giovedì 23 ottobre 2014

Bar, ristoranti, trattorie: scatta l'obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine

Vita dura per gli agropirati nel settore oleario. Con la legge comunitaria appena approvata dal Parlamento arriva l'obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi. Sulle tavole di bar, ristoranti e trattorie l’olio extravergine di oliva potrà essere servito solo in bottiglie dotate di tappo in modo da evitare allungamenti o riempiture con prodotti che non hanno nulla a che vedere con quello indicato in etichetta.  La legge prevede, nella norma che regola la materia, anche sanzioni per chi non usera' oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del prodotto. Le novità non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione merceologica del prodotto.
Va detto, infine, che le modifiche introdotte nel corpo della cosiddetta legge salva-olio ne assicurano ora la più ampia operatività richiedendo a tutti gli organi di polizia giudiziaria un rafforzato impegno su tutti i fronti, dal controllo del traffico di perfezionamento attivo a quello delle modalità di vendita sottocosto.
"Gli agropirati- afferma Colomba Mongiello, vicepresidente della commissione parlamentare d'inchiesta sulla contraffazione e componente della commissione Agricoltura della Camera, avranno vita piu' dura con il tappo antirabbocco obbligatorio per le bottiglie di olio utilizzate negli esercizi pubblici italiani. Su questa previsione della legge 'salva olio' era stata attivata una procedura di Eu Pilot superata dalla previsione dell'obbligatorieta' esclusivamente per le bottiglie commercializzate in Italia- continua Mongiello- ora che la contestazione e' superata, si potra' introdurre un presidio di legalita' e sicurezza alimentare, che influenzera' positivamente anche le quotazioni dell'olio extravergine d'oliva in un'annata contraddistinta dal calo produttivo. Adesso che la 'salva olio' e' diventata integralmente applicabile si completa la strategia di tutela di uno tra i prodotti piu' identitari della nostra cultura agricola, che e' anche l'architrave della dieta mediterranea. Il prossimo passo e' la sua valorizzazione con l'adozione del Piano Olivicolo Nazionale richiesto dal Parlamento al ministero delle Politiche agricole per favorire il risanamento della rete produttiva e lo sviluppo di politiche commerciali indirizzate all'export". E' un tema "strategico- conclude la democratica- su cui dobbiamo serrare il confronto per giungere alla decisione capace di contemperare le norme europee con le esigenze della filiera olivicola".
“Lo stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base della dieta mediterranea come l’olio di oliva che offre un contributo determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da primato nazionale che possono offrire importanti sbocchi occupazionali soprattutto nel Mezzogiorno in cui piu’ duramente si sta facendo sentire la crisi afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che è importante il fatto che “nel rispetto della normativa comunitaria l’Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa”.

"Ci sarà meno olio con il passamontagna in giro" commenta invece il presidente diUnaprol, David Granieri. L’art. 18 della legge comunitaria prevede modifiche migliorative alla cosiddetta legge salva olio, meglio conosciuta come legge Mongiello. In particolare- continua il presidente- si stabilisce che l’indicazione dell’origine delle miscele di oli di oliva originari di più di uno Stato membro dell’Unione europea o di un Paese terzo deve essere stampata con diversa e più evidente rilevanza cromatica rispetto allo sfondo, alle altre indicazioni e alla denominazione di vendita. Un gesto di civiltà ma soprattutto di tracciabilità del vero prodotto italiano – ha concluso Granieri - che d'ora in poi, grazie alle disposizioni dell’art. 18, che ha previsto un sistema di protezione che non permette il riutilizzo della stessa bottiglia dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato in etichetta, l’olio extra vergine di oliva italiano potrà competere con i criteri della qualità sulle tavole di tutti i consumatori".

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