Vita
dura per gli agropirati nel settore oleario. Con la legge comunitaria appena
approvata dal Parlamento arriva l'obbligo del tappo antirabbocco per i
contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici
esercizi. Sulle tavole di bar, ristoranti e trattorie l’olio extravergine di
oliva potrà essere servito solo in bottiglie dotate di tappo in modo da evitare
allungamenti o riempiture con prodotti che non hanno nulla a che vedere con
quello indicato in etichetta. La legge
prevede, nella norma che regola la materia, anche sanzioni per chi non usera'
oliere con tappo antirabbocco che vanno da 1 a 8mila euro e la confisca del
prodotto. Le novità non si fermano, però, al tappo antirabbocco, in quanto è
prevista anche una più accentuata rilevanza cromatica rispetto all’etichettatura
degli oli che siano prodotti con miscele provenienti da uno o più Stati, così
da mettere in guardia il consumatore sulla diversa qualità e composizione
merceologica del prodotto.
Va
detto, infine, che le modifiche introdotte nel corpo della cosiddetta legge
salva-olio ne assicurano ora la più ampia operatività richiedendo a tutti gli
organi di polizia giudiziaria un rafforzato impegno su tutti i fronti, dal
controllo del traffico di perfezionamento attivo a quello delle modalità di
vendita sottocosto.
"Gli
agropirati- afferma Colomba Mongiello, vicepresidente della commissione
parlamentare d'inchiesta sulla contraffazione e componente della commissione
Agricoltura della Camera, avranno vita piu' dura con il tappo antirabbocco
obbligatorio per le bottiglie di olio utilizzate negli esercizi pubblici
italiani. Su questa previsione della legge 'salva olio' era stata attivata una
procedura di Eu Pilot superata dalla previsione dell'obbligatorieta'
esclusivamente per le bottiglie commercializzate in Italia- continua Mongiello-
ora che la contestazione e' superata, si potra' introdurre un presidio di
legalita' e sicurezza alimentare, che influenzera' positivamente anche le
quotazioni dell'olio extravergine d'oliva in un'annata contraddistinta dal calo
produttivo. Adesso che la 'salva olio' e' diventata integralmente applicabile
si completa la strategia di tutela di uno tra i prodotti piu' identitari della
nostra cultura agricola, che e' anche l'architrave della dieta mediterranea. Il
prossimo passo e' la sua valorizzazione con l'adozione del Piano Olivicolo
Nazionale richiesto dal Parlamento al ministero delle Politiche agricole per
favorire il risanamento della rete produttiva e lo sviluppo di politiche
commerciali indirizzate all'export". E' un tema "strategico- conclude
la democratica- su cui dobbiamo serrare il confronto per giungere alla
decisione capace di contemperare le norme europee con le esigenze della filiera
olivicola".
“Lo
stop alle oliere truccate nei locali pubblici salvaguarda un prodotto base
della dieta mediterranea come l’olio di oliva che offre un contributo
determinante alla salute dei cittadini e rappresenta una realtà produttiva da
primato nazionale che possono offrire importanti sbocchi occupazionali
soprattutto nel Mezzogiorno in cui piu’ duramente si sta facendo sentire la
crisi afferma il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare
che è importante il fatto che “nel rispetto della normativa comunitaria
l’Italia non ha rinunciato questa volta a svolgere il ruolo di leader nella
tutela della qualità e della sicurezza alimentare in Europa”.
"Ci
sarà meno olio con il passamontagna in giro" commenta invece il presidente
diUnaprol, David Granieri. L’art. 18 della legge comunitaria prevede modifiche
migliorative alla cosiddetta legge salva olio, meglio conosciuta come legge
Mongiello. In particolare- continua il presidente- si stabilisce che
l’indicazione dell’origine delle miscele di oli di oliva originari di più di
uno Stato membro dell’Unione europea o di un Paese terzo deve essere stampata
con diversa e più evidente rilevanza cromatica rispetto allo sfondo, alle altre
indicazioni e alla denominazione di vendita. Un gesto di civiltà ma soprattutto
di tracciabilità del vero prodotto italiano – ha concluso Granieri - che d'ora
in poi, grazie alle disposizioni dell’art. 18, che ha previsto un sistema di
protezione che non permette il riutilizzo della stessa bottiglia dopo
l’esaurimento del contenuto originale indicato in etichetta, l’olio extra
vergine di oliva italiano potrà competere con i criteri della qualità sulle
tavole di tutti i consumatori".
Nessun commento:
Posta un commento