Numeri da record negativo per il miele italiano. Dal
Nord al Sud si registrano perdite di raccolto importanti. Tra le qualità più
penalizzate dalla “crisi” c’è l’acacia dove si riscontrano valori pari a 5 kg
di miele per alveare a fronte di periodi di abbondanza nei quali si producono
40/45 kg di miele di acacia per alveare. Partendo dunque dall’assioma che un
apicoltore ''si paga le spese'' con una produzione di almeno 20 kg ad alveare
la situazione appare abbastanza grave.Una crisi ampiamente confermata dagli
esperti e dagli addetti ai lavori che fanno presente come in primavera le prime
fioriture del 'millefiori' sono state scarse in tutta la penisola: il raccolto
di miele di zagara (agrumi) ha sfiorato i 20 kg di miele, mentre le aspettative
erano di 30-40 kg di miele per alveare. L'altro miele tipicamente italiano, il
castagno, continua invece a registrare perdite di produzione a causa sia del
cinipide (la cosiddetta 'vespa cinese'), nonostante l'intensa lotta biologica a
questo insetto che attacca i castagni, a causa di piogge e temperature. Per il
castagno si stimano 8/10 kg di raccolto medio per alveare.
Nessun commento:
Posta un commento