Il Parlamento Europeo ha approvato le nuove misure per
proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali da parte degli
acquirenti e dei distributori. Le nuove regole, approvate con 589 voti
favorevoli, 72 contrari e 9 astensioni, bandiscono le pratiche sleali quali:
- i ritardi nei pagamenti per i prodotti consegnati;
- le cancellazioni unilaterali tardive o modifiche
retroattive dell’ordine;
- il rifiuto dell’acquirente di firmare un contratto scritto
con il fornitore; e
- l’uso improprio di informazioni riservate.
L’UE APPROVA LE NUOVE NORME SULLE PRATICHE SLEALI. DE
CASTRO: “GRANDE VITTORIA”
Il Parlamento Europeo ha approvato le nuove misure per
proteggere gli agricoltori dalle pratiche commerciali sleali da parte degli
acquirenti e dei distributori. Le nuove regole, approvate con 589 voti
favorevoli, 72 contrari e 9 astensioni, bandiscono le pratiche sleali quali:
i ritardi nei pagamenti per i prodotti consegnati;
le cancellazioni unilaterali tardive o modifiche retroattive
dell’ordine;
il rifiuto dell’acquirente di firmare un contratto scritto
con il fornitore; e
l’uso improprio di informazioni riservate.
Saranno vietate anche le minacce di ritorsioni contro i
fornitori che vogliono presentare reclami, ad esempio la cancellazione degli
ordini dei loro prodotti o il ritardo nei pagamenti, come ricorda anche Ruminantia.it.
Gli acquirenti non potranno più richiedere ai fornitori dei
pagamenti per il deterioramento o la perdita dei prodotti avvenuta nella
propria sede, a meno che ciò non sia dovuto alla negligenza dei fornitori.
Altre pratiche, quali la restituzione dei prodotti invenduti
al fornitore senza pagarli, l’obbligo per i fornitori di pagare per la
pubblicità dei prodotti, l’addebito ai fornitori per lo stoccaggio o la
quotazione dei prodotti, o l’imposizione di costi di sconti al fornitore,
saranno anch’esse vietate, a meno di non essere state concordate
preventivamente nel contratto di fornitura.
Chiara procedura di reclamo
I fornitori di prodotti alimentari potranno presentare
reclami nel luogo in cui si trovano, anche se il commercio sleale si è
verificato in altre parti dell’UE. Le autorità nazionali preposte
all’applicazione della normativa tratteranno i reclami e condurranno le
indagini.
Protezione dei piccoli e medi fornitori
Le nuove norme proteggeranno i piccoli, medi e medi
fornitori con un fatturato annuo inferiore a 350 milioni di euro. Tali
fornitori saranno suddivisi in cinque sottocategorie (con un fatturato
inferiore a 2 milioni di euro, 10 milioni di euro, 50 milioni di euro, 150
milioni di euro e 350 milioni di euro), con la protezione più ampia per i più
piccoli.
Grande soddisfazione da parte di Paolo De Castro, relatore
del dossier, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento
europeo.
“È una grande vittoria per l’Europa e per l’Italia il voto
finale, con una maggioranza di quasi il 90%, che mette fine dopo 10 anni di
attesa alle pratiche commerciali sleali nella catena agroalimentare. Per l’Italia,
la battaglia che siamo riusciti a vincere risulterebbe vana se non venisse
rapidamente recepita nella legislazione nazionale, estendendo la protezione a
tutti i produttori e integrando la lista di pratiche proibite con le vendite
sotto costo e le aste a doppio ribasso”.
“In appena undici mesi – afferma l’eurodeputato Pd – e
nonostante la pressione continua contro il nostro operato delle lobby della
grande distribuzione, portiamo a casa un risultato che dimostra come l’Europa
per cui ci battiamo sa essere al fianco degli operatori economici più deboli,
come gli agricoltori, i produttori e non ultimo i consumatori”.
“Abbiamo infatti raddoppiato – spiega De Castro – da 8 a 16
le pratiche sleali con la possibilità di estenderle ulteriormente a livello
nazionale, protetto il 100% degli agricoltori e il 97% delle aziende
agroalimentari dell’Ue, compresi settori strategici come il floro-vivaismo e la
mangimistica. Ma anche difeso la confidenzialità di chi denuncia e introdotto
l’obbligo per l’autorità di contrasto di agire e porre fine alle pratiche
sleali, anche sanzionando i responsabili’”.
Per l’eurodeputato, “questa conquista, che pareva difficile
se non irraggiungibile, è stata possibile solo grazie ad un gioco di squadra
tra i grandi Gruppi parlamentari europei, il Commissario Hogan e gli Stati
membri”. “Mi auguro – conclude De
Castro – che questa direzione possa continuare ad essere seguita in futuro, con
lo stesso impegno, serietà e collaborazione da parte di tutti”.
(fonte: Ruminantia)
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