Si
preannuncia una campagna commerciale vivace per il kiwi dopo la crisi dovuta
alla diffusione della batteriosi, con una produzione in crescita nell’emisfero
Nord del 6% rispetto allo scorso anno.
L’Italia
si conferma primo paese produttore dell’emisfero Nord, escludendo la Cina, con
un’offerta sostanzialmente in linea con la scorsa annata. Lo ha detto Elisa
Macchi, direttore del Centro servizi ortofrutticoli (Cso) presentando a Verona
le previsioni su uno dei prodotti frutticoli più importanti dell’offerta
italiana.
«La
coltivazione del kiwi ha vissuto in questi ultimi anni momenti di criticità
dovuti alla diffusione della batteriosi ma fortunatamente, grazie anche agli
sforzidell’attivitàdi ricerca, si registra quest’anno una minore incidenza
della malattia; tuttavia, di fronte ad un mercato interno in lieve calo e con
Paesi come la Grecia molto aggressivi sui mercati esteri e in continua
espansione, l’Italia deve puntare sull’export e consolidare standard
qualitativi sempre più elevati» ha detto Macchi.
Per
l’Italia sono stimati circa 24.800 ha con una produzione di 437.000 t (+ 2% sul
2013, ma flette del 7% sul 20092012). In leggera crescita la parte
commercializzabile, ovvero i calibri oltre i 65 grammi (+3%sul 2013).
Molte
regioni migliorano le rese: Piemonte +16%, EmiliaRomagna +16%, Friuli +20%,
Calabria +10%. Flessioni significative in Lazio (–13%), Campania (–10%) e
Veneto (7%) dove la provincia di Verona soffre del problema dell’asfissia
radicale su circa 600 ha.
In
Europa aumenti produttivi per Grecia, Spagna e Francia, mentre cala il
Portogallo. Da tenere sotto osservazione la Grecia che, con una previsione di
produzione di 125.000 t anziché 95.000 t (+32%), potrà essere un concorrente da
non sottovalutare per l’Italia. «Non dobbiamo più pensare che la Grecia esporti
solo verso l’Europa dell’Est perché i kiwi greci arrivano anche in Germania e
in altri paesi del nord Europa. E con l’embargo russo, i kiwi greci cercheranno
altri canali di sbocco» ha dettoMacchi.
Infine, a livello
mondiale diminuisce anche l’offerta di California e Corea.
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