore: Avvocato Gabriele Romaguolo
Fonte: Foglie tv

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