venerdì 17 marzo 2017

Banca delle terre agricole: il parere delle associazioni dei giovani imprenditori

Per facilitare l'ingresso di nuove leve in agricoltura bisogna prima di tutto agevolare l'accesso al bene terra. In un Paese segnato dalla scarsa mobilità fondiaria, acquistare a prezzi di mercato è quasi impossibile: se in Francia un ettaro costa in media 5.500 euro e in Germania 6.500 euro, in Italia un ettaro di terreno viaggia mediamente intorno ai 18 mila euro. Anche l'affitto, soprattutto in alcune zone a forte caratterizzazione produttiva e territoriale, è proibitivo. Ecco perché è importante la nascita della Banca delle terre agricole, che mette a disposizione soprattutto dei giovani il patrimonio pubblico.

Così l'Agia, l'associazione dei giovani imprenditori agricoli della Cia-Agricoltori Italiani, in merito al progetto presentato ieri 15 marzo al Mipaaf, nel quale la piattaforma Ismea ha messo nella banca dati i primi 8.000 ettari di terreni di proprietà dell'ente economico del Mipaaf.

L'auspicio è che la Banca delle terre agricole possa contribuire a generare nuova occupazione "under 40" in un comparto fondamentale del Paese che, tra produzione e industria, vale il 15% del Pil - spiega l'Agia Cia -. D'altra parte, la questione del ricambio generazionale in agricoltura è una priorità imprescindibile e passa proprio attraverso la capacità di incentivare i giovani a entrare nel settore.

Liberare i terreni agricoli pubblici per la vendita o l'affitto è, tra l'altro, una nostra proposta avanzata con forza già dal 2010 con la Banca della terra. Ora questa misura potrà diventare una vera chance per i giovani se accompagnata da validi strumenti creditizi - aggiunge l'Agia Cia - che sostengano i nuovi imprenditori nella fase di start-up.

Da parte sua, Raffaele Maiorano, presidente dei Giovani di Confagricoltura ha commentato: "Dopo tanti anni è finalmente operativa la Banca delle terre agricole (l'inventario completo della domanda e dell'offerta dei terreni e delle aziende), prevista dal Collegato agricolo. Il nostro auspicio è che anche le regioni e le province autonome partecipino alla nuova piattaforma Ismea così da dare uno slancio concreto e duraturo al ricambio generazionale in agricoltura".


Nel 2016, inoltre, sono tornate a crescere, segnando un +5,6% le aziende agricole condotte dai giovani. "Finalmente ci si avvicina all'obiettivo di favorire il ricambio generazionale. Il nostro settore è vitale – ha aggiunto Maiorano – e piace alle nuove generazioni, ma esistono difficoltà oggettive. Oltre che con la piena operatività della Banca delle terre, ci auguriamo che parta anche l'affiancamento di agricoltori ultra-sessantacinquenni o pensionati a giovani non sono ancora proprietari di terreni agricoli. Con questi due provvedimenti abbinati, da noi fortemente voluti e richiesti, siamo convinti che scompariranno le annose barriere che si frappongono tra i giovani e la professione di imprenditore agricolo".

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