lunedì 6 marzo 2017

Meno pesce sui banchi dei mercati, dopo la protesta dei pescatori

Scarseggia il pesce italiano nelle tavole per questo fine settimana. I mercati non sono stati riforniti dai pescatori che, invece di uscire in mare, hanno manifestato dal 28 febbraio scorso in piazza a Roma davanti al Parlamento contro le direttive dell'Unione Europea e la legge 154 del Parlamento.

Si parla di un calo di oltre il 50% per polpi, calamari, merluzzi, rana pescatrice, triglie, capasante, mazzancolle, rombo e tante altre specie, tutte quelle catturate con la pesca a strascico e il palangaro, i due settori che hanno incrociato le braccia. Una serrata che si stima possa essere costata alle imprese circa 20 milioni di euro.

Meno pesce italiano che ha lasciato spazio a quello straniero, ma anche a qualche speculazioni sui prezzi; da qui il consiglio di leggere sempre l'etichetta per capire la provenienza. L'attività sta comunque tornando alla normalità, sempre che il meteo regga visto che è previsto tempo cattivo nella prossima settimana. Ma i riflettori sulla vicenda continueranno comunque ad essere accesi il prossimo 9 marzo, in occasione degli stati generali della pesca indetti dal mondo della pesca e dell'acquacoltura.



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