mercoledì 4 luglio 2018

Agrinsieme 2018-2019, il programma.


SVILUPPO, “LA PAC POST2020 MANTENGA UN BUDGET ADEGUATO”, REDDITO, “VALORIZZARE LE PRODUZIONI NAZIONALI”. FRANCO VERRASCINA NUOVO COORDINATORE DI AGRINSIEME, CHE RAPPRESENTA IL 60% DELLA PRODUZIONE AGRICOLA NAZIONALE E OLTRE 800MILA PERSONE OCCUPATE NEL SETTORE

Roma, 3 luglio 2018 - In una fase in cui tutti i sistemi di rappresentanza sono impegnati a ripensare la propria collocazione, Agrinsieme, nato all'inizio del 2013 e giunto al sesto anno di attività, conferma e rafforza una comunanza di intenti e di lavoro tra soggetti che rappresentano l’intera filiera e che vogliono trovare nuovi modelli di sviluppo rispetto alle sfide del mercato: dalla produzione alla trasformazione, alla fase commerciale.
Agrinsieme, a cui aderiscono le organizzazioni professionali Cia-Agricoltori italiani, Confagricoltura, Copagri e le centrali cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, a loro volta riunite nella sigla Alleanza Cooperative Italiane –

Settore Agroalimentare, rappresenta:
- oltre i 2/3 delle aziende agricole;
- il 60% del valore della produzione agricola e della superficie nazionale coltivata; - oltre 800mila persone occupate nelle imprese rappresentate.
Va sottolineato il dato che Agrinsieme, come aggregazione economica, rappresenta il 35% del fatturato agroalimentare italiano.
Si riportano di seguito i temi su cui si concentrerà l'azione del coordinamento nel 2018 e nel 2019, che vede come coordinatore Franco Verrascina, presidente della Confederazione produttori agricoli Copagri. Verrascina subentra a Giorgio Mercuri, presidente dell'Alleanza delle Cooperative Italiane settore Agroalimentare, che ha guidato Agrinsieme nell’ultimo anno e mezzo.

LE NUOVE SFIDE
Nell’attuale fase delicata della Nazione e dell’Europa, alla luce del Governo appena insediatosi e in vista delle elezioni europee del 2019, Agrinsieme si impegnerà fortemente per la stabilità. Stabilità di governo e parlamentare in primo luogo, rimarcando che le imprese, ora più che mai, hanno bisogno di saldezza di politiche e di intenti. In questo quadro va riconsiderato centrale e nevralgico il settore agroalimentare; bisogna intervenire sui mercati in crisi, rilanciare i consumi, rafforzare l’export, rinsaldare le filiere, proporre nuove politiche di green economy, produzione sostenibile e gestione del territorio. E’ inoltre necessario proseguire e rafforzare il lavoro per favorire il ricambio generazionale e l’innovazione tecnologica delle aziende agricole italiane e l’accesso al credito delle imprese del primario.

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