giovedì 5 febbraio 2015

Assobiotec: l'agricoltura del futuro sarà sempre più biotech

L'agricoltura del domani sarà sempre più interdipendente dalle biotecnologie: ad affermarlo è Alessandro Sidoli, presidente di Assobiotec, di commento ai recenti dati Isaaa (Servizio internazionale per l’acquisizione delle applicazioni agrobiotecnologiche) sulle coltivazioni a Ogm nel 2014. Secondo i dati forniti dall'organizzazione, nel 2014 le superfici coltivate con piante geneticamente modificate hanno raggiunto i 181,5 milioni di ettari, 6 milioni in più rispetto all’anno precedente. Per 18 milioni di agricoltori le pratiche Ogm sono diventate prassi, in 28 paesi. “I dati Isaaa sull’espansione degli Ogm nel mondo confermano che l’agricoltura del futuro parlerà sempre più biotech. Dobbiamo tutti riflettere su come consentire anche al nostro Paese di non rimanere fuori da questa occasione di sviluppo”, ha dichiarato il presidente di Assobiotec, associazione che fa parte di Federchimica. “L’utilizzo delle agrobiotecnologie – afferma Sidoli - continua a crescere perché da un lato incrementa le rese dei terreni e quindi la disponibilità di cibo, dall’altro riduce i costi di produzione per gli agricoltori, traducendosi in un elemento di calmieramento dei prezzi dei prodotti agroalimentari a favore dei consumatori finali. Inoltre, è evidente l’importanza che queste tecnologie hanno anche ai fini del miglioramento delle produzioni agricole non rivolte al consumo alimentare. Pensiamo, per esempio, a coltivazioni da destinare alla produzione di biocarburanti e bioprodotti”. “Purtroppo – conclude Sidoli – la recente decisione del governo italiano di proibire nel nostro Paese la coltivazione di organismi geneticamente modificati, insieme alle modifiche che l’Unione europea si accinge ad approvare in materia di autorizzazione alla coltivazione, ci allontanano dal mondo e privano la nostra agricoltura di una leva di innovazione fondamentale per competere nei mercati internazionali”.

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