Di fronte ai dati resi noti dall’Ispra nel suo Annuario
2018, Cia-Agricoltori Italiani ritiene che occorra agire rapidamente. E’ tempo,
infatti, di superare gli allarmismi, per agire fattivamente a tutela di un
Paese con il maggior rischio idrogeologico in Europa, oltre 6 milioni di
abitanti in aree ad elevato e medio pericolo alluvioni e più di un milione di persone
minacciate dalle frane.
Serve dare rapida attuazione al Piano “ProteggItalia” -
presentato meno di un mese fa dal Presidente del Consiglio Conte per la messa
in sicurezza del territorio e per opere di prevenzione del rischio - e
destinare, quindi, gli 11 miliari di euro stanziati, ad interventi
infrastrutturali, mirati e di immediato impatto positivo sul Paese.
Come manutentori del territorio, siamo disponibili -continua
Cia-Agricoltori Italiani- a collaborare con il Governo per definire coerenti azioni
a presidio dell’ambiente e a tutela della popolazione, soprattutto nelle aree
interne e marginali. Con questi obiettivi, a fine 2018, Cia-Agricoltori
Italiani ha presentato il suo progetto di manutenzione del territorio nazionale
e gestione sostenibile del Paese, per recuperare gli enormi ritardi
infrastrutturali e puntare sulla centralità dell’agricoltura all'interno di un
grande piano che preveda la partecipazione e il coinvolgimento di tutte le
forze socio economiche presenti sui territori, oltre che delle istituzioni a
vario livello.
Inoltre, resta necessario per Cia-Agricoltori Italiani-
approvare finalmente, la legge contro il consumo di suolo, in ballo dal 2012.
La cementificazione, costante e non sempre regolamentata ha già cancellato,
infatti, negli ultimi vent’anni, oltre 2 milioni di ettari di terreno agricolo;
un processo spesso neppure accompagnato da un adeguamento della rete di scolo
delle acque. Si è alimentata l’incuria e, senza un “monitoraggio” agricolo, la
manutenzione spesso è saltata.
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