giovedì 23 ottobre 2014

Kiwi, produzione in ripresa

Si preannuncia una campagna commerciale vivace per il kiwi dopo la crisi dovuta alla diffusione della batteriosi, con una produzione in crescita nell’emisfero Nord del 6% rispetto allo scorso anno.
L’Italia si conferma primo paese produttore dell’emisfero Nord, escludendo la Cina, con un’offerta sostanzialmente in linea con la scorsa annata. Lo ha detto Elisa Macchi, direttore del Centro servizi ortofrutticoli (Cso) presentando a Verona le previsioni su uno dei prodotti frutticoli più importanti dell’offerta italiana.
«La coltivazione del kiwi ha vissuto in questi ultimi anni momenti di criticità dovuti alla diffusione della batteriosi ma fortunatamente, grazie anche agli sforzidell’attivitàdi ricerca, si registra quest’anno una minore incidenza della malattia; tuttavia, di fronte ad un mercato interno in lieve calo e con Paesi come la Grecia molto aggressivi sui mercati esteri e in continua espansione, l’Italia deve puntare sull’export e consolidare standard qualitativi sempre più elevati» ha detto Macchi.
Per l’Italia sono stimati circa 24.800 ha con una produzione di 437.000 t (+ 2% sul 2013, ma flette del 7% sul 20092012). In leggera crescita la parte commercializzabile, ovvero i calibri oltre i 65 grammi (+3%sul 2013). 
Molte regioni migliorano le rese: Piemonte +16%, EmiliaRomagna +16%, Friuli +20%, Calabria +10%. Flessioni significative in Lazio (–13%), Campania (–10%) e Veneto (7%) dove la provincia di Verona soffre del problema dell’asfissia radicale su circa 600 ha.
In Europa aumenti produttivi per Grecia, Spagna e Francia, mentre cala il Portogallo. Da tenere sotto osservazione la Grecia che, con una previsione di produzione di 125.000 t anziché 95.000 t (+32%), potrà essere un concorrente da non sottovalutare per l’Italia. «Non dobbiamo più pensare che la Grecia esporti solo verso l’Europa dell’Est perché i kiwi greci arrivano anche in Germania e in altri paesi del nord Europa. E con l’embargo russo, i kiwi greci cercheranno altri canali di sbocco» ha dettoMacchi.
Infine, a livello mondiale diminuisce anche l’offerta di California e Corea.

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