mercoledì 4 luglio 2018

Assoproli al fianco di C.N.O. contro le strane intese. Il made in Italy a metà


“Certo che spacciare per traguardo storico l'Intesa di Filiera per l'Olio di Oliva, recentemente raggiunta da Coldiretti, Unaprol, Federolio e Fai, significa aver perso davvero il senso della misura”. Non gira attorno al problema Franco Guglielmi, presidente di Assoproli e dell'antico Oleificio Cooperativo I Tre Campanili di Andria. E contesta con decisione – con ciò unendosi alla levata di scudi di Gennaro Sicolo, presidente nazionale del C.N.O. - il patto scellerato posto in essere da Coldiretti e Federolio. “La regia di Coldiretti – attacca Guglielmi - ha un unico obiettivo concreto: arrivare più in fretta possibile allo sdoganamento di miscele di oli (italiano + comunitario o extracomunitario), inseguito per anni e sempre osteggiato dal mondo della produzione”. “Quella raggiunta è un' intesa farlocca, per la quale il made in italy è di fatto dimezzato – basterà infatti un blend con almeno il 50% di extravergine italiano – e che va decisamente contro la remunerazione del lavoro degli agricoltori. Il prezzo politico di 4euro al kg viene fissato d'imperio ed è ben al di sotto dei costi di produzione, in un frangente in cui la nostra olivicoltura versa in condizioni di grande ed oggettiva difficoltà”. “ Nessun atteggiamento ostile – continua Guglielmi – verso gli imbottigliatori e gli industriali, perchè ognuno fa il suo mestiere. Ma il nostro mestiere è quello di tutelare senza remore il prodotto nazionale, l'olio di oliva italiano, ed allo stesso tempo di schierarci al fianco dei produttori e dei consumatori, cioè al fianco della qualità e della salute.” “ Per questi motivi - conclude Guglielmi - Assoproli è compatta al fianco di CNO e del suo presidente ed è pronta a sostenere la petizione on line già lanciata con successo sul web. Confidiamo che il vento di rinnovamento che arriva dal nuovo Governo serva a spazzare via il perverso accordo Coldiretti/Federolio e che il neo ministro dell'agricoltura provveda per tempo a mettere in sicurezza il già sofferente comparto dell'olivicoltura. Quella italiana in generale, e quella meridionale più in particolare”.
Infatti, nei prossimi giorni sono programmate riunioni nelle cooperative socie per decidere ulteriori azioni da intraprendere. 

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