giovedì 10 novembre 2016

Al via Eima 2016. Mercato dei trattori depresso, nel 2018 la ripresa

Si è aperta a Bologna la 42esima edizione del salone internazionale. Espositori in crescita, anche se il mercato delle macchine agricole è in continua contrazione: guarda l'intervista a Massimo Goldoni, presidente di FederUnacoma.
Si è aperta oggi a Bologna Eima, la fiera della meccanica in agricoltura giunta ormai alla sua 42esima edizione. Una cinque giorni da record, giura il presidente di FederUnacoma, Massimo Goldoni, visto che sono previsti più visitatori rispetto all'edizione precedente. Per accogliere le 1.900 aziende espositrici, provenienti da 50 Paesi, sono stati addirittura aggiunti ai sedici padiglioni esistenti otto strutture temporanee.

L'interesse, anche internazionale, per la meccanica cresce dunque, anche se i numeri del settore sono da crisi. Durante la conferenza stampa di presentazione dell'edizione 2016 Goldoni ha diffuso i dati sulle immatricolazioni: ad ottobre è stato registrato un calo delle trattrici dell'1,2% rispetto allo stesso mese del 2015. Sono state infatti vendute solo 15.283 macchine (dovrebbero sfiorare le 18mila a fine anno), poco più della metà rispetto alle 30mila del 2006 e inferiori anche rispetto alle 18.400 dello scorso anno. Giù anche le mietitrebbiatrici, meno 2% con solo 329 macchine vendute. Stabili invece i rimorchi, più 1%, mentre salgano le trattrici con pianale di carico, più 17,7% (678 macchine).

“La contrazione delle vendite non è dovuta ad un disinteresse verso la meccanizzazione”, spiega Goldoni, ormai agli sgoccioli del suo mandato (che giura sarà l'ultimo). “Le vendite in calo sono la conseguenza di una minore redditività delle colture dovuta ad una superproduzione delle commodities a livello globale”.

La crisi dei prezzi delle derrate alimentari, iniziata nel 2014, sembra durerà anche tutto il 2017 e forse solo nel 2018 vedremo un aumento dei prezzi. Nell'annata agraria 2016-2017 si prevede un eccesso di produzione, con un incremento del raccolto dell'1,5% dovuto soprattutto alle performance ottime di Stati Uniti, Canada, Australia, Cina e Kazakistan, leader nella produzione di cereali. Ma anche il riso vede un rialzo (1,3%), come le oleaginose (+4%) e il latte (+1,1%).

E infatti la crisi del settore non riguarda solo l'Italia, ma il mercato a livello globale, anche se con qualche eccezione. I dati elaborati da Agrievolution registrano un calo delle vendite in Cina del 29%, in Giappone del 24%, in Brasile del 17%, in Russia del 19% e nella vecchia Europa del 6%. Fanno eccezione l'India (+17%) che grazie al buon andamento dei Monsoni ha messo a segno una produzione record di riso, la Turchia (+7%) e gli Stati Uniti (+3%). Tirando le somme al 31 dicembre l'India dovrebbe aver immatricolato 600mila trattrici, la Cina 400mila, Gli Usa 200mila e l'europa 160mila.

Se il mercato italiano non va bene anche l'export soffre. Nel primo semestre 2016 si è registrata una contrazione delle nostre esportazioni del 5,4%. A reggere sono solo Francia (+11,3%) e Spagna (+13,4%), mentre calano Polonia (-32,6%), Uk (-19,8%), Cina (-19,1%), Germania (-10,8%), Austria (-10,4%), Belgio (-7,5%) e Usa (-3,3%). Una speranza può arrivare dai Paesi emergenti visto che tra il 2010 e il 2015 le trattrici vendute in Vietnam sono aumentate del 400% (124 milioni di dollari), del 250% in Etiopia, del 240% in Kenya e a Cuba, grazie alla fine dell'embargo, dell'800%. Si tratta tuttavia di numeri ancora piccoli, non in grado di tamponare l'emorragia dei mercati europei.

L'export è comunque un punto cruciale. Eima sta guardando sempre di più all'estero con convegni ad hoc, come quello sull'Africa, e sessioni business-to-business dedicate alle varie aree del globo. Ma a parlare sono soprattutto i numeri, visto che ad Eima 2016 sono presenti operatori economici da 140 Paesi e 80 delegazioni ufficiali da 70 Stati.

Guardando al mercato nazionale qualche speranza di ripresa potrebbe arrivare dai Psr, dal bando Inail e dal pacchetto per l'Industria 4.0. Nella Legge di Stabilità 2016 è prevista l'abolizione dell'Irpef agricola e un insieme di sgravi fiscali e decontribuzioni soprattutto per i giovani imprenditori. A rappresentare la principale risorsa per la meccanizzazione sono i Piani di sviluppo rurale (Psr) che destinano alla Misura 4 fondi per 5,4 miliardi, il 29% del plafond Psr complessivo, la percentuale più alta in Europa.

Il 10 novembre partirà invece la preregistrazione per accedere al bando Inail per l'acquisto di macchine con elevati standard di sicurezza. In questo caso i milioni messi a disposizione sono 45. Il governo ha poi da poco approvato il piano per l'Industria 4.0, strategia della quale fa parte anche l'agricoltura. Obiettivo del governo è infatti quello di traghettare il settore primario verso il precision farming su cui il Mipaaf dovrebbe presentare un piano ad hoc nel giro di poche settimane.

Di innovazione si è parlato anche ad Eima visto che sono state 141 le innovazioni presentate, 25 delle quali sono state premiate come 'novità tecniche' e 54 come 'segnalazioni'. “La meccanica agricola è uno dei settori produttivi cruciali dell'Emilia-Romagna”, ha dichiarato Palma Costa, assessore regionale alle Attività produttive. “Investire in innovazione, nell'industria 4.0 e nella meccatronica è fondamentale. Noi vogliamo che Eima diventi l'anello di congiunzione tra la Food Valley e la Motor Valley”.

Per chi fosse interessato a toccare con mano le ultime novità in fatto di meccanizzazione in agricoltura l'appuntamento è dunque ad Eima, fino a domenica. Ma FederUnacoma sta già pensando all'edizione 43 che si dovrebbe tenere ancora a Bologna.
E' infatti in dirittura di arrivo il contratto tra BolognaFiere e FederUnacoma che legherà l'Associazione di produttori al capoluogo emiliano per le prossime edizioni in cambio di una ristrutturazione completa del polo fieristico.

“Se l'Assemblea dei soci approverà il piano investiremo 95 milioni di euro in sei anni per rinnovare completamente il polo espositivo”, ha dichiarato Franco Boni, presidente di BolognaFiere. “In questo modo potremo continuare nella nostra missione che è essere al servizio dei distretti produttivi e delle imprese che operano sul territorio”.

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